giovedì, luglio 26, 2007

L'Arcitracotanza e il pizzo gayo


Sabato prossimo, come già annunciato, Paolo con tre amici lancerà la rinascita di un gruppo arcigay a Como, dopo il fallimento dell'esperienza di una decina d'anni fa. Non condividiamo l'iniziativa perchè sono tante le ragioni che ci oppongono all'Associazione , sicuramente meritevole in passato, ma ormai superata avendo perso il contatto con la realtà. Già troppe volte abbiamo criticato su queste pagine la politica dell'Arcigay che dai PACS, ai DICO ci ha portati agli improponibili CUS. Inutile ripeterci.

Se le scelte politiche degli ultimi anni risultano fallimentari e per nulla rappresentative delle istanze glbt e nemmeno dell'evoluzione sociale, sicuramente più avanti di quella associativa e parlamentare, rimproveriamo all'Associazione di Mancuso e compagni di non aver favorito, di pari passo, all'interno del movimento glbt italiano la crescita verso la normalizzazione, necessaria ad una serena e completa integrazione. Abbiamo interrogato in merito, via email, la potente organizzazione senza ricevere risposta. Non ci stupisce: chiunque oggi raggiunga una posizione di potere snobba il confronto, perchè lo teme. L'Arcigay il potere l'ha raggiunto col tesseramento, un po' come la vecchia DC degli anni d'oro. In virtù dell'elevatissimo numero di tessere può continuare a dirsi rappresentativa della comunità glbt. Ma solo formalmente, perchè i dirigenti sanno benissimo che la stragrande maggioranza dei gay si piega alla tessera solo per accedere a locali altrimenti "chiusi". In tutti questi anni l'Associazione si è ben guardata dal proporre il superamento delle saune e delle dark a scopata libera, cosa che dovrà comunque avvenire nell'ottica dell'integrazione sociale, se davvero ci teniamo. In Germania esistono le saune e i locali gay, ma è tassativamente proibito avere rapporti sessuali, perchè la legge non lo consente. Come in Italia, dove però si aggira l'ostacolo trasformando i locali in club privè, dove tutto è ammesso. E' una scelta, forse necessaria in passato, ma ora non più giustificabile se si pretende che la società offra rispetto e diritti uguali per tutti .L'Arcigay, come maggiore referente politico, avrebbe dovuto provocare una maturazione in questo senso, ma ciò risulta non conveniente non solo economicamente, ma anche politicamente, perchè si troverebbe nel giro di un anno con il tesseramento più che dimezzato (ad essere ottimisti) e quindi senza più potere rappresentativo.Passerà ancora del tempo prima che noi stessi rifiuteremo di pagare il pizzo, ma ci arriveremo perchè è la stessa società che preme in questa direzione. Se l'Arcigay fingerà di non capirlo segnerà da sola la sua stessa fine.
Come già scritto, stimiamo personalmente Paolo, ma non intendiamo seguirlo su una strada che non condividiamo.Pensiamo che la sua scelta non giovi alla causa dei molti glbt comaschi che forse, come noi, avrebbero preferito la costituzione di un gruppo svincolato da qualsiasi organizzazione precostituita. Ma crediamo profondamente nella ricchezza della diversità anche in questa situazione e la rispettiamo: guarderemo perciò al nuovo gruppo con attenzione, nella speranza porti nel territorio nuovi stimoli che sicuramente condivideremo. In bocca al lupo!

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Sergio..
Ho sprecato troppe energie nel implorarvi ma a quanto pare,rimani nel tuo guscio.Accetto la tua scelta,non la condivido.Sappi che se passerai sabato a trovarci solo come oratore,sarai il benvenuto..Auguri x il tuo nuovo gruppo ...
PAOLO

Anonimo ha detto...

Scusate ma nn l ho capita bene...aprite un arcigay a Como?

Anonimo ha detto...

@Ciao Paolo, bentornato! Non so cosa intendi per energie sprecate per "implorarci"...A che? Ad aderire all'arcigay comasca?No, non era il caso e l'hai sempre saputo. Per il resto non abbiamo alcuna intenzione di fondare alcun gruppo: cominciano ad abbondare sul territorio. Non aspiro nemmeno a fare l'oratore (so riconoscere i miei limiti)), sono solo uno dei tanti cittadini stanchi dell'arroganza dei gruppi di potere che pretendono di rappresentarci in Parlamento o altrove.Ancora in bocca al lupo per sabato, pur non condividendo speriamo riusciate "dal di dentro" a smuovere qualcosa!
@Per Anonimo: sabato prox a Cantù,presso la Festa Provinciale dell'Unità, alle ore 18.00 c'è appunto l'incontro proposto da Paolo per la costituzione di una cellula arcigay a Como.

