domenica, novembre 26, 2006

Si mangia al buio




A Mosca hanno aperto un ristorante in cui si mangia al buio (notizia), dicono per non essere distratti e poter così gustare solo ed esclusivamente il sapore del cibo. Naturalmente è per palati esigenti, intenditori. La cucina, l'alta cucina, non quella casalinga e quotidiana, sta diventando un elemento di distinzione elitaria: il piatto deve avere determinate caratteristiche, si devono distinguere i singoli ingredienti perfettamente amalgamati nel tutto, caldo e freddo, morbido e croccante, agro e dolce insieme e naturalmente bello esteticamente . Ci sono grandi chef che nella creazione delle loro pietanze si ispirano addirittura a capolavori dell'arte figurativa. Si tratta di una vera filosofia che sta conquistando anche il cuoco della mensa aziendale. Sicuramente anche la culinaria risponde alle istanze del nostro tempo che si concentrano sul bello in tutte le sue forme. Rimango comunque un po' stupito dall'importanza crescente, a volte esagerata, che le si attribuisce, considerando incidentalmente che nel mondo, ma anche tra noi, sono moltissimi gli umani che non possono alimentarsi a sufficienza e tantomeno scegliere cosa mangiare. Al massimo la scelta è tra gli scarti del mercato.


Un appunto al ristorante moscovita che immagino farà presto tendenza va fatto: tanta concentrazione sul gusto da richiedere l'oscuramento totale come si concilia con l'aspetto socializzante del pasto? Ci si abituerà a conversare senza guardare negli occhi gli interlocutori? Vabbeh, questo ormai lo facciamo già!

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