Alcuni giorni fa, il 15 dicembre, è stato il decimo anniversario della morte di Giuseppe Dossetti, giurista, resistente, politico, padre costituente, monaco. Un grande nel vero senso della parola. Concepiva la Costituzione,lui costituente, non solo come un insieme di leggi e norme, ma come un patto di fruttuosa e civile convivenza spalancato sul futuro. Democristiano, ebbe il coraggio di abbandonare la vita politica in seguito allo scontro con De Gasperi cui rimproverava di aver favorito una politica di "basso profilo"a scapito di una politica con grandi slanci ideali, attenta alla realtà della gente. Dopo un breve periodo come consigliere comunale della sua città, Bologna, divenne prete.Collaborò con il card.Lercaro al Conc.Vaticano II, scrivendone il Regolamento che impedì l'approvazione dei documenti già preparati dalla Curia romana, consentendo così una reale discussione tra i vescovi di tutto il mondo sulla necessità del rinnovamento della Chiesa. Non si limitò alle sue competenze di giurista in quella occasione, ma espresse per tutta la durata dell'assise la sua ansia e la sua aspirazione per una Chiesa che fosse "povera" per essere realmente "Chiesa dei poveri".
Resosi conto che l'atteso rinnovamento della Chiesa dopo il Concilio aveva subito una battuta d'arresto, fece la scelta radicale del monachesimo per dedicarsi dal di dentro alla riforma dell'Istituzione:"Siamo in un periodo di frantumazione del pensiero, di un pensiero che si fa sempre più debole... ogni tentativo di ricostruire una sintesi culturale o una organicità sociale che difenda la Fede sarà sempre più un tentativo illusorio... Forse già in questi giorni si preparano nuovi presidi, nuove illusioni storiche, nuove aggregazioni che cerchino di ricompattare i cristiani. Ma i cristiani si ricompattano solo sulla parola di Dio e sull'Evangelo!... La Chiesa stessa, se non si fa più spirituale, non riuscirà ad adempiere la sua missione e a collegare veramente i figli del Vangelo!".
Negli ultimi anni tornò alla vita pubblica dopo la comparsa sulla scena politica di Berlusconi: l'anziano monaco, giurista e costituente, uomo di fede, studioso profondo, aveva intuito i pericoli nati dall'avanzare di una nuova classe politica improvvisata e rampante e divenne strenue difensore della Costituzione ,continuamente attaccata e vilipesa dalla destra.
Personaggio straordinario, Giuseppe Dossetti, da non dimenticare anche se (o proprio perchè) Ruini e colleghi con la sua morte hanno tirato un sospiro di sollievo.
Ecco le sue parole Su spiritualità e politica. E i suoi libri.
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