venerdì, aprile 02, 2010

Reietto

" Disprezzato e reietto dagli uomini,uomo dei dolori che ben conosce il patire,come uno davanti al quale ci si copre la faccia,era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima."(Is 53). Comincia da qui la storia del cristianesimo, da un uomo talmente sfigurato da non poterlo guardare in volto, tanto faceva ribrezzo.“In humilitate et ignominia crucis revelatur Deus” ripeteva furioso il riformatore Lutero ai seguaci del galileo  che,  a distanza di secoli, sembravano voler cancellare il ricordo di quell'inizio fallimentare e vergognoso. Era  uno scandalo troppo grande(1Cor.22ss) che era meglio soffocare. Anche solo nascondendolo con l'oro e le gemme che, impreziosendo le croci, ne consentivano una più tranquilla esibizione. Un Dio crocifisso, sia pure per amore,è problema  anche oggi, perchè a ben guardare sconvolge l'intero patrimonio culturale che faticosamente ci siamo re-inventati per non affondare insieme al  crollo delle forti ideologie del secolo scorso. A corto di certezze nonostante i progressi della scienza e della tecnica e senza più riferimenti valoriali che bene o male hanno tenuto nel "secolo breve",in questa parte del mondo ricca e sviluppata ci siamo rifugiati nella rassicurante apparenza del benessere, bandendo rigorosamente tutto ciò che rimanda ai problemi insoluti ed insolubili.E' banale anche solo riscriverlo, ma così è: ciò che conta è l'immagine, quello che agli altri appare. E' tutto lì il segreto del successo.Il nichilismo che inquietamente cova nel profondo delle coscienze si può sedare con gli ori e le gemme luccicanti dell'immagine.Basta non cedere alla tentazione di approfondire, di scendere nel profondo.
L''immagine originaria del "disprezzato e reietto dagli uomini" è un pugno nelle coscienze: "Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto" (sempre Is 53). Il venerdì "santo" può essere occasione-καιρός di riscatto se libera il grido angosciante che tutti ci portiamo dentro:
p e r c h è ?

“¿Por qué, Señor, nos dejas en la duda, / duda de muerte?/ ¿Porqué te escondes? / ¿Por qué encendiste en nuestro pecho / el ansia de conocerte, / el ansia de que existas, /para velarte así a nuestras miradas? / ¿Dónde estás, mi Señor; acaso existes? / ... ¿Qué hay más allá, Señor,de nuestra vida? / Si Tú, Señor, existes, / ¡di por qué y para qué, di tu sentido! / ¡Di por qué todo!... ¡Dime tu nombre!/ ¡Tu nombre, que es tu esencia! / ¡Dame consuelo! ¡Dime que eres! / ... ya no puedo moverme, estoy rendido;/ aquí, Señor, te espero, / aquí te aguardo, / en el umbral tendido de la puerta / cerrada con tu llave. / Yo te llamé, grité, lloré afligido, / te di mil voces; / llamé y no me abriste, / no abriste a mi agonía; / aquí, Señor, me quedo, / sentado en el umbral / como un mendigo que aguarda una limosna; / aquí te aguardo. / Tú me abrirás la puerta cuando muera, / la puerta de la muerte, / y entonces la verdad veré de lleno, / sabré si Tú eres / o dormiré en tu tumba”.(Miguel de Unamuno, Salmo I )
(Perché, Signore, ci lasci soli/nel dubbio della morte?/Perché ti nascondi?/Perché hai acceso nel nostro petto/l’ansia di conoscerti,/l’ansia che tu esista,/per poi velarti ai nostri occhi?/Dove sei, mio Signore, se ci sei?/...Che c’è al di là, Signore, di questa vita?/Se tu, Signore, esisti,/dicci perché e a che fine, diccene il senso!/Di’ il perché del tutto./... Dimmi il tuo nome,/il nome, la tua essenza!/dammi conforto! Dimmi che ci sei!/…Più non posso muovermi, mi arrendo./Qui ti aspetto, Signore,/Qui ti attendo/sulla soglia socchiusa della porta,/chiusa con la tua chiave./Ti chiamai, gridai, piansi per il dolore,/mille voci ti diedi;/ti chiamai e non mi apristi,/non apristi alla mia agonia;/qui, Signore, mi fermo,/mendicante seduto sulla soglia,/che aspetta un’elemosina;/qui ti attendo./Tu mi aprirai la porta quando io muoia,/la porta della morte,/e allora vedrò la verità/saprò se tu ci sei/o dormirò nella tua tomba.)

