Ieri non siamo riusciti ad entrare nel blog. Problema di server forse. Boh, chissà?Forse il blog stesso ha chiesto una pausa ed autonomamente ha imposto un salutare silenzio. Ci vuole, ce lo ripetiamo continuamente specie di questi tempi in cui si fa un gran vociare ovunque probabilmente, come qualcuno sostiene, per nascondere il vuoto ed il nulla di questo postmoderno, privato delle rassicuranti ideologie del passato. Altro boh! Gridiamo di finanziaria, di Giustizia, di indulto, di reality, di nebbia sul futuro.
C'era per noi un altro motivo per celebrare il silenzio, una ragione tutta personale, il nostro primo anniversario in tris. E' stato lo scorso 2 ottobre, lunedì. Chi l'avrebbe mai detto un anno fa che ci saremmo arrivati? Noi stessi eravamo pieni di paure, di dubbi e mai ci saremmo imbarcati in quest'avventura se non fosse stato per... Per cosa? L'amore, la passione? A guardare indietro ora, dopo un anno intensissimo, i sentimenti di allora appaiono, come dire, piccolissimi, semplicissime gemme ancora chiuse, nemmeno al principio dello "sboccio" (sarà corretto questo termine?). Eppure sono stati in grado, nella loro fragilità comunque in fieri, di rivoluzionare completamente tre vite umane. Sorvolo però sull'innamoramento, non volendo scadere nell'alberonismo.
Siamo cresciuti molto da allora, la nostra realtà ha subito un'accelerazione straordinaria sotto tutti gli aspetti. L'intensità delle emozioni caratterizza ogni nostro momento, insieme al bisogno costante di costruire una storia che poggi su fondamenta solide, ragionevoli, umane. Anche quando questo comporta scontri, sofferenze, incomprensioni etc etc. E come le emozioni positive sono elevate al cubo, lo stesso vale per quelle dolorose. Non c'è scampo.
Ovviamente possiamo contare solo su noi stessi, non potendo usufruire di quella protezione e quel sostegno sociale di cui godono nella nostra società le famiglie tradizionali. A ciò si aggiunge la pretesa di andare oltre la coppia come unico modello di realizzazione dell'amore ...
Non ce ne facciamo un cruccio. A volte ci viene il sospetto che anche le persone che frequentiamo abbiano delle riserve. Poco male, è comprensibile: ciò che è diverso provoca naturale diffidenza. E' poi la vita, quella di tutti i giorni, a normalizzare i cambiamenti e le novità più insolite.
Abbiamo risolto il bisogno di visibilità sociale con questo blog e con l'iscrizione a qualche altro sitoweb in cui c'entriamo poco a dire il vero, ma che ci fa comunque "essere socialmente" ("Cogitor, ergo sum", scrivevamo nel primo post).
A distanza di un anno, l'unica verità che ci pare di aver capito è che siamo solo agli inizi e lo saremo sempre, perchè nell'amore non si può mai fare pausa, sosta, accontentarsi, vivere di rendita. Forse in questo godiamo la fortuna di essere tris, perchè in tre, si sa, è sempre meglio che in due quando c'è da spronarsi a continuare il cammino. E' comunque un cammino bellissimo verso una meta bellissima, che può essere perfetta della stessa perfezione dell'amore. Perchè la meta è ... l'amore, che poi è la vita stessa con tutte le sue relazioni, importanti o meno, che offrono pienezza di senso al nostro esistere.