"La felicità spesso ci raggiunge nel silenzio della solitudine".
Avrei voglia di mettermi a leggere, di godermi la solitudine della casa, ma sono preso da un irrefrenabile desiderio dei miei compagni. Mi capita spesso, basta che il mio pensiero per un qualche motivo corra ad uno di loro, magari per uno dei numerosissimi sms. Mi stupisco ancora di questi miei attacchi di nostalgia: sono un uomo adulto, beh anche un po' più che adulto, sto bene con me stesso, amo e sono geloso dei miei spazi mentali e fisici, considero la solitudine, quotidiana e temporanea, dimensione irrinunciabile dell' esistenza. E poi loro, i novios, li vedo e sento tutti i giorni.
In realtà non si tratta di nostalgia che è "dolore del ritorno" (νόστος+άλγος) , tristezza per qualcosa che non si ha più. Non è nemmeno tristezza . Anzi, in questi momenti mi sento in un particolare stato di grazia, di leggerezza, di piacere completo, anche sensuale,pur non godendo della loro presenza fisica. Averli in testa e nel cuore permette il distacco dai limiti che appartengono alla natura e alle sue leggi: il corpo stesso, per quanto magnifico e al culmine della forma è limite per se stesso. L'amore invece riesce ad andare oltre. Oltre lo stesso limite degli amanti. E' incredibile, ma vero. Attraverso l'amore concreto, erotico, umano si può arrivare, fermandosi a riflettere sul vissuto, alla scoperta e all'esperienza, pur limitata nello spazio e nel tempo, della perfezione che si intuisce debba avere un suo compimento pieno.
In questo senso i miei frequenti stati possono forse considerarsi "nostalgici": prendendo a prestito una felice espressione (e opera) di M. Horkheimer sono momenti di nostalgia del totalmente altro da me, da noi. Momenti nei quali, per un lampo di intuito, riesco a godere "pienamente" la grandezza illimitata del sentimento per i novios, rimpiangendo però, nel contempo, i limiti della mia capacità reale d'amarli che, per un attimo, ho invece avvertito come perfezione assoluta.
Sono autentici momenti di felicità.(s)
PS Incerto se pubblicare o meno il post che potrebbe risultare frutto di libere farneticazioni, decido che la natura stessa del blog me lo consente.
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