domenica, luglio 22, 2007

Dopo la festa cubana




Dopo la fiesta cubana (sempre in tema di Latinoamerica) qui vicino con alcuni amici , ierisera nuova provocazione, questa volta di Moen che già aveva lamentato di non essere rimasto completamente soddisfatto l'ultima volta (v.post). La storia a tre esige che si faccia il punto sul ventennale rapporto per comprenderne l'evoluzione, le dinamiche e la reale integrazione nella troppia. Forse è difficile da comprendere per chi non ha sperimentato un simile radicale cambiamento. Non è troppo lontano -tento di essere più chiaro- dal sentire di chi, coinvolto in una relazione di straordinaria profondità ed intensità, avverte il bisogno di fare il punto sulla sua personale situazione, ragionando su ciò che il nuovo vissuto ha determinato nella propria maturazione che inevitabilmente coinvolge la sfera relazionale e non solo quella personale. La vita trascorsa insieme da Moen e me, prima dell'arrivo di Modan, aveva raggiunto una sua stabilità fatta di tante cose grandi e piccole: conoscenza reciproca, abitudini, riferimenti valoriali, sentimenti, affetti e tutto ciò che costituisce una vita di coppia tra gli inevitabili alti e bassi. Come era prevedibile e come avevamo teorizzato fin da subito, l'evoluzione in troppia non solo ha sconvolto la realtà consolidata della coppia facendola "esplodere"(nel senso di uscire fuori violentemente da sè), ma ha dato impulso a nuove dinamiche che per certi versi hanno totalmente modificato dal di dentro i singoli soggetti, cioè noi. Mi sa che anzichè rendere comprensibile, sto complicando ulteriormente una problematica che si pone comunque in tutti i soggetti che si relazionano, anche quando non viene espressamente riconosciuta ma semplicemente vissuta giorno per giorno. Che volete farci? Siam fatti così, vogliamo capire, pretendiamo di vivere consapevolmente quest'unica grande opportunità che è la vita! Forse questo è uno dei motivi per cui la precedente coppia è cresciuta negli anni. Forse è sempre questo il motivo per cui, a distanza di due anni, scopriamo continuamente meraviglioso ed unico ciò che stiamo vivendo. Mentre ierisera, anzi stanotte, si discuteva, pensavo a Modan. Ho già scritto che ogni tanto temo si stancherà, vorrà provare, sperimentare, realizzare cose nuove. Pensavo che gli abbiamo offerto col nostro modo di essere tantissime opportunità di avanzare la scusa per tirarsi indietro e ritirarsi. Invece puntualmente "è preso" dalla situazione, avverto in lui quasi la paura fisica di essere tagliato fuori, messo da parte per un ritorno alla coppia. In questo Moen ha ragione quando dice che in qualche modo si ripresenta la situazione che lui ha vissuto nei vent'anni. Ma non sono più solo io a riproporre una dinamica simile: stavolta è lui stesso a pretendere che si vada sempre avanti crescendo, evitando di battere il passo che ci lascerebbe sempre allo stesso punto, fermi.




Modan, la coppia è "scoppiata" fin dalla scelta consapevole della nuova realtà. Ora esiste solo la troppia e non è più possibile una regressione. Anche perchè ti amiamo troppo!




P.S. Non è che viviamo sempre immersi in problemi e problematiche: riusciamo a vivere tranquillamente e con serenità la maggior parte del tempo. Abbiamo deciso di affrontare coram populo la nascita e la crescita della troppia e quindi cerchiamo di darne conto, anche se forse le nostre, dal di fuori, possono apparire solo masturbazioni mentali. Ma a tre.Non so se ciò è più grave o ... più piacevole.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' proprio così. Io che, per anni, dopo le tempeste mi sono sempre adagiato anche quando c'era ancora dell'irrisolto vivendo nell'illusione che sarebbe cambiata. Oggi no non me lo posso permettere. Ma sopratutto non ce lo possiamo permettere come troppia. Vero, per Modan l'ennesimo colpo ma anche un ulteriore spunto di consapevolezza che si sta viaggiando comunque nella direzione giusta e che questi assestamenti della "scoppia" sono indispensabili e non vani verso una definitiva e libera manifestazione della troppia. Da Modan infinita pazienza ma soprattutto amore. Pensare che potrebbe "spaccare" il mondo ed invece è a volte costretto a fare i conti con questi due "pazzi" sempre in "movimento". Tranquilli comunque ora si pensa alle vacanze, attendiamo conferme di disponibilità e poi sceglieremo la meta.... Cosa facile rispetto alla nostra vita di troppia dove ogni traguardo e solo il via per altre scoperte anche di possibilità personali a cui è difficile dare una logica ma fortunatamente non sempre serve. E' così...!

