domenica, febbraio 22, 2009

Tutto è Sanremo


Deludente conclusione di Sanremo, merito del televoto. Peccato, sembrava che quest'anno si respirasse un'aria diversa ed invece la serata finale è stato il trionfo della berlusconiana mediaset. Luca era gay dell'opportunista Povia deve il suo arrivo in finale alla pubblicità della inutile polemica montata dall'arcimancuso. Si tratta comunque di Sanremo, niente di grave ed irrecuperabile. I fans della ex ragazza del Piper possono tirare un sospiro di sollievo per la sua partecipazione all'evento mondano e la raffinata (ed intonata) interpretazione di un testo interessante di non facile esecuzione.

Perde invece l'ennesima occasione il PD che rimane ancorato alla politica fallimentare condizionata dai Margheritini: sarebbe stato auspicabile un cambio nella direzione di quella cosa che forse non esiste davvero più. Sì, quella cosa, "come si chiama quando si dice prendi la seconda via a ...?... sinistra!". Ecco, proprio quella, la sinistra.

C'è un'attrazione fortissima verso il berlusconismo anche da parte dell'opposizione, come se non bastasse la cattogerarchia che è arrivata persino a smentire brutalmente le dichiarazioni fortemente critiche sulle ronde del proprio "cane sciolto" Agostino Marchetto,segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti.
C'è una corsa generale all'adeguamento, un bisogno incontenibile di uniformarsi alla politica del mattatore, qualsiasi sia il proprio ruolo e la propria missione. Il rischio è di restare giù dal carro e perdere potere e privilegi. La politica è ormai solo spettacolo da offrire al grande pubblico che, abituato a Sanremo, assorbe tutto e a sua volta si adegua.

Le proteste di piazza di migliaia di cittadini ieri,in risposta all'appello di Micromega contro il ddl sul testamento biologico in discussione al Senato, sono solo fastidiose necessità per dimostrare che l'Italia è ancora Paese democratico.
Lo smisurato narcisismo del Napo brianzolo sta svuotando di significato, uno alla volta, quei valori di riferimento che erano patrimonio storico e anche motivo d'orgogliosa appartenenza al Paese. Cosa resterà di noi oltre il vuoto?

2 commenti:

MELCHISEDEC ha detto...

Peccato! Una conclusione con l'amaro in bocca, però poteva andare peggio. Si respira un'aria politica asfittica, ovunque e in ogni fetta del Paese.

Ulisse ha detto...

In home page non si vede niente, dove sono finiti i post?