venerdì, novembre 30, 2007

Com'eravamo 6




Currito & Xalbador
1927
Ambrogio & Turi
1948

mercoledì, novembre 28, 2007

Gerontofilia


Un amico ci ha bonariamente rimproverato di trascurare, tra i tanti argomenti di attualità, la terza età. E' vero, salvo di sfuggita in Senescenza, senza accorgercene, inseguendo quotidianamente le tante notizie non ci siamo mai fermati a riflettere sulla vecchiaia, che pure costituisce un problema sociale di questi tempi, tanto da evitare se possibile di parlarne. Una specie di nuovo tabù che si preferisce addolcire con eufemismi di vario tipo, per evitare l'immediata crudezza dei termini classici. In realtà, in qualsiasi stagione della vita, c'è in ognuno di noi, secondo la teoria multiegoica, l'io vecchio, espressione della saggezza esperienziale, che convive col resto di noi, dei nostri diversi io. Forse però anche questa parte di noi subisce i condizionamenti più o meno espliciti esercitati dal culto dominante dell'apparenza perfetta, perciò del mito dell'eterna giovinezza. Gli stessi vecchi proposti dalla pubblicità, benchè promuovano l'adesivo per dentiere piuttosto che i pannoloni per l'incontinenza, hanno nulla di decadente nel corpo. L'unico ad essere ripreso televisivamente per quello che era nella realtà, senza i capelli tinti d'improbabile colore,ma addirittura con gli effetti devastanti della malattia ( tremore e bava alla bocca) in primo piano, è stato Giovanni Paolo II. Probabile però che in quel caso abbia pesato non poco l'urgenza didascalica e la stessa mentalità ambiguamente masochista di un certo cattolicesimo. Ad ogni modo le immagini del vecchio papa malato rompevano il tabù della vecchiaia. Non voglio però annoiare con un discorso sociologico e tantomeno psicologico.
Mi pare invece interessante segnalare l'aumento soprattutto (ma non solo) nell'ambiente gayo che spesso brilla, almeno nell'immaginario mediatico, per superficialità e desiderio di apparire tutto lustrini e paillettes, di una certa attenzione dei giovani nei confronti dei daddies, i maturi. E' solo una constatazione la mia, nessuna pretesa di approfondire il fenomeno anche perchè, all'interno della troppia, vivo la disparità d'età amando, ricambiato, un omettino, Dan, di... usti!... troppi anni più giovane di me. Tra noi ognitanto se ne parla, qualche volta ci abbandoniamo anche a teorie psicanalitiche, ma non è il caso qui d'improvvisare tesi ben lungi dall'essere dimostrate. Posso solo testimoniare con En che, al di là di alcune differenze ovvie di mentalità, gusti, etc, non è affatto difficile e complicato condividere l'amore con Dan. Erano molte le paure che immaginavamo prima di abbandonarci alla straordinaria avventura che stiamo vivendo, ora invece godiamo delle diversità che risultano stimolanti per tutti e tre. Un nostro equilibrio evidentemente l'abbiamo raggiunto nel rispetto delle diversità appunto. Sempre precario, per carità, ma solo della precarietà dell'amore stesso, non delle differenti età. Proprio alcuni giorni fa, rispondendo ad una interrogazione del nostro cucciolo, gli confidavo di sentirmi ancorato ad un pinnacolo altissimo in un cielo azzurrissimo, sferzato da venti gagliardi (straamo il vento), totalmente ebbro per l'altitudine cui l'amore mi ha spinto, ma ben consapevole del rischio di precipitare. Non è la condizione comune di un semplice innamorato? Le forze inesauribili della giovinezza possono trovare completa soddisfazione nell'esperienza consapevole della maturità che, a sua volta, recupera vigore ed entusiasmo magari un po'sbiaditi dal tempo. Purchè ci sia amore.

martedì, novembre 27, 2007

Per aspera 1




Recentemente, in un blog all'altro capo del mondo, ho trovato alcune immagini di lavori agresti .Sarà forse che vivere a stretto contatto con la natura resta il mio sogno inappagato, fatto è che ne sono rimasto affascinato e quindi le giro a voi un po' per volta nella nuova rubrica Per aspera (ad astra). E' l'occasione giusta per salutare F., amico di vecchia data, che produce riso nel mortarese: fatti vivo di tanto in tanto!

lunedì, novembre 26, 2007

La fiammella della speranza



E' tornato a splendere il sole, dopo quasi una settimana di pioggia (necessaria) in questo ultimo lunedì di novembre. Siamo già ormai a dicembre: arrivare a Natale è un attimo.


Continua la maretta nella ex CdL: la risposta del ciellino Cesa,segretario dell'Udc, all'accusa di Berlusconi di avergli fatto perdere le ultime elezioni, è una dichiarazione compromettente:" La sconfitta della Cdl sta nel fatto che molte volte invece di problemi generali ci siamo occupati di problemi personali.(...)Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perché troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli generali del Paese". Finalmente qualcuno lo ammette. Saranno proprio loro, gli ex alleati, a risolvere il conflitto di interessi, vergogna tutta italiana che mina alle radici la democrazia, inficiando la politica. Speriamo vadano fino in fondo, magari con l'aiuto del centrosinistra che avrebbe dovuto intervenire fin dal primo governo Prodi.


