martedì, marzo 24, 2009

Arsioni primaverili


Ieri ho sfornato la mia prima Tenerina/Burrina d'asporto. Nel senso che l'ho preparata in vista di un invito a cena da un amico. Mi pare sia stata un successo, quindi torno a consigliarvela (ma non a Varesesex che è a dieta forzata!). Simpatica anche la serata che ho trascorso in compagnia di un amico perso di vista da ... usti, 30 anni ! Allora nessuno dei due era consapevole della propria identità ed ora, a distanza di tanto tempo, ci siamo ritrovati simpaticamente sulla stessa sponda del fiume, lui con un compagno ed io addirittura con due. Bellalì! Presto verrà a conoscere i novi.

Intanto il tempo sta cambiando: un vento gagliardo porta nubi minacciose, ma pur sempre primaverili. Anche la pioggia di questa stagione è troppo bella. Mel, come il solito attento a tutto ciò che accade , è riuscito ad afferrare al volo un magnifico elzeviro di Giuseppe Bonaviri inneggiante la primavera, pubblicato su Corriere della sera e ce lo ripropone in Petali e quasar. Questa è la stagione in cui "si potrebbe dire che miliardi di immaginarie deità entrano in arsione, o per meglio dire, si aprono un'infinità di vie nuove che investono l' orbe terracqueo e la sconfinatezza delle galassie che da un lunghissimo tempo ci portano nel pullulare enorme di un risveglio cosmico". "Noi ragazzi e bambini, in primavera, acquistavamo il senso di una libertà assoluta dentro cui tutto si poteva fare o poteva accadere apportando un gioco e un ritmo a tutte le cose rinascenti".
Anche adesso che siamo cresciuti restiamo incantati "guardando fuori di casa questo scintillio di luce e di cromatismi che ci conquistano e ci invadono l'animo. Se una mattina, appena spunta l'aurora, ci affacciassimo al balcone di casa avremmo una visione totalitaria di questo risveglio inaudito e meraviglioso.".
Poterla vivere e godere da innamorati è straordinaria, perchè anche noi "si arde" insieme alla natura.

3 commenti:

MELCHISEDEC ha detto...

Che gioia sapere che vi sia piaciuto! A volte mi pare di essere un Giovanni che grida nel deserto.
La primavera è prima di tutto "arsione" di sensi, eros, bellezza. Nella relazione c'è arsione ed esplosione.
Bella serata!
Vi dedico, allora, una poesia di Bonaviri.
***
Nel pomeriggio son fogliolina

tremula di carrubo,

ma del carrubo di Camuti

dove dolce risuona il vento.



Vi si posano colombi infreddoliti

becchettandone le foglie gialle

morenti, ed io prego l’Infinito

Iddio fogliuto perché mi reinnervi.



Sul noce crescono dentro le galle

formicolanti piccole larve,

io risucchio linfa dalle zolle, e, o Dio!,

ritrémulo in ispavento nel carrubo.

El novio ha detto...

Magnifica, grazie, Mel! Qui c'è un gran vento, anche se non il carrubo di Camuti. Pazienza, sul nostro terrazzo svettano però tra gli altri uno stupendo cipresso ed un giovane eucalipto dove si poggiano tortore infreddolite (e finalmente zitte!). L'immagine finale è bellissima!
Buona serata a te!

Anonimo ha detto...

Un giorno, quando sarò magro e bello, mi inviterai a mangiare la burrina. Ho letto la ricetta e mi è venuta l'acqualina in bocca...qusi quasi meglio di una scop*** mmm......
Buonagiornata