Scriverei sempre e solo d'amore. Anche per evitare di affrontare il teatrino della politica nazionale ed i guai internazionali. Alla lunga però un innamorato diventa noioso e allora lascio che altri, molto meglio di me, cantino parole d'amore. Le stesse che io sto vivendo grazie ai miei novios. (s)
mercoledì, febbraio 28, 2007
martedì, febbraio 27, 2007
Forse è un po' troppo presto, siamo solo alla fine di febbraio, ma giornate belle come quella di oggi stimolano a guardare più avanti, alla bella stagione, all'estate e quindi al mare. Un po' alla volta ci arriveremo. Intanto ci accontentiamo del cielo azzurrissimo, del sole che scalda, delle giornate che si allungano.
Uno dei discorsi ricorrenti di questi tempi all'interno della troppia è la casa. Siamo affezionati alla nostra casetta, qui abbiamo vissuto momenti straordinari, ma anche normali, quotidiani, solo che comincia ad essere troppo piccola. Il nostro esperto di house marketing, moen, si è chiamato fuori dalla ricerca, pur riconoscendo la necessità di allargarci. Modan lavora fuori zona e quindi toccherebbe a me, che ho anche più tempo a disposizione, guardarmi in giro. Ma io sono un idealista, per nulla portato alla praticità necessaria per un compito così impegnativo! Ho in mente due o tre "case dei sogni", ma se poi mi mostrano un cantiere la mia fantasia non riesce ad andare oltre il muretto o la parete ancora sgarupata del complesso. Fatico a tradurre in quello che vedo i sogni che mi vorticano in testa. So che dovrà esserci un "giusto" spazio di verde, giardino o terrazzo. E tanta luce in casa. Bah, anche l'idea di una casetta al mare ci affascina. In questo caso rinunceremmo volentieri ad un maggiore spazio qui, tanto stiamo bene anche un po' stretti. L'ideale sarebbe la Maremma, ma troppo lontana da raggiungere nei finesettimana, quindi vada per la Lucchesia, meno fascinosa ma raggiungibile in due ore.
Realizzeremo qualcosa di concreto se moen non si da una mossa? Col tempo. Intanto ci piace anche solo sognare: con la fantasia si arriva a tutto, quello che importa è che l'amore troppiano sia una realtà su cui fondare tutto il resto. Anche il saggio detto popolare recita:" Tre cuori, una capanna", quindi un po' di pazienza che tanto va già bene così.(s)
lunedì, febbraio 26, 2007
Iran, nuova guerra?
Mentre in Italia i nostri politici ci intrattengono col teatrino della crisi di Governo, il mondo si prepara ad una nuova aggressione militare USA, già nell'aria subito dopo la vittoria lampo (?)in Iraq. Questa volta tocca all'Iran.
D'altra parte una nuova guerra è necessaria all'amministrazione Bush-Cheney che non sa come affrontare altrimenti una crisi generale da collasso dell'attuale sistema fisico-economico mondiale.
"Esperti consultati dall'EIR riferiscono che alla fine di febbraio arriverà nel Golfo Persico la seconda squadra navale della portaerei USS Stennis. A quel punto vi sarà un affollamento di unità navali americane e iraniane nella zona per cui “anche uno starnuto”, come ha detto una fonte indicando un qualsiasi incidente, minore potrebbe scatenare un conflitto. "(Iran, il rischio di guerra).
Naturalmente D'Alema che lo scorso 21 febbraio presentava in Senato la politica estera italiana,"ispirata al rifiuto della guerra ed al perseguimento della soluzione pacifica delle controversie internazionali attraverso un impegno costante ed una presenza attiva e credibile", ha sostenuto di aver "operato per scongiurare lo scenario di una guerra di civiltà, per rilanciare i tradizionali rapporti di amicizia con il mondo arabo, per favorire l’avvio di un processo di pace tra israeliani e palestinesi, in particolare assumendo responsabilità di primo piano nella soluzione del conflitto in Libano e negli sforzi per la formazione di un Governo unitario palestinese." (sintesi).
In realtà il volpino ministro degli esteri ha sposato completamente il punto di vista americano dello "scontro di civiltà" e come le autorità Usa ritiene che mandare truppe ovunque equivalga a portare la pace.
Inutile sperare che almeno la Chiesa cattolica tenti di scongiurare la nuova guerra: è troppo impegnata sul fronte di un'altra guerra, quella ai DICO, per occuparsi di prevenire nuove stragi gratuite oltre che crudeli. A Lei, la gerarchia, interessano i principi e i valori morali, non i singoli individui che tanto prima o poi in qualche modo muoiono comunque.
Ah, già che ci sono azzardo una previsione: dopo l'Iran toccherà al Sudan.
Nella foto bombardamento al fosforo sulla città di FALLUJAH
domenica, febbraio 25, 2007
Tranquilla domenica di pioggia in famiglia. Ci voleva l'acqua. Per la terra, reduce da un inverno troppo asciutto, ma anche per l'aria, stracarica di inquinamento nonostante il bloccone lombardo. Ci voleva anche la tranquillità troppiana dopo un finesettimana con gli amici conclusosi come il solito all'alba.
Pochissime ore di sonno sono sufficienti, perchè voglio godermi l'intera giornata. Niente di meglio che un prolungato caffè, sorseggiato sul divano, mentre leggo il libro del momento ed osservo, di tanto in tanto, attraverso la vetrata del terrazzo, la pioggia di cui ascolto il ritmico picchiettare sul lucernario.Le notizie politiche possono aspettare, conosco già lo spettacolo in cartellone e, almeno per ora, non voglio lasciarmi turbare.
Pochissime ore di sonno sono sufficienti, perchè voglio godermi l'intera giornata. Niente di meglio che un prolungato caffè, sorseggiato sul divano, mentre leggo il libro del momento ed osservo, di tanto in tanto, attraverso la vetrata del terrazzo, la pioggia di cui ascolto il ritmico picchiettare sul lucernario.Le notizie politiche possono aspettare, conosco già lo spettacolo in cartellone e, almeno per ora, non voglio lasciarmi turbare.
Un altro omicidio senza senso nel comasco, a due passi da noi.
Un tempo si invocava la pioggia copiosa, violenta, perchè allontanasse pestilenze che il tempo secco favoriva: chissà se può servire anche per interrompere la catena di violenza insensata che si è abbattuta sulla nostra area, malata di un male oscuro di cui i frequenti episodi sono sintomo. Sarebbe necessario un diluvio torrenziale che spazzi via la radice stessa del male, non certo questa pioggerella sottile e garbata.
Intanto i novios si svegliano uno dopo l'altro e con loro la vita stessa:non c’è più posto per i tristi pensieri in cui mi ero involontariamente incamminato. E’ domenica ed è solo per noi.(s)
Nella foto G. Caillebotte, Via di Parigi, tempo di pioggia, 1877 ( part. )
sabato, febbraio 24, 2007
Palla al Centro
Grazie a Follini riparte il Governo Prodi. Si tira un sospiro di sollievo a sinistra e a destra, dal momento che è scongiurato lo scioglimento delle Camere: nessuno dei nostri politicanti coi loro seguiti di partiti e partitini , nonostante le dichiarazioni contrarie, era pronto a nuove elezioni. Ora c'è spazio per le lagnanze da una parte e dall'altra, ma sono d'ufficio, doverose. Ne esce sconfitta la sinistra, ma, come si dice, se l'è cercata. Prima o poi tornerà seriamente a pensare e ad essere di sinistra. La vincitrice indiscussa è lei, la Chiesa cattolica che vede la politica italiana riprendere la strada di sempre, quella serena e tranquilla , battuta con sicumera per decenni dalla vecchia obbediente DC. Ecco spiegato il motivo di tanta soddisfazione nell'ultimo incontro ufficiale con lo Stato italiano di pochi giorni fa: il potere non traballa, è più saldo che mai.
E il Paese? Il Paese sta come sempre a guardare: i più vecchi e scafati hanno trovato lo spettacolo scontato e già visto, i giovani hanno potuto vivere momenti di storia passata.
L'economia è salva e il ritorno del cavaliere per il momento scongiurato.
Resta una curiosità: cambierà qualche ministro?