Anonimo ha detto...

Siamo arrivati qui navigando e ci siamo fermati.Siamo quello che si dice una coppia aperta. All'apertura ci siamo arrivati dopo che abbiamo preso atto che lo eravamo già. Lo abbiamo scoperto e non è stato bello.Quello che ci colpisce è che in tre vi dite appagati, senza più quel bisogno di evasione e scoperta che è di tante coppie come noi anche se molte esibiscono una fedeltà ipocrita.E' possibile che dipenda proprio dall'essere in tre o c'è qualcos'altro dietro?

Anonimo ha detto...

Mi piace la vostra domanda e credo meriterebbe una risposta da ognuno di noi, singolarmente, anche perchè al di là dei luoghi comuni in merito alle relazioni omossessuali sono le singole persone che poi fanno la differenza. Quantomeno quelle che vogliono crescere e diventare adulti anche in coppia. Quindi rispondo per me in base al mio vissuto (tipicamente gaio) ed il mio raggiunto equilibrio quantomeno in questo senso. Ho sempre vissuto il sesso in forma materiale ed egoisticamente. Ho ricevuto tanto e dato poco soprattutto al mio compagno "storico", nonostante ci fossimo aperti allargando congiuntamente i nostri svaghi sessuali avevo comunque quell'istinto rivolto a trovare altrove e da solo. Quei famosi brividi nello stomaco che non riuscivo a domare e che mi portavano alla ricerca di altro. La mia esperienza però è stata caratterizzata da una non crescita legata a vincoli affettivi che andrebbero interotti o modificati già nell'adolescenza. Ma non è andata così a suo tempo. Quindi fintanto che non ho avvertito il "problema" stavo bene nella mia falsità incurante del mio compagno. Poi preso atto della situazione ho iniziato questo cammino dentro di me coinciso con l'arrivo e il mio innamoramento di Modan. E' stata la spinta necessaria per decidere da che parte stare e quindi agire. Sembrava comunque che sia Ser che io aspettassimo questo momento probabilmente per motivi diversi. Quindi il nostro appagamento che c'è ed è fortissimo non è la causa della fine di quei brividi o di quelle voglie è solo un prezioso aiuto. Non indispensabile per essere e stare meglio singolarmente e quindi in troppia. Morale. Se oggi sono appagato e da quel punto di vista vivo bene, perchè si sta veramente bene nella trasparenza e onestà, è solo frutto della mia volontà. Solo così ora riesco ad amare completamente i miei novios e qualora ci fosse in me il risveglio di determinate tentazioni non esiterei un attimo a parlarne senza più quella paura che poi era solo ed esclusivamente egoismo. Scusate sono solo considerazioni che valgono per me ma magari anche qualcun'altro si ritrova. Vi ringrazio per il vostro intervento anche se la mia risposta è forse un pò confusa ma sicuramente parziale.

Anonimo ha detto...

Ciao Ma&Lu. L'essere in tre forse aiuta a stimolare fantasie e curiosità. Non è affatto vero che si perdono le classiche voglie di evasione e scoperta nei confronti di altre persone. E' e come si metabolizzano e da che cosa si estrae dal nostro istinto usando la ragione e la tranquillità di parola con i propi compagni. Io personalmente non sento forte l'istinto di andare con altri nonostante mi attragga molto ogni tipo di rapporto sessuale. Mi piace vedere, scoprire come altre persone fanno sesso (sempre guardando), magari traendo anche spunto per mettere un pò di brio quando facciamo l'amore o quando viene più forte l'istinto del puro sesso un pò più crudo e duro. Riesco a riversare ai miei novios le mie voglie i miei istinti comunque tenendo conto delle reali possibilità e situazioni. Io in effetti sono appagato dai miei compagni anche se a volte non ne traggo il massimo piacere, ma è sempre una scoperta pur non al massimo piacevole che sia. Abbiamo deciso di scoprire e Provare insieme, parlandoci trovandoci d'accordo su alcune cose e su altre no ma in ogni caso lo facciamo insieme. Tutto ciò è stato reso facile anche dal passato sicuramente più lungo di en e ser. Quindi reputo necessario avere una base di complicità nella vita di tutti i giorni parlando di se stessi con la persona che sta accanto anche perchè se no non avrebbe senso chiamarlo compagno o fidanzato.