venerdì, dicembre 08, 2006

Orsenigo come Padova?


La sindaca di Orsenigo, Licia Viganò (DS), è decisa: prima della scadenza del mandato realizzerà nel comune lariano il registro delle unioni civili insieme al riconoscimento anagrafico proprio come a Padova. «L'istituzione di questo registro - dichiara la Viganò - non è altro che un modo per ufficializzare in Comune la convivenza, che tra l'altro spesso dal punto di vista anagrafico già risulta attraverso le residenze dei componenti. Oltre allo stato di famiglia che già sancisce l'unione di due persone legate da vincoli affettivi, daremo una ulteriore sottolineatura alle situazioni che già esistono».

La sindaca è componente di spicco di quel Coordinamento Donne dei Democratici di Sinistra che al congresso provinciale del partito quindici giorni fa, propose, e fece approvare a maggioranza, un documento nel quale il registro per le convivenze era punto cardine.«Presenterò la proposta di istituire i registri per le coppie di fatto alla mia maggioranza in consiglio comunale. D'altronde esprimo una posizione che non è altro che la logica traduzione in pratica dei contenuti che, attraverso il documento del Coordinamento Donne dei Ds, presentammo alla platea congressuale a fine novembre. Non c'è dunque nulla di strano nella mia decisione».

Il primo cittadino di Orsenigo sottolinea ripetutamente il forte valore simbolico del registro per le coppie di fatto. «È questo l'aspetto che sta alla base della mia convinzione - afferma la Viganò - Il valore simbolico di una scelta di questo genere è alto ed è un segnale verso il riconoscimento delle convivenze di fatto, fenomeno sociale in aumento».

Nel comune in questione, poco meno di 2.500 abitanti, lo stesso primo cittadino afferma che «i dati parlano di un 5% di coppie conviventi, anche se è molto difficile avere dati precisi perché spesso accade che mentre un componente ha la residenza in paese, il secondo la mantiene altrove pur abitando stabilmente sotto lo stesso tetto».Altro aspetto assai delicato circa l'istituzione del registro per le coppie di fatto riguarda le eventuali tipologie riconosciute dal Municipio. Ma la Viganò chiarisce subito che, nel momento in cui il registro venisse ufficialmente istituito, non vi saranno distinzioni di sesso, età o provenienza.«È evidente che la maggior parte delle coppie che ha scelto la convivenza e non il matrimonio è eterosessuale - sottolinea il primo cittadino di Orsenigo - ma l'orientamento sessuale non sarà di certo una discriminante per l'accesso al registro. Anzi, ritengo che debbano essere comprese tutte le coppie che, in virtù di un chiaro legame affettivo e di una scelta di condivisione della vita, decidano di formalizzare la loro posizione. Anche due donne anziane che dovessero trovarsi a vivere insieme, per fare un esempio».

In prospettiva, la Viganò ritiene che la creazione di un registro comunale per le coppie di fatto possa essere un primo passo verso provvedimenti legislativi e giuridici ancora più incisivi.«Persino l'Istat - afferma la sindaca di Orsenigo - ha messo nero su bianco che le convivenze aumentano e rappresentano una categoria sociale da classificare. I giovani che scelgono la convivenza, poi, sono sempre di più. Il 31 ottobre scorso ho sposato una coppia che vive insieme da 25 anni e che ha scelto questo passo per i riflessi sulla vita pratica. Mi sono persino trovata in imbarazzo, durante la cerimonia, a leggere loro i passi del Codice civile dove si ricordano i doveri di come crescere una prole, visto che i due sposi ne sapevano già molto dopo tanti anni vissuti insieme».«Per questo - conclude l'esponente dei Ds - urge che il legislatore affronti questa realtà e garantisca finalmente diritti e tutele anche alle coppie di fatto».
( Grazie a Paolo (DS) per la notizia. Nella foto Licia Viganò)

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