mercoledì, aprile 30, 2008
Pronti... Via!
martedì, aprile 29, 2008
Lascio correre il mio cuore
lunedì, aprile 28, 2008
Bambini
domenica, aprile 27, 2008
Festa
sabato, aprile 26, 2008
A quattro mani
venerdì, aprile 25, 2008
Liberazione: non lacrime, ma lotta
giovedì, aprile 24, 2008
Nessun samaritano?
mercoledì, aprile 23, 2008
"No guts, no glory!"
martedì, aprile 22, 2008
Grazie alla fede ho superato le difficoltà
lunedì, aprile 21, 2008
La mia "non" vita gay (2 parte)
Là abbiamo frequentato degli omosessuali del posto (suoi amici conosciuti in internet). In particolare io ho conosciuto Tony, il direttore artistico dell'unica disco gay friendly del piccolo e bacchettone principato pirenaico. Con lui ho scoperto l'Amore con la "A" maiuscola, ma per la distanza che ci separava non si poteva coltivarlo e farlo crescere. Perciò, di comune accordo, abbiamo deciso di non andare oltre.
Ma questo viaggio e questo altro "non amore" mi hanno cambiato la vita. Stando con Tony e gli altri amici andorrani (etero e non), ho assaporato per la prima volta quella splendida sensazione di libertà che si prova quando si può parlare senza apprensioni di se stessi; anche della propria sessualità , nelle piccole come nelle grandi cose di tutti i giorni.
Per esempio, potevo finalmente commentare con qualcuno i ragazzi carini che incontravo per strada. Sembra una cosa banale, ma per me è stata una grande conquista che mi dava una soddisfazione enorme.
Rientrato in Italia, ho iniziato a fare outing con tutte le persone a cui tenevo (e che giudicavo pronte alla cosa). Sono partito dalla mia capo ufficio (cosa un po' insolita), per arrivare nel giro di qualche mese a tutti gli amici.
Ho poi iniziato timidamente a frequentare alcuni luoghi omosessuali; così sulle rive del Ticino mi sono un giorno casualmente imbattuto in Mau e Mau (che io chiamo M&M) e che sono diventati i mie chaperon del mondo gay. Da loro sono poi arrivato ai Novios e a tanti altri del loro circolo.
Adesso mi manca un bel " e vissero felici e contenti". Dite che prima o poi mi capiterà di poterlo scrivere?
domenica, aprile 20, 2008
La mia "non" vita gay (1 parte)
Mau ha raccolto subito la sfida; io, invece, ci ho messo un po' a chiarirmi le idee su cosa scrivere. Alla fine ho preferito non incentrare la testimonianza sugli "incontri" avuti nelle tre settimane passate in giro per l'intera Cuba. Infatti, pur essendo state brevissime relazioni dettate dalla spontaneità e dalla naturalezza della passione, per diversi fattori non le posso considerare nemmeno delle relazioni in erba, o storie che fossero in qualche modo destinate ad avere un futuro.
Ho scelto quindi di parlare di me, della mia esperienza di vita, dei miei "amori". O meglio, dei miei "non amori" .
Come Mau, anche io ho sprecato i primi anni della mia vita senza poter sperimentare la vita di relazione omosessuale. Contrariamente a lui, non è stato tanto perchè non avessi coscienza del mio essere gay; avevo paura di espormi al giudizio di chi mi stava vicino e della società , paura di esporre i miei sentimenti amorosi a sicuri - così almeno credevo - rifiuti e derisioni.
Abitando in una città di provincia, fin dall'adolescenza ho deciso di adottare la tattica del vivere di nascosto la mia sessualità , di non condividere la mia situazione con nessuno, di non dare spiegazioni o indizi sulla mia vita sentimentale. Non ho però cercato di crearmi coperture con finte fidanzate: le avrei ingannate e giocato con i loro sentimenti.
Non ho avuto problemi ad accettarmi per quello che ero, mi sono semplicemente imposto di aspettare a svelarmi.
Ritenevo che col tempo sarei cresciuto; con l'acquisizione di una mia indipendenza socio-econmica avrei acquisito anche quella emotiva e, magari, anche la società sarebbe stata più pronta e tutto sarebbe stato più facile.
A tutt'oggi - ho ormai superato i trenta - il mio approccio è cambiato, ma non ho ancora condiviso con miei genitori tutto questo. Per questo importante passo, ho deciso di attendere fino a quando non ci sarà una persona per cui varrà la pena di sconvolgere la loro vita.
