sabato, gennaio 12, 2008

Starman



Finalmente sabato!
E’ stata una settimana di ripresa dopo le brevi vacanze natalizie. Tutto è ricominciato un po’ a fatica a dire il vero, ma si è ripartiti. C’è già chi pensa alle prossime vacanze estive e chi più fortunato potrà godere di un bel viaggetto in qualche paese caldo già nei prossimi mesi. Noi novios dovremmo necessariamente aspettare le vacanze pasquali per poter “scappare” per qualche giorno. C’è qualche idea per la meta, ma come sempre si deciderà quasi all’ultimo.
Modan ci ha segnalato una canzone ascoltata alla radio di David Bowie credo trasmessa in occasione del compleanno dello stesso Bowie lo scorso 8 gennaio (61 anni, però!). E’ un artista che non conosco molto. Mi ha sempre affascinato, soprattutto guardando le immagini dei suoi inizi alla fine degli anni sessanta. Sono quegli artisti “avanti”, nati artisticamente in un periodo sotto certi aspetti più difficile di oggi. Riuscivano anche attraverso la trasgressione, che allora aveva un senso, a stimolare e smuovere quella fantasia che poi accompagna e contribuisce al cambiamento. Modan ha ascoltato “Starman”, una delle sue canzoni più famose. Al di là della melodia, ha un testo che riesce ancora a stimolare la fantasia. Questo e’ quello che mi è successo. Ovvio la magia di alcune canzoni è proprio questa: sposarsi con lo stato d’animo di chi ascolta e quindi riuscire ad animare la creatività personale o comunque a smuovere qualcosa dentro appunto. “Starman”, l’uomo delle stelle: ognuno immagina ciò che vuole.
Ho il dubbio che oggi ci sia poco spazio per quella fantasia. Per quell’immaginario che,in fondo, può solo contribuire a far star bene. Non costa niente, non comporta fatica, perché non accedervi più spesso quindi? Mi piace l’idea di fantasticare. Di andare a rubare in quel mondo dell’impossibile un qualcosa che poi non è detto non possa realizzarsi. La fantasia è quello che può aiutare a vivere meglio la realtà quotidiana, bella o brutta che sia. Non necessariamente si deve poi concretizzare in qualche atto visibile. Chi ti è vicino sente che qualcosa di positivo è successo ed allora anche le difficoltà concrete, che comunque restano, hanno un sapore diverso e si affrontano con più serenità. Bello dai, la fantasia quale rifugio ma non fuga.

Buona fantasia! (En)

1 commento:

mitch ha detto...

vero, la fantasia come rifugio.. com efuga come dite voi, no... ma ogni tanto forse è "necessaria" anche la fuga.. ;)