lunedì, aprile 02, 2007

Lunedì


Uff, i novios sono in fibrillazione da giorni per l'imminente partenza ed io invece mi lascio prendere dalla nostalgia di casa anticipata! Come sempre in queste occasioni. So che una volta partito mi lascerò andare e mi godrò la vacanza, ma la partenza è sempre un momento difficile per me. Sarà la pigrizia? Bah, intanto devo sopportare la loro agitazione ed essendo (loro!) già in ferie me li ritrovo qui superattivi e mai fermi. Oggi però c'è il sole e questo aiuta, non so se loro o me o tutti e tre. Immagino la felicità di Ivan a Vicenza, sperando che anche là il tempo sia bello come qui. Prima o poi conosceremo lui e Fa e tutti gli amici con cui abbiamo una frequentazione per il momento solamente virtuale: il grande Mel, dotto ed appassionato collega dalla bellissima Sicilia, Francesco da Lampedusa, uno dei primi amici conosciuti nel mondo internauta e tutti gli altri che non posso elencare.

Poi ci sono i nostri amici di qui, quelli che possiamo frequentare perchè la vicinanza lo consente. Ne abbiamo conosciuti tanti, frequentati molti, anche troppi per il nostro stile pantofolaio. Succede poi inevitabilmente che si resti più legati a quanti in qualche modo sono più vicini a noi per stile di vita. La diversità è una gran ricchezza anche nell'amicizia, ma occorre ci sia qualche punto in comune per trovare reciproco interesse. La passione per il dialogo, per il confronto dialettico sono senz'altro elementi fondamentali. Limitarsi al semplice divertimento, al "riempimento" del tempo libero invece non basta: alla fine viene a noia, specie se non c'è uguale intesa.
Siamo soliti ripetere tutti che "il nostro mondo" è difficile, che raramente nel nostro ambiente si possono costruire amicizie, che c'è troppa invidia, troppa competizione, troppa insoddisfazione, troppa ...paura. Può darsi, anzi sicuramente è ancora in parte così, ma ora che non siamo più costretti alla clandestinità, al nascondimento e alla solitudine, tocca a noi darci una mossa, cominciando a cambiare le situazioni che ci mantengono in uno stato di sottomissione, come quando finalizziamo ogni relazione o luogo alla ricerca del puro piacere fisico per non sentirci soli. Ma ci vorrà del tempo, le abitudini sono lunghe a morire, si dice.

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