Però, pur avendo fatto lo struzzo, non sono comunque stato completamente nascosto. Ho avuto le mie esperienze sessuali fin da adolescente. Con amici, con qualche compagno di scuola, di università; ma erano solo persone in cerca di nuove esperienze o sperimentazioni sessuali. Non sono mai state relazioni affettive. E io non sentivo il bisogno di andare oltre. Ho colto le opportunità che mi si presentavano senza interrogarmi sul futuro.
Ho sfruttato i miei frequenti e a volte lunghi soggiorni all'estero (per motivi di studio o di turismo) per fare esperienze lontano da chi mi conosceva, in società maggiormente gay friendly o open mind. Ma anche in queste occasioni in cui mi "lasciavo trasportare, non mi sono mai svelato completamente; non sono mai uscito dal rigore che mi ero imposto in patria.
Invece in Italia, con la mia tattica dello struzzo che nasconde la testa sottoterra, ero arrivato a cancellare qualsiasi desiderio di avere una storia, al punto da cancellare alcune evidenze.
Ad esempio, per anni non ho avuto coscienza di un fatto molto importante: il mio attaccamento a Luca, un compagno di liceo, era in effetti un vero e proprio "amore". Sapendo che non sarebbe potuto esserci niente tra di noi, il mio inconscio per non farmi soffrire si rifiutava di farmelo vedere per quello che in realtà era.
Solo a dieci anni dalla fine del liceo, ho capito come stavano le cose.
Luca è sempre stato come i gatti, sempre a difendere la propria autonomia e indipendenza. Invece io, pur non essendo uno dei compagni con cui avesse grandi affinità o fosse maggiormente in confidenza, ne cercavo costantemente in maniera velata la vicinanza e l'approvazione indiretta al mio agire. Soffrivo quando mi accorgevo che eravamo su due piani diversi, e la cosa non era per niente indolore. Lui era - ed è tuttora - una persona abbastanza cinica e drastica nei giudizi, per cui il mio rimettermi al suo giudizio era masochismo puro.
Adesso che so come stavano le cose, non sto meglio. A Luca ho finalmente detto di me (ma non di cosa era stato lui per me); non se ne è fatto alcun problema, anzi, vuole trovarmi un fidanzato. Sono diventato addirittura l'unico degli ex compagni di liceo che cerca o sente regolarmente.
Ma se lo incontro, o solo lo incrocio in macchina, per alcuni giorni la mia vita è in subbuglio al punto da non riuscire nemmeno ad apprezzare il fatto di sapere che lui è dalla mia parte, che mi è vicino e, a suo modo, mi vuole bene.
Ecco da dove nasce la definizione che ho dato prima di "non amore".
Quanto al resto della mia vita, ha avuto poi una svolta in positivo nel 2003 con un altro "non amore". Ma questa potrebbe essere un'altra storia che, al momento, vi risparmio.
Ho voluto parlare ugualmente di una storia di "non amore" perchè, per conoscere il mondo gay, anche questa può essere una testimonianza significativa.
venerdì, aprile 18, 2008
Come siamo?
giovedì, aprile 17, 2008
Un amore senza ipocrisie
mercoledì, aprile 16, 2008
Carissima Fabi
martedì, aprile 15, 2008
Un po' d'ossigeno
Si cambia
domenica, aprile 13, 2008
Cover boy
sabato, aprile 12, 2008
Polenta e brasato per tutti!
venerdì, aprile 11, 2008
Un sogno possibile
giovedì, aprile 10, 2008
Verso il successo
mercoledì, aprile 09, 2008
Verso l'epilogo
martedì, aprile 08, 2008
Voglia di fuga
Sabato prossimo era prevista la tradizionale pizzata di zioMario per noi comaschi, ma lo stesso zio ci ha tempestivamente informati che è rinviata a data da destinarsi, perchè un altro gruppo del territorio ha in programma "qualcosa" per la stessa data. Lo zio non ha detto di più, lasciandoci nel dubbio. Possibile che ci sia un' altra realtà nel comasco e noi si sappia nulla? La nostra zona pullula di gay, ma tutti in ordine sparso, perchè l'aria di qui rende difficile l'aggregazione. Forse il gaycomasco è geneticamente diffidente e solitario, salvo nei fugaci momenti di accoppiamento rigorosamente cercati nella lontana (?) e anonima metropoli milanese. Si tratta forse del gruppo comopaololesbica(potenzialmente)arci da cui siamo stati cacciati lo scorso autunno per colpa delle nostre idee dissidenti? Chi non ci segue da allora non può sapere che i tresnovi non sono poi sempre accomodanti e concilianti come potrebbe sembrare. Abbiamo le nostre idee che manifestiamo e difendiamo , finchè qualcuno riesce a convincerci del contrario, ma nel caso del "gruppo paolino" siamo stati estromessi ex abrupto (Più leggeri e Gaytudine lariana). Siamo però contenti di sapere di una iniziativa sul territorio: la sosterremo comunque, visto il vuoto assoluto.Speriamo qualcuno ci informi.