Paolo, la nostra voce comasca
Dal Corriere di Cantù di oggi
di Laura Mosca
di Laura Mosca
Mariano Comense - Omosessuale. Una parola che ancora oggi si pronuncia con circospezione o spesso non si pronuncia neppure.Di omosessualità, fuori dagli ambienti «deputati», non se ne parla o se ne parla ancora troppo poco, il più delle volte con diffidenza e falsi imbarazzi.Noi e loro.Eppure la comunità omosessuale in Italia è una realtà che esiste, non un tabù da passare sotto silenzio.«Bisogna aprire gli occhi - avanza Paolo Gerra, invitato permanente della Direzione provinciale dei Ds di Como e portavoce regionale della Consulta GayLeft - e sollecitare il dialogo e il confronto sull’argomento, soprattutto in questo frangente in cui il decreto per i diritti e i doveri delle persone stabilmente conviventi (Dico) ha innescato una nuova attenzione nei riguardi del mondo omosessuale».Ma quanto piace questo ddl alla comunità gay?«I Dico sono un passo in avanti - continua Gerra - Per la prima volta, in un disegno di legge, si parla di diritti di “due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso”. Un riconoscimento giuridico e sociale che si muove nell’ottica di allargare proprio i diritti a tutti i cittadini senza distinzioni. Se si entra poi nel merito della proposta di legge, tante rimangono però le perplessità. Nel dettaglio andrebbero meglio inquadrati ad esempio i punti riguardo le modalità di accesso alle graduatorie per le prime case e alla reversibilità della pensione».Come dire, abbiamo imboccato la strada giusta, ora non ci resta che avere il coraggio di percorrerla.Il disegno di legge Pollastrini-Bindi fa quindi discutere, e fanno discutere alcuni dati dell’Istat in base ai quali, a livello nazionale, sono ormai 500.000 le unioni libere e, l’incidenza delle nascite al loro interno è del 15%, il doppio rispetto a 10 anni fa.La politica risponde al cambiamento dei costumi o i costumi si adegueranno alla politica? E che ruolo avrà la Chiesa in tutto questo percorso, che oltre a essere codificato in un iter legislativo, che è anche un percorso identitario per chi lo vive sulla propria pelle?«L’ingerenza del Vaticano sulla questione è forte. Famiglia e coppia di fatto sono considerate antagoniste. Parlando poi della mia esperienza personale, come omosessuale che vive in una realtà di provincia, nel nostro territorio posizioni come quella assunta dal vescovo emerito di Como Maggiolini sono percepite come posizioni intransigenti, che possono portare a una chiusura del dialogo. Ho apprezzato invece l’apertura di idee dimostrata sulla questione da altri esponenti della Chiesa, mi riferisco alle parole del Cardinale Tettamanzi e del Cardinale Martini. C’è inoltre da sottolineare che una buona rappresentanza di cattolici guarda alle coppie di fatto come a un’istituzione che non attenta al valore della famiglia, intesa in senso tradizionale, allora esiste tutto il margine per portare la discussione a un livello superiore». Quindi qualcosa si è mosso a livello di opinione pubblica anche nella nostra area territoriale, forse un po’ riluttante al cambiamento culturale? «La gente sta prendendo coscienza che esiste una realtà omosessuale. Anche noi amiamo, anche noi abbiamo un’affettività e dei diritti da tutelare. Già da ora però, mi piacerebbe poter avere meno timore di parlare apertamente della mia omosessualità, senza sentire la presa di distanza di certi ambienti e di certe persone».
venerdì, febbraio 23, 2007
Pizza per tutti!
Ed eccoli i 12 punti programmatici fissati da Prodi, mentre si cercano voti in Senato che diano maggiore stabilità e serenità all’Esecutivo. Manca qualsiasi riferimento ai DICO, ma il portavoce Sircana motiva col fatto che il ddl è già stato depositato in Parlamento. Il quotidiano della CEI però “ha avvertito” ieri, nell'editoriale di M.Tarquini, che è pericoloso non prestare attenzione al parere dei cattolici: “Nessuno, in queste ore, può dire con certezza quale sarà la sorte della XV legislatura.(…) Più si riflette sul senso e sull'articolato del ddl Bindi-Pollastrini sui cosiddetti "Dico" più risulta evidente che lo sforzo di mediazione - pure prodottosi in seno al governo - non ha condotto a risultati apprezzabili. E questa constatazione rafforza le preoccupazioni iniziali.”.
Preoccupati del ritorno del centrodestra e più ancora del cavaliere plastificato i cui misfatti governativi restano incredibilmente ignorati, benché in bellavista, da troppi Italiani, ci rassegnamo a tifare per un gruppo che ricalca pari pari il vecchio stile democristiano da cui pensavamo di esserci liberati per sempre. Anche stavolta dobbiamo scegliere il disgusto minore, tappandoci il naso come anni fa invitava a fare quel genio politico di Ruini. Tutto, purchè Prodi vada avanti: non c’è alternativa se non il peggio (Appello).
Davvero brutta situazione , risultato di un sistema elettorale in cui volontariamente ci siamo imbarcati. Il Paese è diviso, spaccato e non sembra esserci alcuna possibilità di confronto dialettico sulla base dei valori condivisi. O quel che resta di loro dopo le crisi ideologiche del secolo scorso. La Chiesa cattolica che avrebbe potuto svolgere un ruolo di stimolo e mediazione nel dibattito sul bene comune, ormai ha mostrato chiaramente di perseguire il proprio obiettivo di sopravvivenza attraverso la conservazione del potere morale e non è interessata alla res publica altrui.
Non potendo far altro che aspettare e, volendo, firmare l'appello proposto sopra, "tiremm innanz", evitando di abbatterci ulteriormente. L'ideale è stringersi agli amici, recuperando sul piano relazionale quello che sembra impossibile politicamente.
Invitiamo perciò comaschi, milanesi e limitrofi a partecipare domani sera alla pizzata di compleanno di Gaycomo del sempre in pista (nel senso di attivo, eh!) zioMario. Sarà l'occasione per tirarsi un po' su tutti insieme, amici vecchi e nuovi. Ci si sarebbe dovuti prenotare entro il 20 us, ma sicuramente lo zioMario riuscirà ad aggiungere 5,6, 7 posti in più alla già grande tavolata. Affrettatevi ad inviare email per guadagnare gli ultimi posti disponibili!
Davvero brutta situazione , risultato di un sistema elettorale in cui volontariamente ci siamo imbarcati. Il Paese è diviso, spaccato e non sembra esserci alcuna possibilità di confronto dialettico sulla base dei valori condivisi. O quel che resta di loro dopo le crisi ideologiche del secolo scorso. La Chiesa cattolica che avrebbe potuto svolgere un ruolo di stimolo e mediazione nel dibattito sul bene comune, ormai ha mostrato chiaramente di perseguire il proprio obiettivo di sopravvivenza attraverso la conservazione del potere morale e non è interessata alla res publica altrui.
Non potendo far altro che aspettare e, volendo, firmare l'appello proposto sopra, "tiremm innanz", evitando di abbatterci ulteriormente. L'ideale è stringersi agli amici, recuperando sul piano relazionale quello che sembra impossibile politicamente.
Invitiamo perciò comaschi, milanesi e limitrofi a partecipare domani sera alla pizzata di compleanno di Gaycomo del sempre in pista (nel senso di attivo, eh!) zioMario. Sarà l'occasione per tirarsi un po' su tutti insieme, amici vecchi e nuovi. Ci si sarebbe dovuti prenotare entro il 20 us, ma sicuramente lo zioMario riuscirà ad aggiungere 5,6, 7 posti in più alla già grande tavolata. Affrettatevi ad inviare email per guadagnare gli ultimi posti disponibili!
giovedì, febbraio 22, 2007
Senza governo
Il Governo è caduto. Dire che mi dispiaccia sarebbe falso, si reggeva in piedi a fatica dalla nascita, debole perchè succube di alleanze incapaci di garantire fedeltà agli impegni assunti di fronte agli elettori. Ha scontentato davvero tutti il Governo Prodi e sarebbe comunque caduto sui Dico sempre in Senato. Aspettiamo ora di vedere quale sarà il nuovo scenario tra i possibili, anche se a me sembra tutto una farsa o, come dice il diessino Nicola Latorre, "un'operazione di vecchio stampo democristiano nella quale si incrociano i voleri del Vaticano e di altri all'estero. Perché fino a un minuto prima del voto, Andreotti aveva garantito il suo appoggio".
Prodi vuole un nuovo governo e chiederà un "accordo blindato" che tutti gli daranno pur sapendo di non poterlo garantire. Probabilmente troverà l'appoggio di qualche transfuga tipo Follini che nel centrodestra ci sta stretto.
Mi auguro che, volendo riprovarci, Prodi osi quello che finora non ha fatto: si presenti alle Camere con nuovi uomini, espressione della ferma determinazione di rispettare fedelmente il mandato elettorale. Altrimenti si torni alle urne con tutti i guai che ne seguiranno.(s)
mercoledì, febbraio 21, 2007
"La felicità spesso ci raggiunge nel silenzio della solitudine".
