martedì, ottobre 31, 2006

L'antimafia abbandonata


Ecco la lettera che la Procura Distrettuale Antimafia di Catania ha inviato al Ministro della Giustizia e al Procuratore della Repubblica lo scorso 27 ottobre:
"Noi Magistrati componenti dellaDirezione Distrettuale Antimafia di Catania,destinatari di misure di tutela e protezione finalizzate a garantire lanostra incolumità personale, disposte dal Comitato Provinciale per l'Ordinee la Sicurezza Pubblica,preso atto delle continue e perduranti gravissime disfunzioni riscontratenell'esecuzione delle misure anzidette, dovute alla carenza di personaletecnico ed alle condizioni fatiscenti ed obsolete delle autovetture blindateutilizzate, disfunzioni che non consentono di adeguatamente salvaguardare lanostra incolumità, né, tantomeno, di garantire un corretto svolgimento deicompiti istituzionali;osservato che a tale deficitaria condizione si è da ultimo aggiunta unaavvilente indisponibilità di risorse finanziarie che non consentono, ormaida mesi, di approvvigionare le vetture medesime di carburante, nemmeno pergarantire la nostra presenza in udienza;rilevato che, proprio alla luce di tale insostenibile situazione, nonabbiamo sottoscritto lo " schema di accordo per la protezione" ancora unavolta trasmesso dal Ministro dell'Interno in data 18.08.2006;considerato che i numerosi appelli rivolti alle competenti istituzioniaffinché venisse adeguata la dotazione di mezzi alle esigenze dell'Ufficiosono rimasti sinora inascoltati;ritenuto che sino ad oggi, per senso del dovere e sensibilità istituzionale,abbiamo coscientemente privilegiato le esigenze dell'Ufficio rispetto aquelle personali, provvedendo personalmente all'acquisto del carburante,ovvero essendo costretti ad adottare comportamenti talvolta non conformi aquelli stabiliti nel citato " accordo per la protezione";R A P P R E S E N T A N Oche, in mancanza di immediati ed efficaci interventi, i componenti di questaDirezione Distrettuale Antimafia ritengono di non dover ulteriormente subirela mortificazione di non potere adempiere di fatto ai propri compitiistituzionali come legge prescrive e coscienza impone, rassegnando,pertanto, alla S.V. il nostro mandato.".
Superfluo ogni commento.

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