Una brutta notizia: la Binetti è candidata nel nostro Collegio! Nonostante abbia verificato tutto ciò che la riguarda attingendo da Fabio, ricercatore ufficiale della candidata,non sono riuscito a trovare una sola notizia che me la rendesse non dico simpatica, ma almeno tollerabile.Non mi va giù! Devo ammettere che la scelta di candidarla in questo Collegio di Forzaitalioti formigoniani è stata forse l'unica possibile per Veltroni, che da qualche parte doveva pur piazzarla. Magari qui riuscirà ad attrarre qualche voto incerto. Mi chiedo cosa farà la vecchia sinistra confluita nel PD. Ma le forze d'opposizione dell'ultimo decennio, no ventennio, anzi sessantennio, nel comasco in generale, sono state praticamente inesistenti, perciò forse si meritano davvero la Binetti. Ma noi? Si salvi chi può!
lunedì, aprile 07, 2008
Incompatibilità? Meglio la Stramilano
domenica, aprile 06, 2008
Domenica con Valentina
sabato, aprile 05, 2008
Cristiani in festa
venerdì, aprile 04, 2008
Ritorno dall'esilio
4 Aprile 2008, ore 21.00
“Dio si lascia cacciare fuori del mondo sulla croce, Dio è impotente e debole nel mondo e appunto solo così egli ci sta al fianco e ci aiuta. […] Qui sta la differenza decisiva rispetto a qualsiasi religione. La religiosità umana rinvia l’uomo nella sua tribolazione alla potenza di Dio nel mondo, Dio è il deus ex machina. La Bibbia rinvia l’uomo all’impotenza e alla sofferenza di Dio, solo il Dio sofferente può aiutare” (D. Bonhoeffer, Resistenza e resa).
Ci sono purtroppo di quelli che vorrebbero rifare il mondo e trovare la salvezza a questa maniera. Essi dimenticano che Dio è il custode della libertà umana. Egli è garante della libertà, contro l'uniformità degli uomini, contro il desiderio di fare del mondo una caserma per poter far stare tutti bene.(...)Noi dobbiamo ringraziarlo per questa libertà che ci ha dato. La professione cristiana non è qualcosa di obbligato e di forzato, ma è una semplice, spontanea, cordialissima adesione da parte nostra. Dobbiamo ringraziarlo perché Egli è il solo che ci rispetta."(P.Mazzolari, Tempo di credere).
giovedì, aprile 03, 2008
In Veglia
è iniziata mercoledì 2 aprile la lunga settimana di veglie in cui ricorderemo le tante, troppe, vittime dell'omofobia... dal 2 al 6 aprile 2008 in 43 città di sette nazioni del mondo faremo memoria e pregheremo... Certo ognuno di noi vorrebbe nel profondo del suo cuore che questo momento di preghiera sia contraddistinto da un comune sentire, che cambia a seconda della nostra storia di fede e di vita... ma crediamo che già vedere tanti credenti che provano a superare le troppe barriere che ordinariamente li separano, converrete con noi che, di questi tempi, è un grande miracolo ... certo la nostra speranza è che finite le veglie i tanti cammini che si sono incrociati non vengano sciolti, ma anzi quei rapporti di condivisione che sono nati possano continuare, perchè come scriveva il poeta Antonio Machado che scriveva "la via non c'è, la via si fa andando".Con questo auspicio vi salutiamo e vi invitiamo a inviarci i testi delle vostre liturgie, una testimonianza o una vostra riflessione su come è andata, perchè rimanga testimonianza di quanto abbiamo vissuto e condiviso in questo giorni... Con questo vi salutiamo e vi ringraziamo, grati a tutti Voi per averci aiutato a percorrere un altro pezzo del nostro cammino cristiano...
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