Avrei voglia di mettermi a leggere, di godermi la solitudine della casa, ma sono preso da un irrefrenabile desiderio dei miei compagni. Mi capita spesso, basta che il mio pensiero per un qualche motivo corra ad uno di loro, magari per uno dei numerosissimi sms. Mi stupisco ancora di questi miei attacchi di nostalgia: sono un uomo adulto, beh anche un po' più che adulto, sto bene con me stesso, amo e sono geloso dei miei spazi mentali e fisici, considero la solitudine, quotidiana e temporanea, dimensione irrinunciabile dell' esistenza. E poi loro, i novios, li vedo e sento tutti i giorni.
In realtà non si tratta di nostalgia che è "dolore del ritorno" (νόστος+άλγος) , tristezza per qualcosa che non si ha più. Non è nemmeno tristezza . Anzi, in questi momenti mi sento in un particolare stato di grazia, di leggerezza, di piacere completo, anche sensuale,pur non godendo della loro presenza fisica. Averli in testa e nel cuore permette il distacco dai limiti che appartengono alla natura e alle sue leggi: il corpo stesso, per quanto magnifico e al culmine della forma è limite per se stesso. L'amore invece riesce ad andare oltre. Oltre lo stesso limite degli amanti. E' incredibile, ma vero. Attraverso l'amore concreto, erotico, umano si può arrivare, fermandosi a riflettere sul vissuto, alla scoperta e all'esperienza, pur limitata nello spazio e nel tempo, della perfezione che si intuisce debba avere un suo compimento pieno.
In questo senso i miei frequenti stati possono forse considerarsi "nostalgici": prendendo a prestito una felice espressione (e opera) di M. Horkheimer sono momenti di nostalgia del totalmente altro da me, da noi. Momenti nei quali, per un lampo di intuito, riesco a godere "pienamente" la grandezza illimitata del sentimento per i novios, rimpiangendo però, nel contempo, i limiti della mia capacità reale d'amarli che, per un attimo, ho invece avvertito come perfezione assoluta.
Sono autentici momenti di felicità.(s)
PS Incerto se pubblicare o meno il post che potrebbe risultare frutto di libere farneticazioni, decido che la natura stessa del blog me lo consente.
martedì, febbraio 20, 2007
Sereni e soddisfatti
Ieri, in occasione del 78° anniversario dei Patti Lateranensi, cerimonia ed incontro ufficiale tra i massimi vertici dello Stato italiano e della Chiesa cattolica. Al termine, nelle dichiarazioni rilasciate ai media, tutti i protagonisti hanno confermato che "l'incontro è andato benisssimo", si sono chiarite le rispettive posizioni sui Dico («Abbiamo parlato di famiglia - ha aggiunto, T.Bertone, segretario di Stato vaticano - ma nei termini che la Chiesa pone sempre, ciò vuol dire con chiarezza e rispetto») ed affrontate altre questioni internazionali . Il rapporto tra lo Stato italiano e la S.Sede ne esce ulteriormente rafforzato, dice la Nota di Palazzo Chigi. Il Governo si è mostrato disponibile a definire entro febbraio un disegno di legge intitolato "Norme promoziali per un Welfare generazionale e familiare" a tutela delle famiglie. Persino Camillo Ruini, che ha annunciato nei giorni scorsi una nota della Cei "impegnativa per i cattolici e chiarificatrice per tutti", si dice soddisfatto, liquidando anche lui con un laconico «È andato tutto benissimo» i giornalisti.
C'è qualcosa che non torna in questo esibito ottimismo alla vigilia dell'iter parlamentare dei Dico.
lunedì, febbraio 19, 2007
Si va di virus
Eccomi, buon ultimo della troppia, a fare i conti col virus influenzale. Speravo di scampare il giro, invece ieri nel pomeriggio i primi sintomi, seguiti a ruota dal culmine e quindi l'epilogo. Alla fine tutti e tre abbiamo dovuto fare i conti col medesimo virus, giusto per non fare differenze. C'è di buono che il suo iter è veloce e non comporta lunghi periodi di inattività: oggi è il mio giorno libero e posso vivere tranquillamente la convalescenza.
La giornata è bellissima, quasi calda, primaverile, verrebbe voglia di uscire, di iniziare i lavori di giardinaggio sul piccolo terrazzo dove sfogo la mia voglia di verde, meglio però essere prudenti e non strafare.
La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dalla pandemia dei novios. GriDan ha vissuto male la situazione, confinato in famiglia: solare com'è, bisognoso di continue coccole e amore, è precipitato in uno dei suoi stati di isolamento pensoso poi raccontato su queste pagine. Giovedì sera una pausa piacevole con zioMario, Marco, Roberto e Giulio.Abbiamo riso e scherzato serenamente, ma non sono mancati i momenti seri in cui ci è stato possibile conoscere meglio gli amici. Giulio, newentry, si è rivelato persona straordinaria, piacevole, profonda (leggete le sue recensioni in Olmoblog) . Lontani anni luce dagli stereotipi che i media ci propinano continuamente, gli amici che abbiamo rappresentano la normalità, ammesso significhi qualcosa questo concetto, dell'essere prima di tutto persone, poi incidentalmente gay, piuttosto che italiani, caucasici, etc.
Ma è tempo che torni alla convalescenza e quindi alla lettura di "Olive comprese" di A.Vitali, il medico di Bellano che sa intrattenere malati e non, di cui il grande Camilleri scrive:" Di fronte ad uno che sa raccontare, che ha la felicità del racconto, ti senti grato". (s)
domenica, febbraio 18, 2007
In maschera!
Carnevale. Mai particolarmente amata questa festa. Forse perchè consapevole che la vita costringe ad un mascheramento continuo, a seconda della situazione, del ruolo e del contesto. Una maschera dopo l'altra, non per viltà o cattiveria, ma per semplice necessità ed inconsapevole adattamento. Linguaggio, modi, idee sono plasmati, indirizzati e dispensati in civile convivenza. Non è detestabile, tutt'altro: esprime attenzione, rispetto, stima relazionale. Nessun bisogno quindi di interpretare un ruolo diverso in queste giornate di sfrenata gioia organizzata. Fatico a comprendere gli amici che smaniano , preparando con largo anticipo i travestimenti da esibire puntualmente identici, anno dopo anno. Donne, sempre donne, naturalmente baraccone, puttane, vistosissime. Ogni volta mi chiedo il perchè. Invidia? Bisogno di essere almeno un giorno quello che nel resto dell'anno rimane nascosto e frustrato? Mi tengo il disagio e mi rassegno ai due carnevali, quello romano e quello ambrosiano, che quasi per contrappasso a questo punto dell'anno mi tocca incrociare. Magari ai bambini piace davvero l'euforia collettiva degli adulti che si manifesta in modi bizzarri ed imprevisti. Qualcuno forse proprio in questa occasione intuirà gli autentici ruoli parentali al di là delle tradizionali apparenze. Sono comunque giorni di festa che viviamo in troppia, quindi mi abbandono alla gioia, allontanando gli inutili pensieri. Buon carnevale a tutti!
sabato, febbraio 17, 2007
A voi novios
Via È tutto giusto ed hanno tutti ragione Ma sono stanco di prestare attenzione
Voglio ascoltare solo te
Via Non ho bisogno di nessuna saggezza Ora mi servono imprudenza e incertezza E tutta la pazzia che c'è
Via Mi metto in gioco Ch'io vinca o perda conta poco Pareggi non ne voglio più
Tu Ti prego parlami Che questa vita senza battiti Non è mai stata la mia. Via... via... via!
Via C'è un mondo assurdo da sembrare irreale
A te mio cuore dico: "Fammi sognare! Fammi sognare almeno tu"
Via E basta col buon senso e con gli schemi Mi lascerò guidare senza più freni E indietro non si torna più Via Così lontano Che possa prendere per mano La mia passata gioventù
Fa Che sia possibile Per me che ho messo via le maschere
Scegliere qui la tua libertà Mi aspetto un cielo senza nuvole Cuore sincero, irreprensibile.
Fammi sognare almeno tu!
Via E lascerò queste rovine per sempre Seguendo la tua voce in mezzo alla gente E non m'importa dove andrò No Purché sia altrove In tutta un'altra dimensione Dove non c'è meschinità Là Io voglio esistere E tu mio cuore fammi credere Credere che Mi succederà.... Via...via...via!
Fammi sognare almeno tu!
