lunedì, ottobre 30, 2006

Brasile e Congo alle urne


«Le elezioni sono finite. Da questo momento non c'è più un avversario, ma gli avversari sono le ingiustizie sociali del Brasile», così Luiz Inacio «Lula» da Silva domenica sera ha sintetizzato il programma del suo secondo mandato. Dopo il mezzo fallimento del primo turno dovuto agli scandali che hanno coinvolto alcuni suoi ministri (immediatamente defenestrati), con la decisa virata a sinistra ha trionfato con 58 milioni di voti sull'avversario Geraldo Alckmin che in 4 settimane ha perso due milioni e mezzo di voti.
Attendiamo i risultati delle votazioni in Congo dove le urne si sono chiuse alle 17.00 di ieri. Tra qualche giorno si conoscerà il nome del nuovo presidente. E' Paese ricchissimo geologicamente, con giacimenti di diamanti, cobalto (1° al mondo), rame (6°), zinco (8°), oro, manganese, uranio, catrame minerale e ancora petrolio, carbone, stagno, niobio, piombo, nichel. E coltan, materiale fondamentale per far funzionare cellulari e playstation. Le sue terre vulcaniche sono fertilissime con enormi potenzialità agricole, per ora pochissimo sfruttate. E' stra-ricco, ma resta al 167° posto nelle classifiche sullo sviluppo umano: persino il reddito pro-capite (di per sé ingannevole) colloca la popolazione molto sotto la soglia della povertà. Teatro di saccheggi e genocidi proprio per le sue immense ricchezze, il Congo, devastato da una lunga guerra civile, spera ora in una fase di ricostruzione pacifica che permetta una vera indipendenza.

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