sabato, luglio 07, 2007

Cercasi troppia


Ieri c'ho provato, ma tutto procede secondo regole ormai consolidate. La notizia dell'eversione un po' alla volta sfumerà fino a scomparire del tutto per lasciare posto a qualche fatto di cronaca, magari il consueto giallo dell'estate che distrarrà dalle subdole operazioni dei nostri politicanti. Alla fine troveranno un accordo vantaggioso. Per loro ovviamente.

La vita continua. Si dice sempre dopo un lutto e anche in questo caso ci sta bene, perchè in fondo abbiamo avuto la conferma che la democrazia è scomparsa, morta.Siamo in Italia, la nostra tradizione esige che ci si adegui, "Francia o Spagna purchè se magna" e così avanti.
Continua tranquilla, senza scosse la nostra vita di troppia: si incontrano gli amici, si parla, si programmano le vacanze (per la verità su questo punto siamo fermi, abbiamo deciso la meta, ma ora occorre concretizzare), ci si ama.Qualcuno accumula qualche tensione e nervosismo sul lavoro, qualche altro assorbe e fa propri i nervosismi altrui. Forse cominciamo ad avvertire la stanchezza di un anno di lavoro,dei continui spostamenti in auto su strade sempre più trafficate, delle corse per ritagliare tempo per noi che non basta mai.
Ci manca soprattutto, come abbiamo già scritto, il confronto con altre troppie. Ci sono, lo sappiamo perchè ognitanto ci arrivano voci, ma le poche che abbiamo conosciuto sono radicalmente diverse da noi, tanto da precludere ogni possibilità di confronto. Eppure sarebbe bello poter usufruire delle esperienze altrui per accelerare la crescita e renderla meno problematica. Non che noi si viva problematizzando, ci mancherebbe, siamo sereni e meravigliosamente appagati, ma non riusciamo a liberarci da quel senso di "pionierismo" che contiene in sè il peso di una responsabilità ulteriore verso noi stessi e anche verso gli amici, di fronte ai quali abbiamo deciso di vivere pubblicamente la nostra storia. E' così anche per le coppie che, riconosciute o no ufficialmente dallo Stato, nel momento in cui si rivelano agli amici assumono inevitabilmente una valenza sociale con le conseguenti responsabilità.
Il mondo gayo, i suoi costumi e le sue abitudini, stanno cambiando di pari passo con l'evoluzione della mentalità comune che, nei fatti se non nelle leggi, ormai accetta sempre più diffusamente la diversità . E' in atto al nostro interno un inevitabile processo di "normalizzazione" che porterà notevoli miglioramenti anche in termini di serenità, ma anche la perdita di abitudini consolidate quali la eccessiva... facilità di costumi, che la società non potrà tollerare. Almeno apertamente, poi, si sa, tutto è possibile se rigorosamente nascosto e rispettoso delle convenzioni sociali. Bisogna prenderne atto.
Beh, oggi è una magnifica giornata estiva, speriamo che il tempo regga fino a domani perchè ci aspetta il fiume. Impegni permettendo.
Oggi compie clandestinamente gli anni Marco dello zio: tanti auguri da tutti noi!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

perdonate la banalità, ma io la normalizzazione della troppia non riesco proprio ad immaginarla... sono appena arrivato alla normalizzazione della coppia gay...

in merito alle altre troppie, perche cercarne di uguali a voi? non è meglio avere a che fare con chi vive in maniera radicalmente diversa e cosi confrontarsi?

saluti
FireMan

PS: perche non pubblicate questo post su GayToday?

El novio ha detto...

In effetti la normalizzazione non era riferita alla troppia, sappiamo bene che esistono delle tappe nel processo che vanno rispettate e non accelerate.C'è stato un tempo, non lontano e non del tutto superato, in cui la coppia gay, ma anche quella etero non "sacralizzata" dal matrimonio, erano impensabili ed inimmaginabili... Un passo alla volta quindi, senza fretta.
Ben venga il confronto con le "diversità", è una vita che lo viviamo! Ogni tanto però si ha bisogno anche di guardare a chi vive la stessa realtà per imparare o anche solo per rafforzare le proprie conquiste quotidiane.A te non capita mai di aver bisogno qualche volta di confrontarti o anche solo di rilassarti una serata con chi vive la tua stessa realtà?

Anonimo ha detto...

cerco sempre il confronto con chi vive unarealtà come la mia e con chi ne vive una dicìversa, perche solo confrontandosi ed accettando le diversità son certo di crescere... almeno io, ma mi sembra spesso di essere il solo ad accettare che ci sia chi la pensa diversamente da me...
Fire