Renato Zero
venerdì, febbraio 16, 2007
UN PO' DI TEMPORALE
In questi giorni i momenti di riflessione e i momenti vuoti, mi hanno portato anche a pensare quello che sono: mi sono visto un ragazzo di 22 anni, gay, con un sacco di problemi che piano piano vengono fuori; sono probabilmente causati dalle circostanze, da quello che la vita ti offre.
Non sempre riesco ad accettarmi per quello che sono, spinto anche da un basso senso di autostima. Brutto sentirlo dire, soprattutto quando sono proprio io a pensarlo. Non importa quello che si vede all'esterno o come affronto i miei periodi, meno ancora mi importa quello che pensano le altre persone nei miei momenti di solitudine.
La prima domanda che mi sono fatto è se realmente accetto il mio essere omosessuale. Non riesco a capire cosa mi porta ad amare persone del mio stesso sesso, o di sentire attrazione fisica verso un corpo così uguale al mio. Questi momenti di smarrimento li vivo non sempre bene, specialmente quando sono conditi dagli avvenimenti che la tanta amata vita ti impone.
Fanno male dentro! Trovare una priorità o una sequenza logica di importanza per affrontare un punto alla volta non mi riesce quasi mai.
In questi momenti tante sono le preoccupazioni: ci sono le persone che ti stanno vicino, familiari o compagni a cui devi comunque motivare il nervosismo o qualche altro eccesso di sentimento.
Un altra domanda sorta e posta non manca certo di importanza: sono in grado di amare realmente nella maniera corretta? Dovrei trovare prima chiarezza in me stesso. Non mancano certo pensieri già fondati in passato. A volte li ritrovo statici, fermi li dove sono nati; alcuni si sono mossi ed evoluti. Ogni giorno mi conosco sempre più; conosco le persone che mi stanno vicino, il mondo in cui vivo. Non è detto che mi debba piacere per forza e cosa molto più dura da accettare e se alle altre persone, le più importanti, vanno bene così.
Queste sono solo un paio di domande ma bastano per creare scompiglio in me e nella mia intimità.
Se torno alla prima domanda che mi sono fatto, balzano alla testa altre sfumature, anche contraddittorie perchè è proprio questo che crea confusione. Mi va bene quello che ho? quello che vivo? Non potrei avere maggiori possibilità di vivere in libertà con chi voglio? La contraddizione che citavo prima stà nel fatto che chi ci vede dall'esterno, senza sapere e senza voler capire, crea una situazione di disagio. Qui nessuno può aiutare: mi sono reso conto che è una situazione comune alle persone che hanno intrapreso un cammino più o meno il nostro. Questo include anche la mia sfera privata.
Intanto che penso ascolto un po di musica... emotivamente fragile mi commuovo dietro alcune parole magari anche solo interpretate da me; colpiscono uguale l'ampia parte fragile di me.
Non sempre riesco ad accettarmi per quello che sono, spinto anche da un basso senso di autostima. Brutto sentirlo dire, soprattutto quando sono proprio io a pensarlo. Non importa quello che si vede all'esterno o come affronto i miei periodi, meno ancora mi importa quello che pensano le altre persone nei miei momenti di solitudine.
La prima domanda che mi sono fatto è se realmente accetto il mio essere omosessuale. Non riesco a capire cosa mi porta ad amare persone del mio stesso sesso, o di sentire attrazione fisica verso un corpo così uguale al mio. Questi momenti di smarrimento li vivo non sempre bene, specialmente quando sono conditi dagli avvenimenti che la tanta amata vita ti impone.
Fanno male dentro! Trovare una priorità o una sequenza logica di importanza per affrontare un punto alla volta non mi riesce quasi mai.
In questi momenti tante sono le preoccupazioni: ci sono le persone che ti stanno vicino, familiari o compagni a cui devi comunque motivare il nervosismo o qualche altro eccesso di sentimento.
Un altra domanda sorta e posta non manca certo di importanza: sono in grado di amare realmente nella maniera corretta? Dovrei trovare prima chiarezza in me stesso. Non mancano certo pensieri già fondati in passato. A volte li ritrovo statici, fermi li dove sono nati; alcuni si sono mossi ed evoluti. Ogni giorno mi conosco sempre più; conosco le persone che mi stanno vicino, il mondo in cui vivo. Non è detto che mi debba piacere per forza e cosa molto più dura da accettare e se alle altre persone, le più importanti, vanno bene così.
Queste sono solo un paio di domande ma bastano per creare scompiglio in me e nella mia intimità.
Se torno alla prima domanda che mi sono fatto, balzano alla testa altre sfumature, anche contraddittorie perchè è proprio questo che crea confusione. Mi va bene quello che ho? quello che vivo? Non potrei avere maggiori possibilità di vivere in libertà con chi voglio? La contraddizione che citavo prima stà nel fatto che chi ci vede dall'esterno, senza sapere e senza voler capire, crea una situazione di disagio. Qui nessuno può aiutare: mi sono reso conto che è una situazione comune alle persone che hanno intrapreso un cammino più o meno il nostro. Questo include anche la mia sfera privata.
Intanto che penso ascolto un po di musica... emotivamente fragile mi commuovo dietro alcune parole magari anche solo interpretate da me; colpiscono uguale l'ampia parte fragile di me.
Mi sono innamorato di te, non vedo perchè nasconderlo.
E sto cercando il modo migliore, mescolando parole per dirtelo.
E suono la mia musica
ma non mi viene niente che abbia una logica,
inevitabilmente.
E ho fatto tutto da me, anche perchè
dicevano:
"Dai retta, lascia stare, non è così speciale, mah si..."
Ma si sbagliavano perchè mi sai comprendere
e poi mi fai confondere.
E quando servono non trovo le parole giuste che mi aiutano.
E dico e faccio solo cose strane,
se appena cerco di descrivere, di raccontare
quello che mi attraversa
va veloce dal cuore alla testa.
E dà l'affanno e non s'arresta,
inevitabilmete trova una via e quando resta non si ferma a non da sosta.
Vuole una risposta perchè...
...perchè mi sono innamorato di te e adesso cos'è che capita?
Lo so che cambia tutto e già al fatto di pensarci, però, un pò mi agita.
E torno alla mia musica, ma riesco a fare solo quella melodica.
Poi m'interrompo sempre, inevitabilmente... sbaglio.
E dico e faccio solo cose strane,
se appena cerco di descrivere, di raccontare quello che mi attraversa e va,
va veloce dal cuore alla testa.
E dà l'affanno e non si arresta mai,
entra in ogni canzone che faccio.
E anche questa, ti giuro non l'ho fatto apposta,
mi rendo conto che è per te.
Mi vai dal cuore alla testa.
Questo porta in me un attimo di respiro adesso, per chi legge possono solo essere parole.
In ogni caso colpiscono dentro per chi reputa che l'invasione sia la cosa più giusta o corretta.
mercoledì, febbraio 14, 2007
Beh, oggi è s.Valentino, come si fa ad ignorarlo visto che da settimane la solita kermesse consumistica si è scatenata inseguendoci in ogni dove? Anche a volerne restare fuori rifiutando per principio di cadere nella rete commerciale che ti fa sentire un verme se non regali minimo un fiore ai tuoi innamorati, non si può fare a meno di dedicare un pensiero d'amore alle persone che vorresti sempre, in ogni singolo istante, al tuo fianco. E naturalmente io penso a loro, En & Dan, i miei novios. Gridan poi, in questi giorni, combatte "tenacemente" contro il virus influenzale che l'ha colpito nel pieno dei suoi personalissimi driving slavytest, per cui è oggetto di specialissimi pensieri miei e di Pomen.
Per la verità, a dirla proprio tutta, io li penso sempre come se ogni giorno fosse sanvalentino. Oggi però è diverso. Sono spinto a farlo, persino con il benestare di un santo, Valentino appunto. Voglio sperare che per noi non ci sia un santo diverso, magari di serie B come per tutto il resto. Un oscuro, sconosciuto, emaciato santo, pure lui emarginato dalla comunità ufficiale dei beati. Anche se a leggere le agiografie viene però da pensare ad orientamenti omo di molti esempi della cristianità. Perchè no?Lassù non faranno certo storie di orientamento ed identità sessuale: queste sono questioni umane, ruiniane e basta.
