sabato, aprile 05, 2008

Cristiani in festa


Intensa e toccante serata ieri a La troppiana (la nostra casetta) che ha ospitato la Veglia di preghiera in ricordo delle vittime dell'omofobia e di tutte le vittime della violazione dei diritti elementari, nel 40° anniversario dell'assassinio di Martin Luther King. Un gruppo di amici, ciascuno con il suo percorso di fede più o meno tormentato, ha accolto l' invito (lanciato in un solo post) di condividere coi cristiani di 7 Paesi un momento forte di partecipazione e presa di coscienza. La preghiera, cui ha partecipato anche un sacerdote cattolico, ha seguito la bozza che il gruppo di Gionata ci aveva prontamente offerto e che noi abbiamo rivisitato alla luce della nostra realtà comasca. L'ascolto della Parola, la risposta dei salmi, le testimonianze di P.Mazzolari, M.L.King,D.Bonhoeffer e L.van Dijk hanno ispirato riflessioni personali e preghiere spontanee, generando un clima immediatamente fraterno anche tra quanti non si conoscevano. Abbiamo compreso, come uomini e cristiani adulti, che dobbiamo smettere di piangerci addosso e lamentarci, sprecando energie utili altrimenti, di ciò che non va in noi stessi o nella società: dobbiamo assumerci invece responsabilità personali che non possiamo assolutamente delegare o evitare. Per noi stessi e la nostra vita prima di tutto, ma anche per quella di chi è più debole e abbandonato a se stesso, facile vittima di ingiustizie di ogni tipo. La speranza, che è un dono dello Spirito santo, chiede di essere alimentata e testimoniata con forza in questo momento storico in cui è facile cadere nella disperazione per i più svariati e reali motivi.Abbiamo pregato per i derelitti della storia, per le Chiese che anzichè madri sono troppo spesso matrigne, per i nostri amori maltrattati, vilipesi, degradati ,ma che sono sempre e comunque espressioni dell'amore di Dio, qualsiasi sia il giudizio degli uomini. Ci siamo ritrovati così, quasi senza rendercene conto, a vivere una festa che si è naturalmente conclusa con la consumazione dell'enorme "resta*" portata da Lucy, all'interno della quale c'era il tradizionale rametto d'ulivo, simbolo della Pace. Ciascuno alla fine è tornato a casa col sasso (i cui significati simbolici sono tanti nella Bibbia)ricevuto a ricordo della serata e con la certezza che il cuore di carne dell'uomo è fatto per amare ed essere amato. Anche nel deserto più arido e desolato c'è tanta vita e bellezza: a noi il compito di riconoscerla e valorizzarla.
*Tipico dolce comasco pasquale

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dio e' amore!
Ed in tutti gli amori, veri, profondi, vissuti,c'e' Dio.
l'uomo, crede di aver intuito cosa sia l'amore per Dio, e l'amore secondo Dio, ma in realta' non si accorge che cosi' facendo perde' proprio il senso dell'amore di Dio, l'accoglienza di ogni forma di amore senza giudicarlo, e' amore? e' di Dio!
Purtroppo la visione pre conciliare di un Dio giudice, quindi rinchiuso in categorie di giudizio umane, e' ancora molto diffusa, anzi predominante, rispetto a quella di un Dio Padre Misericordioso.
Certo dobbiamo essere pronti a farci carico anche noi della Croce, come Cristo, ma di quella Croce, che pur con il suo carico di sofferenza e', e resta simbolo di Amore.
Come sapete in questo perido mi trovo a vivere un periodo non semplice, ma i segni dell'amore di Dio, non mancano, e ieri con l'elezione del nuovo provinciale, uno di questi segni, e' diventato tangibile.
Certo dovro' fare scelte difficili, dovro' rinunciare a me stesso, per amore del prossimo.
E quando penso che se pur con fatica e con umano dolore, mi "costringero" a grossi sacrifici, consolante e' pensare che e' tutto per amore del prossimo e per amore di Dio, e che se vogliamo Chiese madri e non matrinie, alcuni di noi devono prendersi l'onere di educarle ad esserlo, diventando nuovo seme in esse...
Sperando nel vostro sostegno e vicinanza nella preghiera, vi abbraccio fraternamente,
Dav

Anonimo ha detto...

Alla luce dei fatti da voi descritti, devo ammettere che la vostra vita è molto eccitante, piena di grandi avvenimenti eccezionali, ai quali è un peccato non partecipare. Sicuramente la veglia che avete organizzato sarà stato il momento di massima felicità all'interno della vostra vita troppiana. Condividere momenti di preghiera tra di voi e i vostri amici, è il modo più cristiano per mettersi a disposizione degli altri, dimostrando loro amore. La vostra apertura mentale, mi fa desiderare di far parte di questa stupenda troppia e del loro interessante gruppo di amici. sento che fate già un pò parte di me, e per questo vi ammiro e vi voglio bene. Ciao, Giovanni

El novio ha detto...

Caro Giovanni, la nostra vita è normalissima (per fortuna)con alcuni momenti forti, come nella vita di tutti. L'unica realtà straordinaria e sempre eccitante è l'amore che ci unisce e che, quando ci fermiamo a pensare,continua a stupirci e a stimolarci a vivere il meglio possibile, aprendoci agli altri, amici e no. Ci fa piacere sapere che attraverso questo spazio (di cui ogni tanto dubitiamo) possiamo condividere con persone come te idee,scoperte, dubbi e momenti importanti.Pur senza conoscerci personalmente è possibile creare un circolo d'affetto positivo.Un triplice abbraccio! Des