domenica, febbraio 03, 2008

Santi subito? Tutti però!




Sulla morte, per carità non si scherza. E nemmeno sul dolore di quanti piangono la morte di una persona cara. E' difficile da metabolizzare, ci passiamo tutti purtroppo. Prevedo però che nei prossimi giorni i media ci costringeranno ad una veglia funebre interminabile. Già è cominciata. Non certo per gli ultimi anonimi morti africani per i terremoti in Ruanda e Congo. Nemmeno per le vittime civili del golpe in Ciad di cui ancora non si conosce il numero. Quei morti sono solo cifre, non volti, non persone. Non possiamo certo piangere tutte le morti del mondo, vogliamo vivere , almeno finchè possiamo. Ma la morte c'è, sia che ci raggiunga nel pieno della vita per una qualsiasi causa accidentale, sia che ci dimentifichi fino a 97 anni che non è certo poco. Tutti uguali, finalmente, nella morte come nel dolore. Muoiono e piangono i giusti ed i malvagi. In fondo è rassicurante questa uguaglianza finale, anche se da sempre "chi resta" tenta di distinguere il "proprio" morto dagli altri perchè non vada confuso nella massa. Una volta bastavano un funerale di prima classe e una tomba un po' più originale per soddisfare quest'ansia tutta umana. Pare però da qualche anno non siano più sufficienti messe cantate e ricche lapidi e si punti invece ad una qualifica morale dei nuovi morti, perchè brillino come stelle perpetue. Santi subito! è ormai lo slogan ricorrente per ogni morto eccellente. Poco importa come sia stata realmente vissuta l'esperienza della vita, tanto sono gli altri a deciderne il successo morale e naturalmente eventualii testimoni contrari non sono presi in considerazione. Non è una novità l'uso strumentale dei morti, divenuto negli ultimi tempi sempre più sfacciatamente praticato ( Pera che ricorda Pannunzio? Bah!). Prepariamoci al peggio che siamo in clima elettorale e tutto torna utile.
Va bene il santi subito, perchè no? Vivere può già essere titolo di merito. Tutti però, senza distinzione di censo,razza, sesso ed orientamento sessuale ! Altrimenti decidiamo i criteri di santità e che valgano per tutti. Indistintamente.

Di solito pensare alla morte non mi intristisce, ma come noi umani possiamo svilirne la dignità sì, per cui cambio discorso rifugiandomi nel rassicurante privato.
Ierisera abbiamo festeggiato l'amico Pe come annunciato in un precedente post. 21, quasi 22 anni fa, la prima volta che ho visto/incontrato moEn, rimanendone subito fulminato, stava appunto con Pe. Tornavano da un concerto di Barbarossa a Gravedona (in cima al lago). Li ho rivisti esattamente un mese dopo ancora insieme, tanto che ho pensato fossero fidanzati, smorzando così sul nascere l'entusiasmo per il secondo fortuito incontro.Poche chiacchiere sono state sufficienti a scoprire che erano solo amici e così non ho certo aspettato un terzo incontro con quel bellissimo e altissimo ragazzo dagli occhi grandi. Pe è stato quindi testimone dell'inizio della nostra storia e del ventennio successivo, evoluzione in troppia compresa. E' stato bello quindi essere tra i pochi intimi con cui ha voluto condividere il momento di festa.

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