Piuttosto, come dire in modo nuovo ai miei compagni che li amo? Fossi un poeta riuscirei, con poche parole, ad esprimere il mondo di sentimenti che vorticosamente mi occupa il cuore, facendolo palpitare di brutto al solo pensarli. Racconterei lo stupore per la meravigliosa realtà che mi paralizza la lingua ( e la mano che digita), i tanti momenti in cui, guardandoli non visto, mi perdo del tutto nei particolari dei corpi che pure conosco a memoria. E via con i miei stati d'animo e le straordinarie emozioni che loro, i novios,mi provocano ininterrottamente, ma... E' una noia mortale la descrizione dell'amore se non si possiede il dono singolare del poetare che sa rendere immortale il più comune dei sentimenti.Allora, mori, inutile girarci intorno: vi amo e vi voglio vedere, toccare, godere il più presto possibile! Anche oggi, giorno di S.Valentino! (s)
PS Auguri a tutti gli innamorati!
martedì, febbraio 13, 2007
Abu Omar, la deportazione da Milano
A che servono le varie giornate della memoria e del ricordo degli orrori del passato, quando poi è lo "Stato" stesso che ripropone oggi identici orrori costruendo poi castelli di menzogne per mascherarli? Leggere il memoriale di Abu Omar, l'imam rapito a Milano 1l 17 febbraio 2003,è come fare un salto nel passato. Ma non tanto lontano nel tempo perchè Abu Grahib e Guantanamo sono realtà ancora troppo vive nella mente, la seconda tuttora impunemente attiva. Nessuna giustificazione a quello che è stato: la guerra al terrorismo islamico non può offrire deroghe all'umanità, sistematicamente violata da chi si considera superiore a qualsiasi norma etica. Ora Osama Mustafa Hassan, l'ex imam di Viale Jenner, ridotto a relitto umano dopo torture inaudite, dall'Egitto, terrorizzato, svela i particolari del suo sequestro, il ruolo della Cia e degli Italiani, sempre negato ufficialmente. E' stato scarcerato dopo quasi quattro anni di durissima prigionia al Cairo, ma non è ancora un uomo libero: secondo le testimonianze di chi ha parlato con i suoi familiari, è in una situazione paragonabile agli arresti domiciliari, nel senso che «non può uscire di casa né parlare con estranei, tantomeno con i giornalisti».La Procura di Milano, dopo l'inchiesta sul sequestro, ha aperto tre mesi fa una nuova indagine su un fresco tentativo di depistaggio: due milioni di dollari offerti ad Abu Omar, nel settembre scorso, per fargli firmare una falsa dichiarazione di non essere mai stato sequestrato. Abu Omar però ha rifiutato. Anzi, è riuscito a far uscire dal carcere il memoriale scritto di suo pugno in cui testimonia per la prima volta il sequestro, la prigionia e le torture. Il documento è stato consegnato ai pm milanesi dai dirigenti di viale Jenner insieme alla denuncia della tangente offerta all'ostaggio. Inutile sperare nella Giustizia visto che tutte le cause in cui sono coinvolti gli Americani dimostrano l' intoccabilità e l'impunità da parte di sistemi giudiziari stranieri. Si continuerà con le solite grida dei D'Alema di turno, senza nemmeno intervenire limitando la presenza USA in Italia (Vicenza).
Pagheranno almeno gli Italiani coinvolti e il Presidente del Consiglio di allora che, in nome dell'amicizia col diabolico Bush, ha dato l'avvallo all'intera operazione?
lunedì, febbraio 12, 2007
A Sud
Con il passare dei giorni e delle settimane è diventato sempre più facile riuscire ad entrare in contatto con i bambini. Non è stato facile essere accettate come figure di riferimento. Gli allievi del centro, vivendo di giorno quasi tutti nelle strade e al mercato, e con famiglie allargate ( a volte vivono in venti in quattro locali) non erano abituati a confidarsi, ad aprirsi, soprattutto con degli adulti. Inoltre sono ancora piccoli. I primi tempi era quasi impossibile dare loro la mano, o anche solo accarezzare loro la testa. Non erano abituati ad un contatto fisico gentile. Ora, dopo dieci settimane, chiedono di essere presi in braccio, si siedono sulle ginocchia durante i giochi tranquilli a tavolino, e adorano i massaggi fatti con palline di stoffa. Anche i loro sguardi sono cambiati. Ora guardano in viso e riescono a mantenere il contatto con gli occhi. Sembrano più tranquilli e rilassati. Insomma cominciamo a capire che abbiamo lavorato nella direzione giusta.Così¬ giocando alla sabbia può capitare che inizino a confidarsi e a raccontare del papà che rientra a casa ubriaco, della mamma che li picchia con cintura, e altri episodi di violenza domestica che nessun bambino dovrebbe mai subire e a cui nessun bambino dovrebbe mai assistere. Per quasi tutti è la medesima storia che si ripete, quasi ogni giorno. Ascoltarli mette tristezza, ma almeno riescono a parlarne. E tra poco dovrò lasciarli.Con il passare dei giorni e delle settimane mi rendo conto che il mio tempo qui si sta piano piano esaurendo. Mancano solo tre settimane alla mia partenza. Ora inizia il periodo dei bilanci, e io inizio con le mie paranoie. Credo di non essere riuscita a lavorare bene, di non essere riuscita a far passare alla mia collega tutte le competenze e le conoscenze necessarie perchè possa continuare da sola. Mi fa male il pensiero di dover lasciare i miei bambini e la mia collega, che ora è diventata anche una cara amica (non preoccupatevi, mi capita sempre quando sento di essere giunta al termine di qualcosa di importante). Insomma per me partire è sempre uno strazio, e chiudere il cerchio è molto difficile.Con il passare dei giorni e delle settimane mi rendo conto della fortuna che ho avuto di poter vivere questa esperienza, in questa parte di mondo; di quanto questo viaggio (non solo geografico) mi abbia cambiata, di quanto poco sia rimasto della persona che solo quattro mesi fa camminava piena di dubbi per le strade del Canton Ticino. Con il passare dei giorni e delle settimane mi sono anche persuasa che, quanto riporto a casa in termini di ricchezza personale sarà davvero molto di più di quanto riuscirò a lasciare. Con il passare dei giorni e delle settimane ripenso a quante persone ho potuto conoscere qui a Catamayo e lontano, anche se solo virtualmente sul blog, e a quanto sia stato importante per me poter raccontare le emozioni che stavo vivendo.Con il passare dei giorni e delle settimane ho imparato a godere di quello che ho nel momento in cui lo vivo; perchè la vita è un continuo trascorrere di giorni e settimane. Sta a noi far sì che non solo passino, ma che ogni istante possa lasciare un colore, un odore,una memoria , un’emozione.Con il passare dei giorni e delle settimane diventa sempre più grande il GRAZIE che vi devo per lo spazio che mi avete concesso, e per le parole che mi avete scritto. Un abbraccio forte a tutti. A presto.
Isa
Nella foto bimbo "lustrascarpe" in Ecuador
domenica, febbraio 11, 2007
Sempre in salita
La politica, come qualsiasi arte, dovrebbe mirare in alto, puntare addirittura alla perfezione per poi scendere piano piano a compromessi con la realtà senza però adeguarvisi completamente. L’obiettivo deve sempre restare “un po’ più elevato”, altrimenti non c’è crescita. I PACS sono partiti fin dall’inizio rasoterra e ogni compromesso era un colpo al ribasso, una vangata alla voragine in cui hanno trovato l'humus ideale i DICO. Decisamente sottoterra, espressione di un pensare più basso della stessa opinione pubblica che, almeno nella maggoranza, quotidianamente esprime sull’argomento una mentalità molto più aperta e condiscendente. Si sarebbe dovuto azzerare tutto fin dall’inizio, gli stessi movimenti che rappresentano il popolo omosessuale avrebbero dovuto rifiutare, anzichè appoggiare, un’idea nata già come meschino compromesso.
Il guaio della politica italiana sono i politici. Mancano leaders con idee, tutti troppo preoccupati di arrivare al potere, costantemente in campagna elettorale grazie forse ad un sistema partorito con ben altre intenzioni. Solo gregari. Il precedente Governo era dipendente dagli USA al punto da decidere persino di entrare in guerra al loro fianco, convinto che un impegno di pochi mesi avrebbe consentito la spartizione del petroliobottino. Sappiamo tutti come è andata e sta andando: l'Iraq resta nel caos più totale e, purtroppo, non si intravvede la fine della carneficina che ogni giorno miete vittime civili ed innocenti. Era già accaduto qualche anno prima (1940), con un altro cavaliere come premier, ma la storia, a quanto pare, insegna poco…L’attuale Governo invece, succube dell’ansia da consenso, punta alla mediocrità per non scontentare i potenti del Paese e anche i potenti del vicino Vaticano, che muove voti esattamente e più delle mafie. Stiamo tornando in pieno papismo.Che fare ora dei DICO? Ormai si deve ripartire da lì, azzerare ora sarebbe una sconfitta talmente grave da impedire per molti anni a venire la conquista dei diritti elementari. Si riparte dai DICO con un percorso tutto in salita, sempre che la buca non venga prontamente ricoperta di terra affossando definitivamente ogni speranza di recuperare la luce.