Abbiamo trascorso il finesettimana con le amiche toscanacce (che in realtà sono liguri della punta estrema) di Fabri: abbiamo quindi tirato l'alba in questi giorni non per colpa degli immancabili giochi troppiani. Fatto è che siamo sempre a corto di sonno dall'inizo della settimana.
Ma siamo sempre più innamorati e legati l'uno all'altro all'altro e le poche ore di riposo passano in secondo piano. Con En c'è stato qualche scatto di insofferenza che come il solito ha rischiato di trascendere, ma credo sia da attribuire anche ai disagi riflessi del trasloco dei suoi. Mai come in questo periodo la casetta troppiana appare per quello che è: troppo piccola per le ormai non nuove esigenze. Eppure ci siamo troppo affezionati e ci piacciono gli immancabili complimenti relativi alla sua accoglienza e calore che arrivano puntualmente dai nuovi visitatori (le toscanacce ultime in ordine di tempo). Devo poi ammettere che gli scontri con En non mi dispiacciono del tutto: dopo 21 anni sono il segno che non possiamo più fare a meno l'uno dell'altro, nemmeno delle diversità che ci caratterizzano e che sono sempre state la nostra "risorsa", come si usa dire oggi. Dan, in tutto questo, continua a muoversi con intelligenza, assorbendo però come una spugna, sempre pronto a recuperare in qualche modo i tanti anni insieme dei suoi compagni.
Domani comincia la conferenza di Annapolis. Indubbiamente è un momento importante per il Medioriente, come i tanti che l'hanno preceduto negli ultimi 20 anni, finiti poi quasi sempre con un nulla di fatto o addirittura un peggioramento della situazione. Dopo il '92 qualche speranza si era accesa, ma è durata troppo poco. La ragione pretende che si arrivi a compromessi accettabili per entrambi i popoli, ma finora sono prevalsi unicamente gli interessi di una parte. Noi continuiamo a credere nella necessità non più rinviabile della nascita dello Stato palestinese che da più di mezzo secolo attende il riconoscimento del suo diritto all'esistenza. Accendiamo idealmente una fiammella, sperando si trasformi in faro per i Palestinesi, apolidi della storia. Ne guadagnerà l'intero Medioriente e, di conseguenza, il mondo intero.

domenica, novembre 25, 2007

Domenica di novembre



Dalla violenza della guerra di cui ci ricordiamo quando qualcuno dei nostri muore a quella sulle donne, che la grande manifestazione di ieri ha denunciato nella speranza che qualcosa cambi concretamente nell'attenzione dei politici, è tutto un allarme. Mentre il neo pensionato U.Eco, parla di rischio populismo mediatico sul modello Berlusconi anche all'estero, perchè si guarda all'l'Italia per quello che è dal secolo scorso cioè "un laboratorio. A incominciare dai futuristi, che hanno lanciato il loro manifesto nel 1909, per passare al fascismo, sperimentato nel laboratorio italiano e migrato poi in Spagna, nei Balcani e in Germania" , c'è chi a Milano è costretto alla rapina per sfamare i figli. Dei delitti di nera, su cui siamo quotidianamente aggiornati, è difficile tenere il conto: drammi della disperazione, dell'ignoranza, dell'avidità e persino della noia che inquietano, lasciando un senso di vuoto.


En, nel post di ieri, richiamava alla responsabilità personale e alla necessità di smettere l'atteggiamento passivo di chi attribuisce sempre agli altri le colpe dei nostri guai. Fondamentalmente è vero per quel che riguarda il nostro ambito: una maggiore disponibilità nostra può fare la differenza. E' anche vero che per le grandi questioni, tolto il voto e lo sciopero, ci restano ben pochi strumenti di intervento ed il senso di frustrazione e di impotenza possono prevalere, condizionando anche la nostra sfera privata. Vale però anche il contrario: il privato, gli umori e le situazioni personali incidono sulla visione d'insieme della realtà. Tutto è strettamente legato ed inscindibile.
Nella nostra esperienza di troppia i problemi, di solito, sono originati da difetti della comunicazione: non sempre i messaggi di vario tipo che intercorrono sono chiari ed univoci, tanto da offrirsi ad interpretazioni diverse. Lo sperimentiamo anche con gli amici: ognitanto qualcuno sparisce senza una motivazione comprensibile, salvo poi scoprire che dietro c'è sempre qualcosa che non si osa chiarire, perchè comporterebbe il confronto e soprattutto l'ascolto dell'altro. E quindi il rischio di mettere in discussione le proprie certezze.
Il fatto che i media abbiano ormai un ruolo determinante conferma l'importanza della comunicazione ancor più dei contenuti trasmessi: un motivo in più per approfondire e non lasciarci incantare dai lustrini.

sabato, novembre 24, 2007

"Dimmi che credi...."


Stiamo davvero attraversando anni difficili e complicati. L’economia globale è sempre più instabile, cresce la povertà quindi aumenta la delinquenza, la gente è sempre più diffidente e non si riesce più a distinguere il bene dal male. Più o meno i discorsi che senti in giro vanno tutti in questa direzione: è come se circolasse un virus che ti porta ad isolarti e a costruire delle barriere protettive che ti danno sì sicurezza, ma che inevitabilmente ti portano a morire un po’. I primi freddi hanno portato la morte di un barbone a Como che da tempo aveva trovato il suo letto sotto un cartone vicino al Tribunale. Chissà quanti sapevano che dormiva lì. Nessuno però ci ha pensato. Poi succede che un uomo, le cui generalità restano sconosciute, non esiti a buttarsi nelle acque gelide del lago per salvare un bambino che accidentalmente è scappato al controllo della mamma. Sotto lo sguardo terrorizzato di quest’ultima, la mano di un angelo le ha riportato il bambino sano e salvo ed in fretta e furia è scappato via. Solo il tempo di un “grazie”. Sono tempi in cui è difficile prendere delle decisioni in qualunque campo e situazione. Sembra tutto un po’ ingessato, si è fermi in questo mondo che però è vivo. Caspita se è vivo! Mi capita spesso al lavoro di osservare i miei colleghi: siamo un bel gruppo con un età che va dai 30 ai 50 anni. Mi accorgo di quanto riesca a “condizionare” l’andamento della giornata affidandolo all’entusiasmo che fortunatamente ho. E’ contagioso. Ci sono giornate in cui proprio non hai voglia, ma ecco che per effetto del contagio riparti, ti senti stimolato e via che si innesca la catena magica. Fai meno fatica e ti senti a posto con te stesso e con gli altri. Bene. Sono un positivo per natura, prima vedo il bene e poi forse il male. Sono fatto così. Però sono convinto che ognuno di noi abbia dentro quella forza che consente poi alla fine di essere migliore nei confronti degli altri. Va solo stanata facendosi contagiare. Noi uomini siamo decisamente migliori di quello che stiamo rappresentando, ne sono convinto. Non dobbiamo cercare alibi, criticando una volta lo Stato che non ci difende o puntando il dito verso gli extracomunitari o la Chiesa. Ognuno di noi ha delle responsabilità e quindi il dovere di portare il proprio contributo affinché si migliori. Basta poco. Non è forse incoraggiante il sorriso di un anziano nei confronti di un giovane? Sembra dire: “io ho fatto, ho dato, ora tocca a te…”. Ognuno di noi dovrebbe portare il proprio entusiasmo nella semplicità della vita quotidiana. Sembra facile, ma non lo è. Ciascuno ha dentro i propri dolori, le proprie insicurezze e qui non si può fare niente: ci si deve solo abituare a conviverci, che poi è quello che ci caratterizza facendoci essere unici. Ma non soli.
Va beh, Dopo queste parole che poi non so nemmeno se hanno un senso, mi preparo per questo fine settimana all’insegna della piaggia. Passeremo una serata a casa di Luc, del quale qua e là abbiamo parlato e vivremo la nostra realtà affettiva con il Lupetto che tra poco andrò a prendere a scuola. Lui non sa quanto mi ha dato e mi sta dando. Anche in termini di entusiasmo, come dicevo prima. Ma un giorno, quando sarà più grande e quindi in grado di capire pienamente la nostra situazione, lo ringrazierò di così tanto affetto.