Anonimo ha detto...

Anch'io penso che l'arci si fa forte dei tesseramenti. non sono ottimista perchè quelle tessere permettono di combattere la solitudine attraverso proprio le saune dove si può incontrare e fare sesso con un po' di facilità.E per qualche ora sentirsi meno soli. E' triste ma anche questa è la nostra vita.Bisognerebbe trovare qualcosa di diverso da fare per cambiare.

Anonimo ha detto...

ser, condivido al 100% ciò che dici (penso non sia un novità), e quello che piu mi lascia l'amaro in bucca è che anche le "piccole" sicomportano allo stesso identico modo...

Anonimo ha detto...

Anche a Varese si vorrebbe far nascere qualcosa, ma vorremmo escludere, per gli stessi motivi, l'ipotesi di una sede Arcigay.

Anonimo ha detto...

e allora rimanici nel tuo guscio.
CARLOS

El novio ha detto...

Strano questo continuo riferimento al "guscio" da parte di simpatizzanti arci, quasi che l'adesione all'associazione spalanchi tutto un mondo straordinario diverso dal ghetto di certi locali. Trovo qualche somiglianza con CL e altri gruppi simili, possibile? Perchè no, nonno Freud insegna...

Medusaboy ha detto...

Ho la tessera arci scaduta da almeno un paio d'anni. Non sono chiuso in nessun guscio. I miei famigliari più cari sanno di me, i miei amici pure. Sto con il mio Tato da quasi due anni ( splendidi). Frequento gay e lesbiche, feste, serate e gruppi in genere. Gestisco da un'anno e mezzo un sito gay chiamato www.gaycomo.com. Da almeno 5 anni insieme ad altre persone sto cercando di fare qualcosa di concreto nella zona di Como ( e permettetemi, senza falsa modestia di dire che le mie belle soddisfazioni e successi li ho avuti). Non mi piace la politica dell'arci, ma questo non vuol dire che uno rimanga chiuso nel proprio guscio. Se davvero uno vuole uscire dal guscio, i mezzi li ha, specialmente ora nel 2007, dove i mezzi di comunicazione, le informazioni e la tecnologia non mancano di sicuro. Quello che manca è solo la voglia di mettersi davvero in gioco, di uscire allo scoperto. Per fare questo non serve l'arci, serve soltato non avere paure. Ma purtroppo la società in cui viviamo ancora è molto crudele nei confronti delle diversità.... tutte le diversità, quindi si fa ancora fatica a venire allo scoperto. Ma di sicuro questo non vuol dire essere chiusi nel proprio guscio

Anonimo ha detto...

A me non pare giusto rinchiudere fra quattro mura il nostro mondo. Il mondo nel quale viviamo tutti i giorni è sicuramente più interessante che scoprire cosa c'è dietro ad un "glory hole".
Anche se etero e gay non sono ancora pronti ad affrontare il mondo insieme, sono convinto che un pò di confronto ci vuole, dividere locali e ambienti con tessere distacca sempre più. Ma forse fare le vittime del sistema ci piace ancora troppo.

Anonimo ha detto...

Io a Como ci abito,caro Mario.ma non sapevo assolutamente nulla delle tue iniziative.Il tuo sito?, mi sembra poco rappresentativo per la comunita 0' glbtq comasca.Quando tu e Sergio e amici non uscite allo scoperto con un vostro gruppo?. Mi pare che un fallimento lio avete gia' avuto con Arcobalario giusto? .
CARLOS

Medusaboy ha detto...

Caro Carlos... prima di tutto non è un nostro gruppo, anche perchè sono semplicemente persone con le quali ci siamo ritrovati, abbiamo fatto amicizia, e con le quali abbiamo organizzato pizzate per incontrarci, conoscerci ecc. ecc. Inoltre lo scorso anno il sito di gaycomo è stato partner di tuttouomini.it e della festa gay organizzata a villa geno( non sò se anche tu fossi presente, ma è stato un successo). Credimi, io allo scoperto ci sono da parecchio, con tanto di nome e faccia. Non pretendo che il sito sia una rappresentazione della comunità glbt comasca, ma (se avessi letto la nota introduttiva) vuole essere solo un punto di riferimento, per far sapere che anche a Como esistono gay e lesbiche, che si ritrovano , socializzano ecc. ecc.
Oltre 23.000 contatti in un'anno e mezzo, per la zona di Como,e oltre una 50ina di iscritti alla mailing list non mi sembrano pochi, anzi...
Una media di 30 persone ogni pizzata organizzata ( con ragazzi e ragazze) neppure mi sembrano brucolini... Sicuramente non abbiamo fatto niente di superlativo, niente di straordinario, se non dare la possibilità alla gente di conoscersi, di socializzare e in alcuni casi anche di non sentirsi soli. Potrei raccontarti di alcune mail che sono arrivate al sito, ma non mi sembra corretto per chi le ha mandate, e comunque non sono qui per dare "delle prove" di ciò che scrivo.
Arcobalario credo sia un discorso a parte e in ogni caso il sito è ancora attivo ma per questo lascio che sia la persona che se ne occupa a parlarne... In ogni caso non sò se possa essere inteso come fallimento, cercare di fare qualcosa, piuttosto che lamentarsi e basta. Si fanno tentavivi. Alcuni vanno a buon fine, altri forse no, ma per lo meno si cerca di fare qualcosa, seriamente e concretamente ( e se mi vieni a dire che anche questo vuol dire essere nel proprio guscio o non uscire allo scoperto, beh allora dimmi tu cosa dobbiamo fare)

