mercoledì, febbraio 25, 2009

Non cenere ma acqua




La paura dell'immigrato, del rom e del diverso in generale paga in termini elettorali e di consenso. Così come la paura del terrosrismo islamico ha permesso ai Bush di governare al peggio il loro Paese. Occorrerebbe combattere la paura per contrastare ogni forma di razzismo, invece viene lasciata crescere in modo volutamente incontrollato. Si può fare qualcosa di concreto per ostacolare la "politica della paura"che consente ad un manipolo di arrivisti senza scrupoli di spadroneggiare, modificando nel profondo l'indole di un popolo che si è sempre distinto per genio ed umanità?Nella latitanza dell'opposizione, immagino toccherà a noi cittadini "armarci" non di randelli come vorrebbe il Governo, ma di buona volontà, ricominciando a tessere rapporti davvero umani nella quotidianità. Dino si dice disorientato per il fatto che "la stragrande maggioranza degli educatori, genitori in primo luogo, non muova un dito per far sì che le giovani generazioni imparino a riconoscere in questo plagio un tentativo di annullare la loro capacità di giudizio e di autonomia di pensiero (senza parlare dell'annientamento del loro senso morale)". Come non dargli ragione? Il guaio è che educatori e genitori sono in primo luogo uomini e donne che respirano a loro volta l'aria mefitica che grava come una cappa sul Paese. Abbiamo bisogno di liberarci alla speranza concreta, fondata sull'esperienza e sul buon senso delle nostre relazioni. Anche se non perfetti e anzi con tanti limiti, sono proprio i rapporti umani che sostengono più o meno piacevolmente la nostra realtà. Anzichè piangerci addosso cospargendo il capo di cenere come vuole la tradizione in questo giorno (delle ceneri appunto), cominciamo con una bella doccia d'acqua pura che è anche ritemprante. Recupereremo la voglia di agire.

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