10 commenti:

MELCHISEDEC ha detto...

... a partire dalla Chiesa che ha sempre più edulcorato l'immagine del Cristo. Per me, come per il Danese, rimane un paradosso, che mette a nudo le mie e le altrui fragilità.

varesex ha detto...

Sono profondamente deluso dal tuo commento al mio post...non dovrei pensare alla mia povera mamma che per 53 anni ha sempre mangiato per pasqua una fetta di pastiera che ai tempi credo papà addirittura se la facesse spedire da Napoli...solo per un giorno della mia dieta? Piuttosto soffocherò il mio desiderio, mi masticherò la lingua, mi arrovellerò gli intestini ma mamma la pastiera la deve avere ( secondo te ci rinuncio? ). Un affettuosissimo bacio e altri 2 al resto della compagnia... la mia recitazione drammatica è geneticamente tramandata da mamma che per un pasticcino venderebbe uno dei suoi due figli

varesex ha detto...

Iniziativa incomiabile l'adozione della capretta...ma non dirmi che ve la porterete in vacanza in liguria!!! Buon divertimento ragazzi e niente ovini, solo uccelli (colombe)

varesex ha detto...

Iniziativa incomiabile l'adozione della capretta...ma non dirmi che ve la porterete in vacanza in liguria!!! Buon divertimento ragazzi e niente ovini, solo uccelli (colombe)

Bimboverde ha detto...

Forse la domanda è l'elemento più totalizzante e edificante della religione, contrariamente ai molti dogmatismi rigidi che i detentori delle Verità spargono ai quattro venti, circondati di boria, oro scintillante e magniloquenza. Un post molto, molto interessante che mi darà da pensare, ateo religiosissimo, in queste giornate di grande impegno. Ciao ! Verso le cinque Terre ?

Bimboverde ha detto...

E anche grazie per il link del mio blog verde e bisalcco ! farò altrettanto e con grande piacere ! Buona Liguria !

Anonimo ha detto...

noto la qualità delle foto.. sempre a tema e particolari.. ma dove le trovi? un abbraccio

Anonimo ha detto...

Un saluto veloce... baci, la corona d sine mi fa ricordare cosa possa aver patito nostro Signore!!! E Sua madre.
tvb
Barbara
BuonaPasqua.

IceHeart Princess ha detto...

Ho pensato spesso ultimamente al rumore di cui ci circondiamo, fatto di gesti meccanici e rituali, Camus scrisse "la santità è un complesso di abitudini". Io mi sono avvolta per tanto tempo nel bozzolo delle strutturazioni religiose della fede, che tutti attorno a me sembrano trovare confortevole e accogliente. E' vero come dici tu che in fondo a tutto è in agguato il nichilismo. E la strada per raggiungerlo è fatta di dubbi, incongruenze. Arrivano le domande, tante, senza risposta. La fede è certezza di cose che si sperano, non è previsto che qualcuno risponda ai nostri perchè, però sarebbe bello poter porre le basi di una certezza.

Thiago ha detto...

Pero coño, cari.. tú eres un intelectual, eh, ajaj citando a Unamuno y en español? que bárbaro... jaj

a ver cuantos españoles son capaces de citar algún texto de un pensador italiano, cari!.


Bezos.