Lupetto ci crede e come lui tanti…è nostro dovere non deludere.
Buon fine settimana a tutti!(En)

venerdì, novembre 23, 2007

Com'eravamo 5




Agathonikos & Panteleimon
1908
Brendan & Fjodor
1914

giovedì, novembre 22, 2007

Froci e vecchi barbogi



Ecco una presentazione del nuovo simbolo del PD che quasi certamente non vedremo. Ieri Veltroni e il suo staff, spiegato il significato bla bla bla, hanno offerto una serie di possibili utilizzi dello stesso: nei manifesti e sulle schede elettorali, col popolo, i bambini e la famiglia (tradizionale), tralasciando ovviamente di accompagnarlo ad un'immagine di famiglia alternativa. Come a dire: "Non vogliamo grane chè abbiamo bisogno di voti, ora che siamo appena nati. Lasciateci lavorare in pace". Eppure il Walter nazional-mericano ha subito chiarito che: "Sono passati 24 giorni dalla nostra incoronazione alle primarie e in 24 giorni abbiamo creato il simbolo, la sede del partito e gli organismi dirigenti, ma soprattutto da un punto di vista politico molte cose sono cambiate: la più grande è la fine della Casa delle Libertà e la consapevolezza che è venuto il tempo delle riforme costituzionali da fare insieme a quella della legge elettorale". A sottolineare il momento storico "A beautiful day", degli U2 come sottofondo ("E' un bel giorno/il cielo è a portata di mano/ e tu ti senti come se fosse un bel giorno/E' un bel giorno/non lasciarlo trascorrere").
Una presentazione come si deve insomma, dal momento che ormai anche il cavaliere plastificato,come un bambino ricco e viziato, guarda il giocattolo nuovo del vicino (anche lui ha voluto o no un nuovo partito e adesso usa il gazebo?). "Finalmente è la destra ad inseguire il centrosinistra nelle modalità comunicative", gongola felice Gualtiero.
In fondo non è così urgente assicurare uguali diritti a tutti i cittadini, dopo i froci potrebbero insorgere i "vecchi barbogi non eletti dal popolo" ,esigendo almeno una sola parola di difesa/conforto dalle continue aggressioni verbali. Facile che poi ci si mettano anche i magistrati, le casalinghe e le prostitute, da oggi tassate. No, non è il momento delle polemiche inutili con la destra allo sfascio. Non è nemmeno il momento di risolvere (finalmente) l'annoso conflitto di interessi: probabile che sarà Fini a farlo. E l'ultimo scandalo RAI-Mediaset? Per carità: lasciate stare il caval che dorme!
E poi, scusate, avete visto l'ultima puntata di «Ciao Darwin», etero contro gay? Se li lasciamo fare finirà che i gay si distruggeranno da soli, magari godendo anche del proprio autolesionismo. Forse ha fatto bene il parroco a cacciare Alberto Ruggin dal suo coro: ha leso pubblicamente l'immagine dei gay partecipando a quella vergognosa trasmissione!
Insomma,non è questo il momento di una politica di sinistra: ora importante è vincere.

mercoledì, novembre 21, 2007

Darla dirla dada


260 milioni di euro l'Italia dovrebbe pagare ai Savoia per "i danni morali subìti durante l'esilio per la violazione dei diritti dell'uomo stabiliti, così come stabilito nella Convenzione Europea del 1948". E' quanto chiedono i nostri ex reali per l'esilio coatto durato fino al 2003. Il Governo ha già risposto che "non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia, ma pensa di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità che ha avuto nella storia italiana". Potrebbe essere l'occasione per ripercorrere un po' di storia patria e fare finalmente chiarezza sulle scelte ed i comportamenti di una dinastia che non ha certo brillato per intelligenza politica e amore per il Paese.