Anonimo ha detto...

Bah, caro Carlos, evidentemente mi devo ripetere: a me non interessa fondare gruppi, tantomeno a senso unico. Se tu abiti a Como avrai sicuramente partecipato alle pizzate di zioMario e quindi sai che sono state momenti preziosi e simpatici di aggregazione, che è l'unica vera esigenza di tanti gay comaschi. Non pretendo che tu segua il nostro Blog: sapresti cosa pensiamo noi novios circa lo sbandieramento forzato e gratuito(o uscita allo scoperto come la chiami tu)del nostro orientamento. Preferiamo il dignitoso atteggiamento di Rosario Crocetta (il cui valore e pensiero conoscerai anche tu), che val molto più degli urlatori arcigayetti. Abbiamo un Blog pubblico, con foto della nostra casa e persino di noi: chi ci conosce, omo o no, ci riconosce senza alcun problema.La nostra visione del mondo e della vita è a 360°, per noi non esistono solo le discriminazioni di genere e di orientamento, perchè a noi interessa la persona, ogni persona, non il gay.Ciò che conta per noi è impegnarci in questa direzione anche nei nostri diversi campi di lavoro.Per quanto riguarda Arcobalario non so se sia stato un fallimento: è stato un motivo in più di aggregazione per un gruppo di persone, diverse tra loro, che non pretendeva di rappresentare nessuno se non loro stesse. Il fatto che poi l'esperienza non sia proseguita non ha minimamente coinvolto "la causa gay", ma solo i diretti interessati. Forse dovresti documentarti meglio, caro Carlos e consentire che altri gay abbiano altre visioni della realtà. Speriamo che la vena di integralismo che ci hai comunicato non sia patrimonio del nascente gruppo arci: sarebbe troppo facile intuirne la breve vita, cosa che non vogliamo assolutamente perchè- mi ripeto: noi crediamo veramente nella ricchezza della diversità.Ciao!
PS Siamo sempre a disposizione per un dialogo costruttivo dal vivo, perchè non ci nascondiamo dietro un Blog e la nostra casa, pur piccla, è sempre aperta. Purchè non si parli di arcigay.

Anonimo ha detto...

Ma perchè non ci pensa questo Carlos a fondare un gruppo visto che lo vuole far fondare a tutti i costi dagli altri?Scusate l'intrusione non sono nemmeno comasco.

El novio ha detto...

@Tra, Anonimo:nessuno è intruso qui! Carlos deve avere la stessa fissa di Paolo. Entrambi vogliono che i gay non aderenti alla loro OMOassociazione entrino a far parte di un qualche OMOgruppo e se non c'è devono fondarlo. Forse dispiace loro che ci siano gay orfani di un OMOriferimento, un po' pecore allo sbando senza pastore. Punti di vista, naturalmente.Che poi magari ci piacerebbe un grande gruppo di "Derelitti comaschi" dove immigrati, vecchi,malati,sfruttati economicamente,elettori traditi,cittadini in regola con le tasse,disabili d'ogni tipo e anche gay naturalmente, trovassero un punto d'incontro per lottare insieme per i diritti di tutti. Ecco un gruppo così ci piacerebbe proprio, anche se a ben guardare c'è già ed è la stessa società in cui viviamo.

Paolo Campegiani ha detto...

La sauna è quello che uno ci mette dentro, nel senso che può essere un posto alienante se rappresenta la totalità della tua vita gay, altrimenti è un sistema se devi vedere qualcuno e non sai dove andare...i prezzi delle case e degli affitti sono esplosi alle stesse e oltre, fare sesso in macchina o all'aperto è un problema legale se non un rischio, se c'è la sauna ben venga. Poi è pacifico che l'Arcigay sia una associazione di imprenditori che con la scusa non pagano una lira di tasse.

Anonimo ha detto...

Froci!