Mentre in Italia i nostri politici ci intrattengono col teatrino della crisi di Governo, il mondo si prepara ad una nuova aggressione militare USA, già nell'aria subito dopo la vittoria lampo (?)in Iraq. Questa volta tocca all'Iran.
D'altra parte una nuova guerra è necessaria all'amministrazione Bush-Cheney che non sa come affrontare altrimenti una crisi generale da collasso dell'attuale sistema fisico-economico mondiale.
"Esperti consultati dall'EIR riferiscono che alla fine di febbraio arriverà nel Golfo Persico la seconda squadra navale della portaerei USS Stennis. A quel punto vi sarà un affollamento di unità navali americane e iraniane nella zona per cui “anche uno starnuto”, come ha detto una fonte indicando un qualsiasi incidente, minore potrebbe scatenare un conflitto. "(Iran, il rischio di guerra).
Naturalmente D'Alema che lo scorso 21 febbraio presentava in Senato la politica estera italiana,"ispirata al rifiuto della guerra ed al perseguimento della soluzione pacifica delle controversie internazionali attraverso un impegno costante ed una presenza attiva e credibile", ha sostenuto di aver "operato per scongiurare lo scenario di una guerra di civiltà, per rilanciare i tradizionali rapporti di amicizia con il mondo arabo, per favorire l’avvio di un processo di pace tra israeliani e palestinesi, in particolare assumendo responsabilità di primo piano nella soluzione del conflitto in Libano e negli sforzi per la formazione di un Governo unitario palestinese." (sintesi).
In realtà il volpino ministro degli esteri ha sposato completamente il punto di vista americano dello "scontro di civiltà" e come le autorità Usa ritiene che mandare truppe ovunque equivalga a portare la pace.
Inutile sperare che almeno la Chiesa cattolica tenti di scongiurare la nuova guerra: è troppo impegnata sul fronte di un'altra guerra, quella ai DICO, per occuparsi di prevenire nuove stragi gratuite oltre che crudeli. A Lei, la gerarchia, interessano i principi e i valori morali, non i singoli individui che tanto prima o poi in qualche modo muoiono comunque.
Ah, già che ci sono azzardo una previsione: dopo l'Iran toccherà al Sudan.
Nella foto bombardamento al fosforo sulla città di FALLUJAH
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