La notizia non riesce a turbare la solennità della ricorrenza di oggi, 21 novembre: i nostri amici Mau & Mau festeggiano un traguardo importante, 10 anni d'amore! E senza nemmeno pretendere dallo Stato italiano il risarcimento per tanti anni di diritti di coppia negati ed invece elargiti gratuitamente alle eterofamiglie anche di vita breve. Ma non è il momento delle rivendicazioni. Vivere un decennio d'amore non è da tutti, specie se si è costretti a viverlo quasi clandestinamente, contando solo su se stessi e le proprie risorse. Nessun aiuto ed appoggio sociale, nemmeno negli inevitabili momenti difficili che attraversano ogni coppia. Forse anche per questo assume una connotazione speciale. Si tratta di un'avventura vissuta in due nelle meraviglie di un mondo però ancora sommerso, bellissimo, affascinante, sempre nuovo, ma sempre sotto la superficie sociale, dove il sole arriva fino ad un certo punto, filtrato e mai diretto. Le difficoltà ed i pericoli sono sempre dietro l'angolo, per cui è necessario tenersi saldamente per mano per non perdersi e non cedere alla tentazione della paura e della rinuncia. Ma è Amore. Sempre. Anche quando a prevalere sembrano altri sentimenti che scatenano emozioni diverse, magari contrastanti e contradditorie e manca l'aria, si è quasi sul punto di soffocare, per cui occorre risalire velocemente per una boccata d'ossigeno. E' Amore anche e proprio in quei momenti cruciali.
Una grande avventura insieme che fa crescere, che fa diventare uomini completi.
Mau & Mau, siamo davvero contenti di avervi conosciuto, vi auguriamo un mondo di bene!
Des

martedì, novembre 20, 2007

Nuovo allarme "giovani"?



Mentre nella CdL c'è insurrezione contro il lider maximo che dal gazebo di p.za S.Babila annuncia la nascita di una nuova formazione politica e lo scioglimento di Forza Italia, monta nel resto del Paese la preoccupazione per gli adolescenti ,anche perchè a lanciare il sasso è questa volta nientemeno che il ministro degli Interni. Già il Ministero della Pubblica Istruzione aveva emanato a suo tempo direttive alle scuole perchè cogliessero tempestivamente nei giovani segnali preoccupanti di bullismo, intolleranza, etc. ed elaborassero strategie adeguate d'intervento; ora appaiono quasi quotidianamente sui media episodi a conferma dell'allarme generale di cui si è fatto portavoce il Viminale. Ci sarebbe molto da dire circa la nuova "chiamata alle armi" della solita Scuola, quasi questa potesse rimediare magicamente le magagne della società e delle famiglie: troppo facile. Troppo facile prendersela con un'Istituzione lasciata a se stessa, di cui ci si ricorda solo in qualità di serbatoio elettorale o come banco di prova per testare la capacità del Governo del momento di "sfrondare" spese giudicate superflue da destinare altrove. Più difficile invece chiamare in causa l'Istituzione famiglia, in questo periodo strumentalmente osannata al punto da fingere vergognosamente di non vedere la sua crisi sostanziale ed il veloce processo di cambiamento in atto. Si preferisce restare ancorati all'idea tradizionale della famiglia che non c'è più, perchè è quella che Oltretevere vuole a tutti i costi conservare e perchè è più semplice che rimettere in discussione tutto, riconoscendo poi magari la necessità di nuove proposte e modelli alternativi. Intanto un povero padovano, exchierichetto e catechista, viene cacciato dal coro parrocchiale perchè, partecipando al programma televisivo «Ciao Darwin» che andrà in onda martedì sera, ha confessato pubblicamente di essere gay.
Possiamo consolarci con la cronaca nera che continua ad occupare le prime pagine col delitto di Perugia e la cattura del quarto uomo.
C'è una notizia che val la pena evidenziare perchè passerebbe inosservata tra tanti guai nostrani: un gruppo di Ebrei italiani ha diffuso un appello per Gaza e i Territori . Il fatto che sia proprio un gruppo di Ebrei a farsi portavoce della tragedia palestinese, che si aggrava sempre di più nell'indifferenza generale, è già di per sè garanzia: firmiamolo anche noi, sottraendoci per pochi istanti alle problematiche, vere e presunte, di questa povera Italia.

lunedì, novembre 19, 2007

"Holiday bar"



Avevamo già segnalato l'Holiday bar, il nuovo ed accogliente locale friendly di Appiano Gentile, in via S.D'Acquisto (sulla Lomazzo-Bizzarrone).
Tutti i martedì karaoke in compagnia.
Presentandovi a Moreno, il proprietario, come "amici della troppia", riuscirete sempre e comunque a trovare posto.
Dal prox venerdì visitando il sito http://www.barholiday.net/ potrete consultare il calendario delle iniziative e delle feste in programma. Visitatelo!

Il giorno dopo


"Il mio virus è che:"...sono innamorato sempre di piùùù in fondo all'anima... perchè non è una promessa ma è quel che sarà, domani e sempre finchè vivrààà...". A squarcia gola cantando Battisti di prima mattina inizio la settimana... Buona giornata, novi, vatmo!".
Comincia con questo sms di Moen la nuova settimana novembrina dopo la bella giornata di ieri vissuta in serena e simpatica compagnia, proprio come piace a noi e, speriamo, ai nostri amici. Superato l'imbarazzo iniziale con le presentazioni dei nuovi amici (è sempre troppo bello conoscere nuove persone), Beppe/Albin, tuttofare battistino, ha immediatamente sciolto le riserve dei più timidi facendoci sentire a casa nostra, anzi nella casa dei noti e compianti proprietari de La Cage aux folles de Il vizietto. Brasato, cinghiale e abbondante vino hanno fatto il resto, favorendo una prima conoscenza che potrà trovare altri momenti di approfondimento. Gli sms del dolce elvetico Teo ci incoraggiano a cercare nuove strade di aggregazione per vincere la solitudine nella quale spesso ci releghiamo volontariamente per rincorrere la vita con le sue esigenze. Si avverte invece il bisogno di fermarsi ognitanto, senza frenetici bisogni da soddisfare, semplicemente per ascoltarsi guardandosi negli occhi, non condizionati da secondi fini, ma solo dal desiderio di vivere serenamente momenti di amicizia. Nessuna battaglia da programmare, nessun diritto da rivendicare rabbiosamente,nessuna tappa fondamentale da raggiungere: solo il piacere della compagnia, dello stare insieme tra umani. Non è poca cosa.
Nella foto "il" Battista, proprietario e cuoco de Il Murin.