DOMENICA
E' arrivata la domenica.
Oggi i miei novios vedranno per la prima volta, alla luce del sole, la slavatella. Hanno potuto solo vedere la forma, tra l'altro facilmente rintracciabile per le strade, ma manca il colore, parte importante dato che è anche il motivo del suo soprannome.
Questa è stata una settimana particolare. E' stata ricca di avvenimenti e di emozioni soprattutto. La macchina è stata un pò il centro dei miei/nostri pensieri. Eravamo emozionati! Finalmente toccavamo con mano gli sforzi fatti da me sul lavoro e l' obiettivo raggiunto da noi tre.
L'abbiamo raggiunto tutti questo obiettivo: mi sono stati sempre vicino e hanno partecipato attivamente ai miei sforzi. Non mi hanno fatto mai mancare niente a volte tentando di esagerare, andando oltre al necessario. Mi sono dovuto imporre a volte per non farli esagerare. Non voglio vedere dentro loro quando rifiuto certi loro discorsi: potrei vedere del dispiacere, cosa che non accetterei dato che so benissimo che pensano e agiscono spinti dall'enorme sentimento che provano.
Dai che ce l'abbiamo fatta! I driving test effettuati in questi due giorni sono positivi. Ci sono ancora delle prestazioni da assestare, ma è tutto nella norma. Devo aquisire anche un occhio più equilibrato in base al tipo di macchina. Da quando ho preso la patente ho guidato la macchina di mamma e 47 cv in più si sentono eccome!
Questa però è la mia macchina adesso! la mia compagna di viaggio e la nostra bambina.
Oggi è anche il giorno del Lupetto almeno per me, dato che non ho ancora potuto vedere la sua splendida pagella! Ieri mi ha detto che me la faceva vedere, adesso devo solo sperare che si sia tolto il piagiama e sia andato a prenderla! E' un pantofolaio... del resto un pò come noi!
Che emozione vedere una pagella del genere. Le mie sicuramente davano un pò meno soddisfazione in casa, soprattutto quando riuscivano a vederle e comunque, se ci riuscivano, "erano contraffatte" la maggior parte delle volte.
Grandissima parte della soddisfazione è data dal giudizio dei professori; mi e stato riferito subito insieme alla notizia della splendida pagella. Sta bruciando tappe e obiettivi in maniera spaventosa, a grandissima velocità! Grande Lupettino!!!
Ora andiamo a godiamoci questa bella domenica.
Dan
Oggi i miei novios vedranno per la prima volta, alla luce del sole, la slavatella. Hanno potuto solo vedere la forma, tra l'altro facilmente rintracciabile per le strade, ma manca il colore, parte importante dato che è anche il motivo del suo soprannome.
Questa è stata una settimana particolare. E' stata ricca di avvenimenti e di emozioni soprattutto. La macchina è stata un pò il centro dei miei/nostri pensieri. Eravamo emozionati! Finalmente toccavamo con mano gli sforzi fatti da me sul lavoro e l' obiettivo raggiunto da noi tre.
L'abbiamo raggiunto tutti questo obiettivo: mi sono stati sempre vicino e hanno partecipato attivamente ai miei sforzi. Non mi hanno fatto mai mancare niente a volte tentando di esagerare, andando oltre al necessario. Mi sono dovuto imporre a volte per non farli esagerare. Non voglio vedere dentro loro quando rifiuto certi loro discorsi: potrei vedere del dispiacere, cosa che non accetterei dato che so benissimo che pensano e agiscono spinti dall'enorme sentimento che provano.
Dai che ce l'abbiamo fatta! I driving test effettuati in questi due giorni sono positivi. Ci sono ancora delle prestazioni da assestare, ma è tutto nella norma. Devo aquisire anche un occhio più equilibrato in base al tipo di macchina. Da quando ho preso la patente ho guidato la macchina di mamma e 47 cv in più si sentono eccome!
Questa però è la mia macchina adesso! la mia compagna di viaggio e la nostra bambina.
Oggi è anche il giorno del Lupetto almeno per me, dato che non ho ancora potuto vedere la sua splendida pagella! Ieri mi ha detto che me la faceva vedere, adesso devo solo sperare che si sia tolto il piagiama e sia andato a prenderla! E' un pantofolaio... del resto un pò come noi!
Che emozione vedere una pagella del genere. Le mie sicuramente davano un pò meno soddisfazione in casa, soprattutto quando riuscivano a vederle e comunque, se ci riuscivano, "erano contraffatte" la maggior parte delle volte.
Grandissima parte della soddisfazione è data dal giudizio dei professori; mi e stato riferito subito insieme alla notizia della splendida pagella. Sta bruciando tappe e obiettivi in maniera spaventosa, a grandissima velocità! Grande Lupettino!!!
Ora andiamo a godiamoci questa bella domenica.
Dan
sabato, febbraio 10, 2007
Gayleft: Si poteva fare di più!
Oggi Il Corriere di Como ha dedicato uno spazio significativo al DICO, il disegno di legge che presto approderà in Parlamento e di cui abbiamo già scritto. Apre la pagina l'intervista al nostro amico Paolo,portavoce regionale e membro del direttivo nazionale della Consulta Gayleft, rappresentanza della comunità omosessuale dei Ds. Condividiamo pienamente il suo pensiero e la sua delusione che è anche nostra:«I Dico sono un inizio, ma sicuramente si poteva fare meglio. Di fatto, si offre soltanto la possibilità per i singoli di regolarizzare in una forma burocratica la propria unione, sia essa etero o omosessuale. Ma era la coppia non sposata che doveva ottenere un riconoscimento dei diritti per fare davvero un passo avanti. E anche sui diritti acquisiti dai conviventi mi pare ci sia poca chiarezza e poco slancio.Si è fatto qualcosa, ma tutto sommato è uscito un qualcosa di piatto.»( testo completo qui).Vola alto Paolo, come dovrebbe ogni vero politico, anche se i più si accontentano di razzolare le briciole consentite dal Vaticano:«Per me l'apertura al matrimonio anche omosessuale sarebbe bellissima , la legalizzazione dell'amore, e spero proprio che il disegno di legge sui Dico venga modificato in questo senso in Parlamento quando sarà discusso». Non perde però il contatto con la realtà, sa che, in nome della stessa politica, probabilmente ci si dovrà accontentare dell'approvazione della proposta che sarebbe già un successo. Conosce bene dal di dentro le difficoltà che anche a Como vengono dall'interno degli stessi DS e naturalmente dagli alleati nell'Unione, ma non dispera: «Finora sono rimasti sempre molto chiusi sull'argomento delle unioni di fatto e sull'amore omosessuale. Ora qualcosa sta cambiando».
Unica nota stonata la fotografia, scelta ovviamente dalla redazione, che accompagna l'articolo: la classica foto tratta da un gaypride, stereotipo difficile da superare e nel quale si vuole confinare il gay. In Italia occorre far emergere la normalità e la trasversalità della maggioranza del popolo omosessuale: la rottura, necessaria al cambiamento di mentalità della società, può partire solo da qui.
10 Febbraio
Giornata del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe
Imagine there's no heaven
Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...
Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...
You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one
Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world...
You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one
venerdì, febbraio 09, 2007
DICO sovranità!
Fino a quando ci toccherà assistere a questo recita di infimo ordine? Si è già detto tutto di PACS, ora DICO, eppure il teatrino va avanti. Protagonisti i soliti "difensori" della famiglia tradizionale che per primi (vedi Casini, Berlusconi e C.) hanno scardinato ricorrendo al divorzio, vera, unica legge che ha dato il via ad altri modelli familiari diversi ed allargati.
Penso alle coppie gay (e non) sulla settantina. Ce ne sono. Dovranno attendere 9 anni (salvo una qualche retroattività) per godere dei diritti acquisiti in una vita intera condivisa. Ce la faranno ad arrivare fino ad allora? Come già scritto, pare che questa legge (testo) cambierà poco o nulla concretamente. Immagino saranno ben poche le coppie che si autocertificheranno. Per cosa poi? Ci sarà la solita cerimonia pubblica con le coppie di sempre ad esibirsi per lo spettacolo dei media. Le altre, quelle vere, trasversali nella società, continueranno come se nulla fosse la vita di sempre, snobbando il decreto che presto, mi auguro comunque, diventerà legge.
