venerdì, febbraio 09, 2007

DICO sovranità!


Fino a quando ci toccherà assistere a questo recita di infimo ordine? Si è già detto tutto di PACS, ora DICO, eppure il teatrino va avanti. Protagonisti i soliti "difensori" della famiglia tradizionale che per primi (vedi Casini, Berlusconi e C.) hanno scardinato ricorrendo al divorzio, vera, unica legge che ha dato il via ad altri modelli familiari diversi ed allargati.
Penso alle coppie gay (e non) sulla settantina. Ce ne sono. Dovranno attendere 9 anni (salvo una qualche retroattività) per godere dei diritti acquisiti in una vita intera condivisa. Ce la faranno ad arrivare fino ad allora? Come già scritto, pare che questa legge (testo) cambierà poco o nulla concretamente. Immagino saranno ben poche le coppie che si autocertificheranno. Per cosa poi? Ci sarà la solita cerimonia pubblica con le coppie di sempre ad esibirsi per lo spettacolo dei media. Le altre, quelle vere, trasversali nella società, continueranno come se nulla fosse la vita di sempre, snobbando il decreto che presto, mi auguro comunque, diventerà legge.

Perchè a questo punto non sono più in gioco i diritti delle coppie di fatto. Ora il vero argomento è tentare di salvare, almeno formalmente, l'indipendenza dello Stato italiano. Ecco perchè siamo tutti qui a tifare per un ibrido che non serve a nulla e che è una vergogna solo a pensarci. La Chiesa cattolica ha trasformato un insignificante, inutile decreto in questione ideologica. L'ultimo intervento del vescovo di Roma rivolto stamattina al nuovo ambasciatore colombiano ma diretto ai parlamentari italiani , è esplicito come forse non era mai accaduto: "E' necessario appellarsi anche alla responsabilità dei laici presenti negli organi legislativi e nel governo e nell'amministrazione della giustizia affinché le leggi siano sempre espressione di principi e di valori conformi col diritto naturale* e che promuovano l'autentico bene comune". (Ansa).
Un eventuale bocciatura del Decreto da parte del Parlamento italiano suonerà come esplicita adicazione alla sovranità nazionale. In quel caso a noi italiani non resterà che appellarci all'ONU, al Parlamento europeo, ad Amnesty International se necessario, per tentare di recuperare l'autonomia e con quella la dignità.
*Naturalmente da intendersi solo nella sua personale (e di parte) interpretazione.

1 commento:

Sir Percy Blakeney ha detto...

Bisogna scendere in piazza altroche.. aspettare..