sabato, novembre 17, 2007




In questo sabato già invernale il calore di questa canzone. Buon fine settimana a tutti! Ci vediamo domani a Canzo! Con gli amici lontani resta il desiderio di incontrarci e prima o poi sarà.

venerdì, novembre 16, 2007

Domenica a Canzo


Come preannunciato, domenica saremo a Canzo per il pranzo della compagnia (inglesizzando "Company day"). Appuntamento alle 12.00 nel parcheggio di casa nostra per chi proviene da sud (gruppo Mau) e alle 12.17 alla piscina di Muggiò per la partenza ufficiale, in corteo, per Canzo. Nel caso fosse necessario alle 12.07 saremo nei pressi dell'Iper di Grandate per accogliere il gruppo proveniente dall'Elvetia (Teo). Arrivo previsto alle 12,43 ,nel parcheggio della stazione di Asso/Canzo dove ci riuniremo a quanti arriveranno autonomamente (gruppo Dam) e ai locali (gruppo Dav).
Il tempo previsto è sereno (mx 9, mn -3) con vento moderato a 24 kmh (fonte sky m24), quindi ancora una bella giornata, fredda il mattino ma asciutta, grazie al magnifico vento.
Saremo tanti, una trentina circa, ma avremo a disposizione l'intero ristorante del Battista che preparerà per l'occasione piatti tipici della stagione al prezzo di 25 euro tutto compreso (e abbondante). Le gelate di queste notti sono l'ideale per la classica cassoela in alternativa ai brasati (o viceversa). Con tanta polenta, naturalmente.
Nella foto una mucca indigena, la "rossa canziana", sullo sfondo scorcio del Resegone.

giovedì, novembre 15, 2007

Omodisabilità

“Il fatto di essere disabile mi ha aiutato a capire l’omosessualità. Mi ha aiutato a capire che come ero disabile e non potevo farci niente così ero omosessuale e non potevo farci niente. Ero così e dovevo accettarlo, e non sopportarlo.” (Testimonianza di un omodisabile).
L’Associazione "Renzo & Lucio" in occasione dell’anno europeo delle pari opportunità organizza una serata dedicata al tema della omodisabilità. Spesso nella nostra società assistiamo ad una particolare interesse verso la persona disabile alle sue difficoltà pratiche e sociali, alle barriere architettoniche che si trova ad affrontare, ma troppo spesso dimentichiamo di considerare la persona disabile anche come persona sessuata. Ancora più spesso si dimentica che, come accade per ogni persona, anche per quella disabile esiste la realtà dell’omosessualità. La compresenza di OMOSESSUALITÀ E DISABILITÀ risulta allora un tema poco affrontato ed unisce difficoltà a difficoltà ed a volte emarginazione ad emarginazione. Vivere la propria omosessualità per un disabile risulta allora un percorso ancora più difficile, sia verso il mondo omosessuale in genere, sia verso la famiglia e la società. (Comunicato stampa)

Martedì 27 novembre alle ore 21.00
presso il "Circolo Libero Pensiero" Via Calloni, 14 a LECCO :
Presentazione-dibattito sui risultati della ricerca
“Omo-disabilità: quale rapporto tra omosessualità e disabilità?”

Intervallo











mercoledì, novembre 14, 2007

Conquiste

Ci vuole poco per riconciliarsi col mondo grazie alla tenerezza che solo i "piccoli" amici sanno trasmettere anche nelle situazioni più brutte e persino disumane come la guerra. Le durezze e le asperità quotidiane si cancellano quasi d'incanto di fronte ad un innocente, inconsapevole canino che si abbandona fiducioso al suo umano,magari carnefice.
Mi piace tornare a casa accolto ogni volta dalle rumorosissime feste di Mira, riproposte poi all'arrivo di ogni novio. I suoi particolari guaiti, tipici della razza, segnalano discretamente il nostro arrivo fin dall'ingresso nel palazzo(4 piani più sotto), s'interrompono pazienti durante la salita in ascensore, per riprendere poi finalmente gioiosi e liberatori all'apertura della porta di casa. Da lei, con un po' più d'umiltà, potremmo imparare non solo l'amore totale e gratuito, ma anche la pazienza ed il rispetto dei tempi personali di ognuno. Una cosa importante nella vita di troppia forse l'abbiamo appresa in parte anche osservando la nostra Miretta (ma non solo): saper farsi da parte, quando necessario, per lasciare maggior spazio agli altri due, alla loro intimità, fisica e non. Sembra semplice, ma non lo è: ci si arriva maturando nell'amore, perchè comporta una parziale e temporanea rinuncia di sè, compensata abbondantemente, ma solo poi, dalla "ricaduta" positiva sulla troppia. Un po' alla volta conquistiamo traguardi ragguardevoli di cui, sottovoce, andiamo quasi fieri.Sappiamo però che l'amore continua e non ci darà tregua. E' bello così, deve essere così.

Com'eravamo 4




Borchard & Heinrich Benito & Paolino

martedì, novembre 13, 2007

Facili prede




Si trovano in tutte le grandi città e probabilmente non solo in quelle. Ne abbiamo sentito parlare ogni volta con un certo imbarazzo, cercando di cambiare immediatamente discorso perchè troppo delicato. Sono i "ragazzi di vita",spesso minorenni, " Si possono anche "affittare". Per un giorno o il week-end, per una settimana, un mese intero"(Repubblica). Molti, la maggior parte, sono immigrati, tanti i romeni.Pare riescano a guadagnare molto, perchè sono tanti i clienti disposti a pagare per un po' di compagnia. Non è un lavoro come un altro, come spesso si dice per tacitare la coscienza. Specie se ad esercitarlo sono ragazzini, poco più che bambini. Hanno subito individuato una delle tante debolezze dell'opulenza, trasformandola in guadagno offrendo l'unico bene che possiedono: se stessi. Difficile non incappare nella retorica e, peggio, nel moralismo ottuso, ma di loro e dei loro clienti occorre parlare. Almeno ogni tanto. Non possono restare relegati nei bassifondi dell'esistenza solo perchè noi ci vergognamo di noi stessi, delle nostre debolezze che assecondiamo contro ogni legge e buon senso morale. Usati ma nascosti, perchè il solo parlarne è portare alla luce il peggio di noi.


