venerdì, gennaio 04, 2008

Parassiti nostrani




"Da solo un parassita ruba sangue a un cane ma quando il parassita crea una rete di suoi simili che ne attaccano ogni punto vitale, il cane poi muore". Nella mente di Feisel Rafiq Malik, uno dei leader degli avvocati che lottano contro il generale -presidente, " il cane è il Pakistan e i parassiti i militari guidati da Musharraf colpevoli di utilizzare l'80% del budget nazionale in spese per la difesa e di aver messo in piedi un sistema di corruzione e clientelarismo che condanna la maggior parte della popolazione pachistana alla povertà. "Musharraf pensa di governare un paese di stupidi. Le sue azioni hanno provocato un risveglio fra la gente. Dopo di noi, hanno cominciato a protestare gli studenti, le donne, i giornalisti e la società civile. Il Pakistan si sta svegliando, ve lo assicuro".
La situazione del Pakistan è molto più grave di quella italiana su tutti i fronti, ma è il metodo dei "nostri" parassiti a segnare marcatamente la differenza: succhiano legalmente, nel rispetto formale delle leggi. Qui è la loro abilità. Gli effetti sono identici, perchè davanti a tanto facciatollismo ci sentiamo tutti stupidi ed impotenti. Basta ascoltare i discorsi della gente per strada, nei bar, sui luoghi di lavoro. La questione rifiuti a Napoli, il balletto sulle Riforme, le continue attenzioni alla famiglia tradizionale e la cecità nel non voler riconoscere l'evoluzione sociale, l'invenzione di nuovi partiti che cambiano solo il nome, gli enormi profitti economici di pochi e la disperazione di tanti, la perdita del senso della legalità e dell'etica sono i discorsi più frequenti quando l' oppio del calcio, droga legale, non obnubila le menti. Non siamo del tutto stupidi: vediamo ed ascoltiamo anche se la nostra protesta finisce qua: in un bar, alla stazione di un metrò, tra gli amici. Molti di noi vivono agiatamente perchè il nostro è uno dei Paesi più ricchi: la maggioranza non è ridotta alla fame che è condizione per ogni rivoluzione popolare. Era successo nel '92 di sfiorare la rivolta: la pesante congiuntura economica, il via di "Mani pulite" e la Lega, che al nord aveva intuito il momento giusto per cavalcare opportunisticamente le difficoltà generali, avevano portato il Paese al limite di un reale cambiamento. Ma poi tutto si è risolto in un bluff, appena la situazione economica ha ripreso a girare favorevolmente. In Pakistan la situazione è molto diversa: c'è la guerra e la povertà ormai è diffusa anche nella classe borghese. Una situazione certo da non invidiare.
E poi non tutti i nostri politici e i nostri imprenditori, la nostra classe dirigente insomma, sono parassiti, per fortuna. Tra loro, ci sono anche persone oneste con intelligenze brillanti e capacità straordinarie, degne dell'italianità: è a queste che dovremmo guardare con fondata speranza impegnandoci a farle emergere dalla massa di approfittatori.

Nessun commento: