sabato, marzo 06, 2010

L'emergenza che verrà

"Scrivo. Scrivo che scrivo. Mentalmente mi vedo scrivere che scrivo e posso anche vedermi vedere che scrivo". Comincia così, con una citazione di Salvador Elizondo ,l'homepage della scrittrice albanese Elvira Dones. Niente di strano per una persona che, per passione e professione, scrive appunto.Si scrive per amore , ma anche per comunicare. L'abilità dello scrittore sta nella  capacità di trasmettere un messaggio, un'idea, altrimenti il suo sarebbe puro esercizio narcisistico, che svilisce la stessa potenza della parola che chiede solo di essere diffusa per avere  compimento.Positivo o negativo che sia, perchè non è preoccupazione della parola, ma casomai di chi la spende e di chi la riceve. E naturalmente di chi quella parola chiama in causa. In questo caso la parola può far paura perchè fa pensare, genera elaborazione critica (da krino= giudico). Quando a scrivere non è il solito italiano disfattista o la toga rossa o grigia di turno, ma una scrittrice straniera, per di più albanese, allora deve intervenire la censura mediatica perchè le sue parole non arrivino al  popolo. E' successo, non è fantastoria: la Lettera aperta che Elvira Dones ha scritto al "nostro" Presidente del Consiglio sta girando sul web, non attraverso i canali ufficiali a disposizione di tutti. Grazie a Massi per averla pubblicata. Val la pena leggerla, ci costringe a riflettere. Il problema non è l'ennesima gaffe di Berlusconi, ma la mentalità che quell'ometto, per il ruolo istituzionale che rappresenta e per il potere mediatico che ha monopolizzato, diffonde in modo scandaloso nel Paese. Sembra non ci siano più argini di contenimento ed infatti il Paese è alla deriva.Solo chi ha abdicato al potere/dovere di critica non se ne rende conto. Come già scritto, il "dopo" sarà estremamente duro non per il disastro economico che verrà alla luce e che pure costituirà l'ennesima emergenza da risolvere, ma per la sistematica destrutturazione intellettuale e morale, operata in questi anni, sui più fragili ed indifesi. Cominciamo a prepararci, perchè bavaglio e legacci stanno per cadere e avremo bisogno di tutte le forze  per risollevarci.

2 commenti:

varesex ha detto...

Ser credimi sono facile preda della depressione acuta e ... l'idea di non libertà che già sento di non possedere mi fa star male. Emigrerò. Un abbraccio e buon week end . Passerò da Massi

MELCHISEDEC ha detto...

Proprio nella gaffe, nello scivolamento c'è tutto il senso del messaggio, quello che poi viene incamerato dai "sudditi".
Toccante la lettera.