"E' ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.Non importa in che modo. Non importa il sesso. Importa un principio, uno solo: è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un’altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?"
L' impegnativa questione morale non è posta da me o da qualche denigratore del Governo, ma da Paolo Guzzanti nel suo Blog. Il che è tutto dire. Si parla molto della ministra in carriera, posta a presiedere un ministero che potrebbe anche giovarsi della sua esperienza personale, tanto che una religiosa in prima linea le ha indirizzato una lettera aperta sulla prostituzione. Purtroppo, come succede spesso in questi casi, chi arriva in alto finisce col dimenticare la fatica della scalata e si accontenta di restare alla corte del principe pur ammettendo di "capire ancora poco di politica". Si consola sapendo di non essere l'unica del gruppo con lo stesso limite.
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