sabato, ottobre 27, 2007

Pazza Idea


Era il 1973 credo d’estate. Mio padre tornò a casa dal lavoro con un album, un 33 giri, con una copertina bellissima, simile ad un libro, in cui i testi delle canzoni erano accompagnati da disegni un po’ astratti ma significativi. I disegni rappresentavano una donna con il corpo da bambina, in uno seduta al pianoforte, nell’altro in mezzo ad un giardino o su una grande macchina cabrio, stravagante e bellissima. Nuda, un corpo esile, tratteggiato in bianco e nero, ma circondato da colori vivaci. Era Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo. L’album “Pazza Idea”. L’acquisto era stato commissionato da mia madre. Io avevo otto anni. Da quel giorno la signora Strambelli è entrata nel mio mondo. Col senno di poi, allora ero troppo piccolo, capisco anche il perché mi conquistò così tanto. Patty Pravo era ed è diversa da tutto e tutti. Qualsiasi costrizione o omologazione fa scattare in lei quella ribellione che molti hanno interpretato in passato quale trasgressione. Manifestava un evidente disagio al conformismo, andando sempre e comunque in controtendenza quando era il caso, o avanti anni luce rispetto alle mode e tendenze musicali negli anni della sua lunghissima carriera. Questo mi ha sempre affascinato, perché è espressione di coraggio. In questi giorni è uscita in libreria la sua autobiografia che verrà presentata sabato prossimo 3 novembre da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Non l’ho ancora letta, ma lo farò presto: sicuramente sarà uno dei regali di natale che riceverò. Però sono sicuro che in quelle pagine non leggerò la vera Nicoletta Strambelli, ma ancora una volta il personaggio Patty Pravo. Continuerà quella amabile “presa per i fondelli” in cui sicuramente emergerà un personaggio sfrontato e ribelle, a discapito della donna fragile ed emotiva quale sicuramente è. Non può essere diversamente: non riuscirei a spiegarmi l’intensità delle interpretazioni di canzoni come “Col tempo” o “Non andare via”. Forse è proprio questa la magia di Patty Pravo: nascondersi dietro la trasgressione. E' probabile che proprio questo sia il motivo per cui ha conquistato molti di noi gay di qualche generazione fa o almeno me, che pure nascondevo la trasgressione dietro il perbenismo ed il conformismo. In Patty Pravo vedevo la massima espressione di libertà. Ora sono sicuro che già da piccolo, ovviamente senza esserne cosciente, il meccanismo che è scattato in me sia stato proprio questo. Crescendo è rimasta l’ammirazione per l’interprete e le stupende canzoni con una consapevolezza diversa. Un grosso rammarico: la voce di Patty Pravo di quel 33 giri in vinile io non l’ho più sentita. Si è persa. Vero è che se avesse mantenuto e coltivato quella voce forse non sarebbe stata Patty Pravo, ma avrebbe avuto una vita e una carriera simile alle tante brave colleghe. La sua voce ha risentito di tutti gli eccessi di una vita al limite, anzi senza limiti. Certo negli ultimi anni la ragazza del Piper si è un po’ “conformata”, ricorrendo anche ad un evidente lifting cercando inutilmente di fermare il tempo, proprio quel tempo che non tornerà più. Meno male. (En)



3 commenti:

Ulisse ha detto...

Patty Pravo ormai si può considerare una delle signore della musica italiana, accanto a Mina, Ornella Vanoni, Milva. E' un pezzo di storia. Le parole delle sue canzoni, le sue musiche, le sue interpretazioni fanno ormai parte di noi.
Il tempo passa per tutti ma le emozioni rimangono sempre le stesse.
Le nuove generazioni dovrebbero riscoprirla, dopotutto lei è l'antesignana di Madonna. Gli aggettivi che le hai attribuito calzano a pennello anche alla star italo-americana anche se quest'ultima è sicuramente più commerciale.

Anonimo ha detto...

anche io penso che dietro la sua maschera fosse una ragazza infelice
cmq è riuscita a conquistarsi con onore un posto importante nella musica italiana
buona domenica, ragazzi

sonante.splinder

Anonimo ha detto...

Che bel tributo! Una grande; sconosciuta da me questa canzone.
Mel