sabato, novembre 22, 2008

Burro

Aspettavamo un grande gelo. Burrasca. Invece niente. Giusto un vento forte che ci ha lasciato un cielo limpido e sereno. Ieri sera mega pizzoccherata con gli amici di sempre e le due ospiti liguri Marzia e Temi. Preparati con cura da una valtellinese doc: la mamma di Fabri. Ottimi e ovviamente abbondanti conditi con mezzo chilo di burro per la gioia di Ser che, pur non amando particolarmente la pietanza, ci sguazza per il gusto di ritrovare sapori antichi. Infondo il burro, se ci pensiamo bene, è sempre associato ad esclamazioni positive oltre ad essere elemento naturale che richiama alla civiltà contadina.Una volta mi raccontava che piccolino, per le vie del suo paese natale, non esitava a seguire i contadini verso i campi, trainando il suo trattorino di legno. Questa passione gli è rimasta. Lo ricorda spesso. Sono convinto che sogni una vita così. Semplice. Svincolata dalle brutture del mondo ed ancorata esclusivamente agli eventi della natura dove l'uomo ritrova la propria dimensione e semplicità. Dove l'aggregazione avveniva per il solo gusto di stare insieme. Dove la forza della comunità era necessaria per la sopravvivenza. Dove c'era sempre spazio per l'amore. Magari manifestato rozzamente ma sicuramente in modo sincero ed istintivo. Dove i bambini imparvano il rispetto vivendo e seguendo gli esempi dei propri padri, nonni che stanchi ma mai stressati affrontavano con rigore ed onestà le giornate lavorative.
Stiamo attraversando la più profonda crisi economica-finanziaria, forse ancora più pesante e complessa di quella, spesso citata del 1929. Sarà una crisi lunga. E' globale. Ciclica però quindi finirà e si ripartirà. Il peggio a livello finanziario (intendo il sistema bancario mondiale) sembra passato anche se si intravedono nuove nubi all'orizzonte. Pare che le grandi società emittenti delle carte di credito abbiano parecchie insolvenze. Situazione simile a quella dei mutui. Dove il debito si è quadruplicato in vari, maldestri passaggi, con un valore degli immobili, quindi delle garanzie, crollato di oltre la metà.
I Governi hanno salvato alcuni istituti evitando la catastrofe e la paralisi totale. Ora però c'è da fare i conti con l'economia reale. Qui pare che il peggio non sia ancora arrivato e dobbiamo aspettarci ulteriori perdite di lavoro e quindi un aumento delle fasce di povertà. Noi siamo fortunati e abbiamo ancora margini di rinuncia. Ma chi non ne ha cosa può fare? Siamo subissati da una valanga di parole e promesse ma concretamente non è ancora stato fatto niente. Mi aspetto degli interventi concreti ma soprattutto atti di rinuncia e quindi di sacrificio da chi in questo sistema malato ha avuto i più evidenti benefici: banchieri, manager delle multinazionali e governanti complici. So che non sarà così ma la speranza non si perde mai.
A noi non resta che continuare a lottare, ritrovare e tenere stretti quei valori più intimi e nostri per raccogliere le forze ed affrontare questi cambiamenti che anche se attualmente dolorosi ci porteranno a migliorare come uomini lasciandoci alle spalle un consumismo smisurato ed indotto che ci ha portato fin qui.
Ci aspetta un fine settimana nel segno delle incognite. Non ci sono particolari programmi. C'è ancora bisogno di normalizzare delle situazioni che fortunatamente stanno volgendo al meglio. C'è sempre bisogno d'amore però, vicino o lontano è relativo, un abbraccio ed una voce mi basterebbero per rendermi felice.
Buon fine settimana amici! (En)

Non può mancare una canzone:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre bello è risentirti...
Sai sto preparando macro e sto studiando tutte queste situazioni, quindi ora ci capisco qualcosina....speriamo che le parole diventino presto fatti concreti altrimenti andremo a finire male...
Un abbraccio forte.
Fabiana

MELCHISEDEC ha detto...

Sereno w-end! Da me vento impazzito, mah! Splendido tributo musicale. Mel

(E grazie per la serenità di spirito con cui tratteggi la situazione economica e sociale. Penso che nell'amore si possa ricreare un mondo svincolato dalle brutture)