Lo stesso vale naturalmente per la prostituzione femminile, più sfacciata forse, ma ugualmente indegna, ancor più quando le protagoniste sono ragazzine-schiave. Il fenomeno si va espandendo, anzichè ridursi: l'offerta cerca di accontentare le richieste del mercato.


E mentre di giorno si manifesta contro la presenza degli immigrati, la sera si ricorre agli stessi per riempire i vuoti che l'ipocrisia incrementa. Una veloce sosta in auto per gettare la rete e si è di nuovo pronti per affrontare famiglia e mondo "normale". Ad uscirne sconfitti tanto sono loro: la nostra coscienza è a posto perchè abbiamo pagato il dovuto.

lunedì, novembre 12, 2007

Panem et circenses*



Domenica di guerra ieri nella capitale e in varie parti di Italia. Per il calcio! Sono anni che lo sport più amato non è più tale. E' diventato lo strumento abusato di chi vuol manovrare, neanche tanto occultamente, il Paese. Ieri c'è stato un morto, uno in più sulla lunga lista delle vittime sacrificate negli ultimi ... 30 anni. Sarà anche fantapolitica , ma non vedo altre spiegazioni. Se così non fosse, da tempo sarebbero stati presi veri provvedimenti per stroncare la violenza e non saremmo ancora qui oggi a piangere un morto e a criticare il giro d'affari e la corruzione costruiti su 22 uomini in mutande che ogni settimana inseguono un pallone.
Ricompare in pubblico, sempre nella giornata di ieri, il pregiudicato Dell'Utri, teneramente abbracciato al suo mentore per la convention dei "Circoli del buon governo": non poteva scegliere giorno migliore. Senza parole: il silenzio è il miglior commento a quanto ci viene imposto in questo povero (di democrazia reale) Paese.
E c'è chi ancora osa scandalizzarsi al pensiero di riconoscere l'amore "omo"! Se non è questo moralismo di infima lega che altro può esserlo? Il fatto è che sanno bene (ometto il soggetto perchè noi stessi sappiamo) che le omofamiglie non si lascerebbero infinocchiare in un modo così volgare e plateale, non dovendo fare i conti con una serie infinita di problematiche concrete, provocate alla bisogna, che richiedono paziente sottomissione e vie d'evasione di massa.Potrebbero distrarci facendo leva su altre debolezze, ma sarebbe troppo complicato e dispendioso gestire diversivi per differenti modelli sociali.
Ci tocca quindi aspettare i tempi di maturazione di un auspicabile limite di sopportazione sociale, sempre che la rabbia montante non venga incanalata abilmente verso qualcosa di peggio. In ogni caso dobbiamo fare i conti con qualche "illuminata" associazione di casa nostra che, caduta nella trappola, lavora per dividere, anzichè per preparare una realtà diversa.

domenica, novembre 11, 2007

Doppio fallo


E' l'estate di s.Martino. Giornate stupende, soleggiate, con un bel venticello che asciuga l'umidità e pulisce l'aria. Durante il giorno la temperatura è persino piacevole. I leghisti ne approfittano per pascolare i maiali, attività in cui veramente eccellono senza tema di rivali. Dovrebbero dedicarvicisi a tempo pieno, invece di sprecare energie preziose in Parlamento. Il maiale ha una sua valenza interculturale prestandosi a molteplici usi senza discriminazione di parte: "Suillum pecus donatum ab natura dicunt ad epulandum" ("Dicono che il suino ci sia stato dato dalla natura per godere la vita"), scriveva Varrone nel "De re rustica".
I politici professionisti intanto sembra siano in questi giorni più disponibili a dialogare sulla riforma elettorale e si orientino verso il proporzionale con sbarramento sul modello tedesco.
Comunque sia, ci godiamo questa domenica e, al massimo, porteremo a spasso "la" Mira perchè anche lei goda della meravigliosa giornata.
La festa di compleanno dell'amico Luci si è conclusa a notte fonda, ma già Modan è in allerta dall'alba in attesa di chiamate. Ogni sua uscita è un'avventura e non solo per il traffico. Frequentando gente ed ambienti diversissimi può incappare in pericolosi criminali dal coltello facile, oppure nella vecchina bisognosa di dare libero sfogo alle tante tribolazioni della vita. La sua è una professione che richiede non solo preparazione tecnica, ma anche una grande capacità di ascolto ed una discreta abilità nel muoversi tra i complessi percorsi psichici. Indubbiamente riscuote notevole successo, facendosi carico di volta in volta di problemi diversi. Sa comunque prendersi le dovute pause e la buona sorte spesso lo soccorre: ieri, per esempio,è rimasto chiuso in un ascensore con una simpatica ragazza per quasi un'ora, il tempo che intervenissero i soccorsi.
Moen, lavoro che lo assorbe totalmente a parte, in questi giorni è troppo preso dall'inizio dell' attività ginnica. Due ore di palestra settimanali sono per lui una grossa novità. Già si cominciano a notare gli effetti sulla mente e sul fisico e presto dovrò fare i conti, io unico debosciato della troppia, con due giganti per giunta atleti.
E a proposito di troppie, venerdì sera abbiamo visto un simpatico film, "Doppio fallo" (Männer wie wir) del tedesco S.Horman. Niente di speciale, però piacevole e rilassante, con quella che ci pare essere una novità nel campo cinematografico (gay): la presenza di una troppia. Tra i protagonisti ci sono infatti tre orsoni (lethers s/m) che vivono la nostra stessa situazione. E' un buon segno che il cinema presenti come dato di fatto anche questa possibilità dell'amore: vuol dire che nella realtà esistono già diverse troppie. Più di quante si possa immaginare.

sabato, novembre 10, 2007

Ancora fuoco...