Perchè a questo punto non sono più in gioco i diritti delle coppie di fatto. Ora il vero argomento è tentare di salvare, almeno formalmente, l'indipendenza dello Stato italiano. Ecco perchè siamo tutti qui a tifare per un ibrido che non serve a nulla e che è una vergogna solo a pensarci. La Chiesa cattolica ha trasformato un insignificante, inutile decreto in questione ideologica. L'ultimo intervento del vescovo di Roma rivolto stamattina al nuovo ambasciatore colombiano ma diretto ai parlamentari italiani , è esplicito come forse non era mai accaduto: "E' necessario appellarsi anche alla responsabilità dei laici presenti negli organi legislativi e nel governo e nell'amministrazione della giustizia affinché le leggi siano sempre espressione di principi e di valori conformi col diritto naturale* e che promuovano l'autentico bene comune". (Ansa).
Un eventuale bocciatura del Decreto da parte del Parlamento italiano suonerà come esplicita adicazione alla sovranità nazionale. In quel caso a noi italiani non resterà che appellarci all'ONU, al Parlamento europeo, ad Amnesty International se necessario, per tentare di recuperare l'autonomia e con quella la dignità.
*Naturalmente da intendersi solo nella sua personale (e di parte) interpretazione.
giovedì, febbraio 08, 2007
Al Fatah e Hamas alla Mecca
Iniziati ieri i colloqui tra le delegazioni di Hamas e di Al Fatah alla Mecca in Arabia Saudita. Si tenta di raggiungere un accordo per la formazione di un Governo di unità nazionale.Abu Mazen,Presidente dell'Autorità palestinese (Ap) ed esponente di Al Fatah, ha dichiarato: "Vogliamo formare un Governo di unità nazionale ed è quello che tutti ci chiedono. Un Governo che ponga fine all'embargo internazionale", mentre Ismail Haniyeh,primo Ministro palestinese ed esponente di Hamas, ha precisato che "I colloqui della Mecca volteranno pagina nelle relazioni interpalestinesi. I dirigenti palestinesi vogliono raggiungere un accordo globale che regoli tutte le relazioni interpalestinesi sotto ogni aspetto e non un accordo parziale che lasci questioni in sospeso". I dirigenti seduti da ieri intorno al tavolo della trattativa sperano che un Governo di coalizione possa por fine alla guerriglia, offrendo un'immagine di unità e incoraggiare così le grandi potenze a revocare le sanzioni che hanno seriamente compromesso l'economia palestinese."Siamo venuti per metterci d'accordo e non ce ne andremo se l'accordo non sarà raggiunto" ha precisato Khaled Meshaal, leader in esilio di Hamas.Il Re Abdullah di Arabia Saudita, che ha organizzato l'incontro della Mecca, ha invitato le delegazioni palestinesi "ad ascoltare la voce della ragione" ed evitare una guerra civile che vanificherebbe le conquiste di decenni di lotta. Ma ogni accordo, che secondo i funzionari alla Mecca potrebbe richiedere tre giorni di lavori, dovrà affrontare la reazione delle diverse fazioni.
Stiamo a vedere se almeno stavolta Israele lascerà che i due gruppi arrivino ad una soluzione o provocherà, come nei precedenti tentativi, una carneficina di civili per interrompere quella che sembra essere ormai l'ultima possibilità.
mercoledì, febbraio 07, 2007
Medioriente
Inquietanti notizie continuano ad arrivare dalla Palestina. Ieri è stato ucciso ad ovest di Gaza city Mohammad Abu Karsh, 25 anni, capo del gruppo Brigate Al-Qassam , mentre tre altre persone che erano con lui sono rimaste gravemente ferite. Responsabili dell'agguato sono uomini appartenenti all'esercito di Mohammed Dahlan, lo stesso deputato, capo della "corrente golpista" di Al-Fatah, che accompagna la delegazione americana, un gruppo di ufficiali, che dalla sede presidenziale di Abbas sta dirigendo le attuali operazioni di guerra civile con l'intenzione di far cadere il governo palestinese. La Fondazione di Al-Aqsa per la tutela dei Beni islamici inoltre vede nelle operazioni dei bulldozer israeliani pericolosamente vicini alla moschea, l'intenzione di Israele di demolire il terzo luogo sacro dell'Islam procedendo nel piano di giudaizzazione di Gerusalemme Est. Nessuna prospettiva di pace nel territorio quindi, ma stato di massima tensione. Come il solito nell'indifferenza generale dell'Europa che tollera il nuovo ruolo, diretto questa volta,degli USA. Resta purtroppo valido quanto scrivevamo lo scorso 11 novembre (Strane coincidenze) a proposito del piano per far naufragare l' accordo tra Al-Fatah e Hamās che darebbe un governo stabile ai Palestinesi.
martedì, febbraio 06, 2007
Sole
"Ci sono sempre 1000 soli al di là delle nuvole" recita un proverbio indiano. E' vero, nella vita si alternano momenti problematici, difficili e grigi, a momenti sereni, luminosi, solari. Sempre. Si tratta di avere pazienza e, se il buio non è causato da noi stessi ma dalla ineluttabilità degli accadimenti, a noi tocca "solo" il difficile compito di aspettare che tutto passi. Dopo il grigio degli ultimi dieci giorni per noi è tornato a splendere il sole. L'arrivo della "slavatella", annunciato ieri, ne era un'avvisaglia, il primo segnale. Che per noi ha un significato più pregnante della conquista di una semplice auto: è il risultato, come già scritto, di enormi sacrifici in termini di fatica del nostro skiDan che spesso crollava (e crolla) esausto a metà serata al grido di: "Ho una botta d'abbiocco!",espressione del suo caratteristico slang equivalente a :"Sto per cadere inesorabilmente tra le braccia di Morfeo e posso farci nulla!".
Il secondo elemento che illumina queste nostre giornate è la prima pagella liceale del nostro lupetto, di cui non parliamo sul blog se non indirettamente, ma che oggi, solo oggi, vogliamo citare perchè è parte importantissima della nostra vita e delle nostre scelte. Già eravamo orgogliosi, anzi fieri di lui per come sta crescendo, ora poi il suo successo scolastico, che in sè non significa molto, rende En, me e Dan, che della scuola ha una visione tutta personale, felici oltre ogni limite, perchè rivelatore di quella grinta e determinazione (a costo di qualsiasi fatica proprio come Dan) che solo una personalità positivamente in fieri può manifestare.Non sono i voti (bellissimi), ma il suo atteggiamento verso la scuola, l'apprendimento e la vita stessa a riempirci di gioia. Credo che una volontà decisa, risultato di un esercizio spesso noioso ma costante, sia strettamente connessa alle motivazioni che sono a monte di qualsiasi scelta e che si respirano con l'aria già all'interno dell'ambiente d'origine . Nella nostra famiglia, da sempre ma triplicato con l'arrivo di Dan, si respira amore, pur non mancando gli scontri e le discussioni di ogni normalissimo nucleo domestico. Che gli altri si riempiano pure la bocca e la testa di chiacchiere, dissertando su realtà che non conoscono e di cui non vogliono sapere, arrivando a negarci ogni visibilità sociale e con quella qualsiasi diritto: noi ci siamo, con o senza il loro consenso. Le soddisfazioni attuali e i progetti ancora da realizzare nel futuro ci bastano a dare senso e concretezza al nostro stare insieme.
Il sole splende ed il cammino ora è più spedito.
lunedì, febbraio 05, 2007
Amori e motori
Inizia una nuova settimana. Per me a letto. Niente di grave, una banale influenza, credo anche in forma leggera rispetto a quello che si sente in giro. Comunque sono a letto. Cellulari sul comodino, mani al computer e l’immancabile Mi vicino a me. Quando ha capito che non sarei andato al lavoro ha abbandonato la sua solita “cuccia” (due comodi cuscini sul divano) per seguirmi passo passo e starmi sempre vicino. E’ incredibile a volte questa canina. Lei è contenta e nonostante il mio malessere lo sono anch’io.
Inizia quindi la settimana. Sarà d’attesa per noi troppia…..dovrebbe, infatti, essere consegnata a Modan la nuova macchina. La sua prima macchina, l'emozione è palpabile….ma anche la soddisfazione di essere riuscito, con sacrificio e fatica (ore ed ore di straordinari), a raggiungere questo obiettivo. Appurato che la marca ci piace, si è aperta la diatriba sul colore scelto (tipo carta da zucchero metallizzato): a me piace molto,le critiche di Ser invece non sono mancate ed il colore è stato subito ribatezzato “ slava”, nel senso di “slavato”. Anche questo fa gioco ed è bello assistere al divertente battibecco. Mi viene il dubbio però che la scelta del colore sia una tattica di Dan: forse un colore poco appariscente fa spiccare di più chi è alla guida?! Ti vedo già al volante, scorazzante sulla Mi-Me, col nuovo taglio skin...
