lunedì, aprile 21, 2008

La mia "non" vita gay (2 parte)


Complice un viaggio di fine estate nel Principato di Andorra con un amico portoghese (che sospettavo essere gay), nel 2003 ho finalmente deciso di piantarla con la tattica dello struzzo.
Là abbiamo frequentato degli omosessuali del posto (suoi amici conosciuti in internet). In particolare io ho conosciuto Tony, il direttore artistico dell'unica disco gay friendly del piccolo e bacchettone principato pirenaico. Con lui ho scoperto l'Amore con la "A" maiuscola, ma per la distanza che ci separava non si poteva coltivarlo e farlo crescere. Perciò, di comune accordo, abbiamo deciso di non andare oltre.
Ma questo viaggio e questo altro "non amore" mi hanno cambiato la vita. Stando con Tony e gli altri amici andorrani (etero e non), ho assaporato per la prima volta quella splendida sensazione di libertà che si prova quando si può parlare senza apprensioni di se stessi; anche della propria sessualità , nelle piccole come nelle grandi cose di tutti i giorni.
Per esempio, potevo finalmente commentare con qualcuno i ragazzi carini che incontravo per strada. Sembra una cosa banale, ma per me è stata una grande conquista che mi dava una soddisfazione enorme.
Rientrato in Italia, ho iniziato a fare outing con tutte le persone a cui tenevo (e che giudicavo pronte alla cosa). Sono partito dalla mia capo ufficio (cosa un po' insolita), per arrivare nel giro di qualche mese a tutti gli amici.
Ho poi iniziato timidamente a frequentare alcuni luoghi omosessuali; così sulle rive del Ticino mi sono un giorno casualmente imbattuto in Mau e Mau (che io chiamo M&M) e che sono diventati i mie chaperon del mondo gay. Da loro sono poi arrivato ai Novios e a tanti altri del loro circolo.
Adesso mi manca un bel " e vissero felici e contenti". Dite che prima o poi mi capiterà di poterlo scrivere?
Ma

4 commenti:

El novio ha detto...

Grazie, Ma, per aver accettato di raccontarti.La tua storia, come i commenti precedenti confermano, ci ha colpito molto. Anche perchè è la storia di tanti di noi, costretti a portare segretamente un peso di sofferenza del tutto gratuita ed immeritata.Noi avevamo già intuito che incontrarti è stata una grossa fortuna, perchè è stato facile cogliere in te quella sensibilità, intelligenza e umanità che tutti cerchiamo in un amico.Ora altri, pochi o tanti che siano, possono godere di un po'della tua esperienza che è ricchezza per tutti perchè fa pensare. Naturalmente ora tifiamo perchè tu possa coronare il sogno di un amore "Amore"(la foto vuol essere benaugurante!),che arriverà anche per te quando meno te l'aspetti. Grazie, un abbraccio da tutti e tre!

Anonimo ha detto...

Ciao Ma, bellissima testimonianza, spero di leggere presto altri post in cui ci dici che hai trovato il vero amore, che ti dia gioia e serenità e che i tuoi la prendano bene...a proposito, sono daccordo con il commento di Dino...prima una accurata visita cardiologica, poi una bella sedia e glielo dici....altrimenti poi potrebbe accadere quello che ha detto Dino...Un grande in bocca al lupo. Faby

Anonimo ha detto...

Certo che Andorra!?! Questa non l'avevo davvero mai sentita...
Ma chi se ne frega dei dettagli: è la storia di molti di noi, la storia della scoperta di una libertà profonda che poi difficilmente si abbandona.
E il lieto fine, anche insperato e fuori copione, arriverà...

peppina ha detto...

Forse forse potrai scriverlo quando avremo definito il termine "normalità"? baci Raffa