Questa sera verranno a cena tre nostri amici di vecchia data. Sono proprio tanti gli anni trascorsi. E’ un rapporto di amicizia che si è comodamente adattato alle mutate situazioni, alle reciproche crescite. Ricordo con affetto ed un po’ di nostalgia tanti episodi e molte situazioni che ci hanno visto insieme e felici. In particolare con Fabri e Mau. Una coppia. Sono uniti da vent’anni, così diversi, agli estremi ma indispensabili uno per l’altro. Fabri, in particolare, ha una sensibilità che spesso si manifesta da quegli occhi bellissimi che in un attimo diventano lucidi. Mau è un po’ più orso ma sotto sotto è un eterno bambinone capace di battute veramente esilaranti. Non sono internauti per cui non leggeranno mai questo post. La cosa mi lascia più tranquillo. Ricordo i numerosissimi fine settimana quando ci si trovava a casa nostra a Vertemate. Bastava poco e ci si divertiva, tra un ballantine’s e una coca. Tra una battuta e uno scherzo. Poi con gli anni gli incontri sono diventati meno frequenti, ma ogni volta che ci si ritrova l’atmosfera di allora quasi per magia ritorna . Poi c’è Luci. Altra storia di amicizia.

La vita non è stata molto gentile con lui e non gli ha fatto proprio mancare niente in termini di dolore e sofferenze. Una bella e lunga storia d’amore, intensa e vera, interrotta da quella bestia che è l’Aids. Piccolo inciso: ma esiste ancora? Non ne parla più nessuno. Sicuramente la mia generazione l’ha vissuta sulla sua pelle. Ognuno di noi ha vissuto i propri lutti. Ma le nuove generazioni vengono sensibilizzate? Credo si sia abbassata notevolmente la guardia. Forse perché avere dei malati cronici sicuramente in aumento è fonte di ricchezza per le potenti multinazionali farmaceutiche? Finito.
Di Luci mi fido. Ho sempre avuto fiducia. Ricordo che in passato è stato mio confidente per questioni anche delicate e non ne sono mai stato deluso. Bella dote questa, difficilissima da trovare nell’ambiente gay. Tutte e tre hanno accettato da subito e senza pregiudizi l’arrivo di Modan. Fabri si è solo preoccupato all’inizio per la nostra stabilità di coppia e ci ha messo in guardia dalle possibili sofferenze legate soprattutto alla differenza d’età. Le sue erano preoccupazioni lecite, in quanto si è trovato di fronte due matusa che letteralmente avevano, in quella fase, perso la testa. Poi quando ha conosciuto Modan le sue preoccupazioni sono immediatamente cessate. E’ stato uno dei primi ad accettarci come troppia.
Potrebbe essere un bel sabato, purtroppo tra poco mi devo mettere la divisa di lavoro (giacca e cravatta) in quanto dovrò partecipare ad un evento lavorativo. Lo vivo come dovere anche se si tratta di un evento mondano. Insieme alla divisa indosserò quella maschera che mi va stretta e mi pesa tantissimo. Tra sorrisi (falsi) e strette di mano (a volte viscide) passerà anche questa, aiutato dalla bella serata che mi aspetta.

Anche Modan ha un impegno lavorativo. E’ reperibile sino a domani pomeriggio, serate escluse, per cui qualora ci fosse qualche emergenza sarà chiamato ed in fretta e furia dovrà intervenire riportando calore in quella sfortunata casa dove l’impianto di riscaldamento è guasto. Il suo numero di cellulare aziendale l’abbiamo anche noi, mi sa che lo chiamerò…..qui c’è sempre bisogno del suo calore. Buon fine settimana a tutti. (En)

venerdì, novembre 09, 2007

Libertà dietro le sbarre


Vincono ancora "i professionisti delle carte a posto", come li aveva definiti già 15 anni fa Alfredo Morvillo, magistrato e cognato di Falcone. Lo ha ricordato recentemente M.Travaglio in AVOCAZIONE E COSTITUZIONE . La Procura generale della Cassazione ha respinto il reclamo proposto dal pm di Catanzaro Luigi de Magistris contro il provvedimento di avocazione con cui, il 19 ottobre scorso, il pg facente funzioni della città calabrese, Dolcino Favi, aveva tolto al magistrato l'inchiesta "Why not". ( Corriere). "Ci avviamo al crollo dello stato di diritto, registrando la fine dell'indipendenza e dell'autonomia dei magistrati quale potere diffuso. E' un fatto di una gravità inaudita. Siamo alla magistratura degli Anni Trenta, siamo tornati a un ordinamento giudiziario gerarchizzato proprio dell'epoca fascista", aveva già paventato il pm di Catanzaro (Repubblica).Naturalmente la notizia viene dopo le ultime sul delitto di Perugia: siamo ormai abituati agli esercizi di distrazione dei media che ci vorrebbero interessati esclusivamente ai fatti di sangue e ignoranti su tutto ciò che riguarda la libertà e la democrazia in questo Paese. Continuo a chiedermi fino a quando lasceremo ai giornalisti e ai loro manovratori non troppo occulti il diritto di decidere per noi quello che dobbiamo sapere e quello che no. Morto Enzo Biagi, ho la sensazione che abbiamo perso non solo un testimone scomodo,un grande uomo, ma anche un "garante"della libertà. Bastava solo sapere che c'era (anche se lontano dalla RAI) per non perdere del tutto la fiducia, ma ora...

Com'è possibile poi sopportare che un ex Presidente del Consiglio arrivi a negare spudoratamente il fatto rappresentato dall'editto bulgaro? Ci siamo proprio abituati a tutto, del resto abbiamo sopportato persino le guerre in cui ci hanno costretto con la menzogna! Eppure "tutte le carte sono a posto, anche se il risultato finale di queste azioni legittime è clamorosamente incostituzionale.

E' proprio vero: "Quel che sta accadendo è una sorta di golpe bianco che, diversamente dai golpe-golpe, mantiene la parvenza della legittimità".