Comunque, novità dell’ultimo minuto, il colore piace anche a Ser e non avevo dubbi, esteta qual è! Aveva solo bisogno di vedere quel tipo di colore e auto dal vivo, su strada, non brillando le sue conoscenze in fatto di auto e modelli.
Sono semplici cose queste ma ci rendono felici e, come ci capita anche in altre occasioni, le emozioni si amplificano, si triplicano, rimbalzano dall’uno all’altro ed all’altro ancora. E un po’ si innesca l’effetto amarcord che mi riporta indietro alla mia prima macchina. Mi capita spesso, anche per altre situazioni, di rivivere tratti del mio e nostro passato attraverso il presente di Dan. E’ una sensazione che mi piace e credo sia anche normale. Anche questo rientra in quella crescita di troppia che, ricorda spesso Ser, non ha termini di confronto. L’unico possibile è quello del vissuto quotidiano e di quanto ti rimane. E’ quello del confronto che singolarmente abbiamo con noi stessi ed il cui risultato inevitabilmente si porta nella troppia. Così si riescono a trovare le affinità ed i momenti di difficoltà si superano con minor fatica. Un gesto, uno sguardo, un’azione ne sono il risultato senza troppe parole. Questo significa essere sulla strada giusta. Ben sappiamo che l’emozioni di per sè non portano da nessuna parte da sole, ma saperle cogliere e concretizzare nell’agito aiuta a creare quella forza di base che poi è il nostro fondamento.
Triparlando, ieri pomeriggio siamo arrivati alla conclusione che il nostro blog è la nostra rappresentazione: i nostri pensieri, i nostri fatti sono condivisi con chi ci conosce “in person”, ma anche con chi non ci ha mai incontrati. Sono sicuro però che grazie a questo blog chiunque voglia fare un tratto di strada insieme a noi possa trovare nei nostri scritti quella chiave magica che rende possibile qualsiasi rapporto umano: la comprensione. (En.)
Inizia quindi la settimana. Sarà d’attesa per noi troppia…..dovrebbe, infatti, essere consegnata a Modan la nuova macchina. La sua prima macchina, l'emozione è palpabile….ma anche la soddisfazione di essere riuscito, con sacrificio e fatica (ore ed ore di straordinari), a raggiungere questo obiettivo. Appurato che la marca ci piace, si è aperta la diatriba sul colore scelto (tipo carta da zucchero metallizzato): a me piace molto,le critiche di Ser invece non sono mancate ed il colore è stato subito ribatezzato “ slava”, nel senso di “slavato”. Anche questo fa gioco ed è bello assistere al divertente battibecco. Mi viene il dubbio però che la scelta del colore sia una tattica di Dan: forse un colore poco appariscente fa spiccare di più chi è alla guida?! Ti vedo già al volante, scorazzante sulla Mi-Me, col nuovo taglio skin...
Comunque, novità dell’ultimo minuto, il colore piace anche a Ser e non avevo dubbi, esteta qual è! Aveva solo bisogno di vedere quel tipo di colore e auto dal vivo, su strada, non brillando le sue conoscenze in fatto di auto e modelli.
Sono semplici cose queste ma ci rendono felici e, come ci capita anche in altre occasioni, le emozioni si amplificano, si triplicano, rimbalzano dall’uno all’altro ed all’altro ancora. E un po’ si innesca l’effetto amarcord che mi riporta indietro alla mia prima macchina. Mi capita spesso, anche per altre situazioni, di rivivere tratti del mio e nostro passato attraverso il presente di Dan. E’ una sensazione che mi piace e credo sia anche normale. Anche questo rientra in quella crescita di troppia che, ricorda spesso Ser, non ha termini di confronto. L’unico possibile è quello del vissuto quotidiano e di quanto ti rimane. E’ quello del confronto che singolarmente abbiamo con noi stessi ed il cui risultato inevitabilmente si porta nella troppia. Così si riescono a trovare le affinità ed i momenti di difficoltà si superano con minor fatica. Un gesto, uno sguardo, un’azione ne sono il risultato senza troppe parole. Questo significa essere sulla strada giusta. Ben sappiamo che l’emozioni di per sè non portano da nessuna parte da sole, ma saperle cogliere e concretizzare nell’agito aiuta a creare quella forza di base che poi è il nostro fondamento.
Triparlando, ieri pomeriggio siamo arrivati alla conclusione che il nostro blog è la nostra rappresentazione: i nostri pensieri, i nostri fatti sono condivisi con chi ci conosce “in person”, ma anche con chi non ci ha mai incontrati. Sono sicuro però che grazie a questo blog chiunque voglia fare un tratto di strada insieme a noi possa trovare nei nostri scritti quella chiave magica che rende possibile qualsiasi rapporto umano: la comprensione. (En.)
domenica, febbraio 04, 2007
Parole nuove
"Il genio del cristiano ha il compito di mantenere separate le responsabilità secolari, da quelle ecclesiali: sono ambiti che richiedono una giusta distinzione per dare contenuti corretti alla laicità della comunità civile. La Chiesa serve la pienezza della vita dell'uomo e della donna, e chi è membro della comunità cristiana si occupa della pienezza della vita mettendosi a servizio del prossimo. Anche io voglio fare del mio servizio un dono per tutti. Quando è in gioco il bene comune, la comunità cristiana si mette a servizio della comunità civile. Ogni consiglio e ogni indicazione - anche critica -, saranno ben accetti."(Vaol.it). Parole nuove, cui non siamo più abituati da tempo, quelle che il Vescovo Diego ha rivolto ieri, a Sondrio, alle autorità civili e militari valtellinesi. Segno della svolta sperata nella politica ecclesiale comasca? Troppo presto per dirlo, ci limitiamo a prendere atto che il nuovo vescovo ha subito preso le distanze dall'arrogante ingerenza maggioliniana, chiarendo subito i ruoli distinti di Chiesa e Stato. Obiettivo di entrambi è il bene comune, per il quale la comunità cristiana si pone al servizio della società civile. Nessuna pretesa di imposizione e gestione della verità, ma umana richiesta di consigli, indicazioni e anche critiche. Un buon inizio!
sabato, febbraio 03, 2007
Cerco famiglia
Questi 8 cuccioletti (7 maschi e 1 femmina) cercano urgentemente famiglie adottive. Vivono con la mamma, pastore tedesco, sulla strada, abbandonati. Una ragazza assicura loro il cibo, ma la situazione è davvero precaria. Sono disponibili le foto dei singoli canini.
Chi fosse personalmente interessato ci scriva subito (e mail a lato), tutti gli altri diffondano l'appello.Grazie!
venerdì, febbraio 02, 2007
La prima volta degli operai FIAT
Le telecamere del TG3 di Primo Piano, stasera alle 23.15, entrano in Fiat non per documentare i dati della produzione in Italia o il dibattito sindacati-governo, ma per raccontare per la prima volta la vita e le opinioni degli operai. “Siamo appena usciti da un periodo di crisi e da una lunga vertenza dove chiedevamo solo di accorgersi di noi, di capire che noi operai esistevamo ancora. Nessuno se n’ è accorto, se non alla fine…” Dice Sergio Forelli,40 anni,operaio Fiat, Carrozzerie Mirafiori,15 anni di catena di montaggio alle spalle,delegato sindacale.“Mi spiega perché per farci sentire, per dire la nostra in poche immagini di telegiornale o un articoletto sulla Stampa abbiamo dovuto occupare le stazioni,bloccare il traffico,insomma fare azioni che magari neanche volevamo fare perché alla fine creavamo del disagio ad altri lavoratori ? Mi dice perché mentre si parla di ripresa della Fiat, che ci fa piacere perché è il nostro lavoro, è il mio lavoro, nessuno dice che ci sono ancora molti lavoratori agli Enti Centrali in Cassa Integrazione a 600 Euro al mese? Che dobbiamo fare per far parlare di questi problemi?” .Rompendo un silenzio che durava da anni gli operai, scomparsi da tempo come categoria e pensiero, ricompaiono sulla scena politica, sindacale e giornalistica affrontando i temi del lavoro, delle condizioni di vita e della prevenzione degli incidenti che avvengono oggi soprattutto nelle piccole fabbriche o nelle officine da poche decine di dipendenti, dove la tutela sindacale è bassa, dove le condizioni di lavoro sono peggiori e dove oggi le grandi aziende delegano gran parte dei lavori più umili e pericolosi. Dove sono oggi impiegati molti immigrati e dove gli incidenti ,anche mortali, avvengono nel silenzio dei mass media o in poche righe di brevi di cronaca. (S.DellaVolpe, Articolo 21))
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