Abbiamo affidato la nostra vita a personaggi, apparentemente rispettosi delle leggi, che relativizzano i valori morali secondo l'utile personale o di clan. Esattamente come i mafiosi.

giovedì, novembre 08, 2007

Com'eravamo 3





Bill & Fred 1921
Antoine & Julien 1937

mercoledì, novembre 07, 2007

Appuntamento da Battista!


Domenica 18 novembre pv,alle12.30, grande occasione di incontro presso il Ristorante "Ul Murin" di Battista, a Canzo in via A.Verza,80 (di fronte alla stazione di Asso/Canzo). Ottima cucina tipica ad ottimo prezzo (max 25 euro). Il ristorante sarà solo per noi, quindi potremo scatenarci liberamente trascorrendo una serena e divertente giornata in compagnia. Siete invitati tutti, amici : per molti potrebbe essere l'occasione giusta per una conoscenza dal vivo dopo tanti contatti privati. A quanti si ponessero comprensibili problemi assicuriamo che siamo un gruppo di persone tranquille, ma accoglienti e, speriamo, anche simpatiche.

Più avanti segnaleremo eventuali luoghi di appuntamento e relativi orari, tenuto conto che bastano 20/30 minuti al max per raggiungere Canzo da Como.

E' necessario però prenotarsi entro giovedì 15 novembre pv via email (los3novios@yahoo.it).A presto!
PS Ah, non occorrono tessere!

Ribollita d'onore



Giornate "toste" per tutti e tre in questo novembre dal clima "strano". Riesco a sedermi solo ora, dopo aver avviato la ribollita (per la verità sarà tale solo da domani), la nostra cena per i prossimi giorni, a meno che qualche amico capiti ad hoc, aiutandoci a smaltire la quantità necessariamente industriale. Avete mai provato a comprare il cavolo nero in un supermarket? Quali altre alternative per consumare quello che sono stato costretto ad acquistare evitando sprechi? Qui da noi non si usa proprio in cucina: dovrei informarmi presso qualche amico toscano, ma, come succede,mai me ne ricordo quando se ne presenta l'occasione.

Stamattina sono uscito di casa un po' più tardi del solito, giusto in tempo per godere il sorgere del sole che ha cominciato a splendere su questa parte del comasco, ma già a metà superstrada, poi sulla tangenziale ed anche all'ingresso di Milano mi sono imbattuto in fitti banchi di nebbia, la prima della stagione. Ammetto che ho provato quasi un piacere nostalgico, perchè da tempo il fenomeno non si manifestava. Guidare nella nebbia, quella spessa e compatta che caratterizzava la nostra pianura un tempo, non è il massimo, ma mi è sempre piaciuto camminare nelle sere nebbiose, tra i soliti rumori del traffico smorzati e perciò allontanati dalle umide goccioline. E poi, non prendetemi per pazzo, la nebbia ha un profumo particolare che per me è quello della giovinezza. Vabbeh, mi sto perdendo (succede spesso nella nebbia): la preoccupazione per Modan che trascorre le giornate in auto mi ha presto distolto dal godimento nostalgico e riportato alla realtà.

Tenevo a scrivere che, terminato il lavoro, sono andato a rendere omaggio alla salma di Enzo Biagi. Mi pareva brutto non dedicare un po' di tempo al saluto di un Grande che fino all'ultimo ha testimoniato autorevolmente valori irrinunciabili. Con me c'erano idealmente i miei due compagni coi quali esiste piena condivisione di sentimenti.

Leggo con non grande stupore che anche i mafiosi hanno una sorta di "Manuale dell'uomo d'onore": è stato trovato ieri insieme a carte, pizzini e documenti vari al momento della cattura dei boss Lo Piccolo. Sono tenuti in particolare considerazione, pare, quelli che loro, i mafiosi, definiscono "valori morali", concentrati quasi del tutto sulla morale sessuale: "Come se i capi di Cosa nostra volessero imporre alle nuove leve una «restaurazione» dei costumi, mettendo un freno ai comportamenti piuttosto disinvolti adottati negli ultimi anni tra gli affiliati più giovani. ".(Corriere). Impossibile non riconoscere punti in comune con l'altra forte Istituzione presente nel nostro Paese, che è ugualmente preoccupata di mantenere il controllo delle persone affiliate (e non) attraverso una rigida crociata di restaurazione dei costumi.Boh!

Così va questa giornata, tra tristezze e banalità quotidiane come la ribollita. Ma così è la vita, basta solo non rassegnarsi e continuare a sperare nel meglio. A Cosa nostra è stato inflitto un bel colpo, molte foglie sono cadute e il ramo è,ci assicurano, a nudo: ora dovrà riorganizzarsi. Qualcosa di buono già succede.

martedì, novembre 06, 2007

Enzo Biagi

E' entrato nelle nostre case con intelligenza e discrezione insegnandoci ad essere uomini. Con lui se ne va un pezzo della nostra storia personale, non solo italiana. La sua morte, cui eravamo preparati perchè nell'ordine delle cose, lascia un senso di vuoto ancora più grande, non riuscendo a scorgere altri come lui.

lunedì, novembre 05, 2007

Per te....




Continuo a guardarmi allo specchio e a guardare Moser, non riesco a capire cosa ci manca....eh eh !

Eredità "pesante"



La morte di Massimo Consoli segna profondamente la comunità glbt, italiana ed internazionale, così come la stessa società civile. Uomo di grande spessore culturale ha contribuito come pochi alla storia dei movimenti gay, lottando per il diritto di cittadinanza, ma anche avvertendo la necessità dell' approfondimento teorico della realtà gay, cui ha dato continuamente impulso a crescere attraverso i suoi numerosi scritti e traduzioni. La sua vita testimonia un impegno inarrestabile che si andava progressivamente espandendo, così come gli orizzonti culturali in cui si muoveva. C'era in lui il desiderio di "normalizzazione", tanto che gli anni più felici della sua vita sono stati gli ultimi, pur segnati dalla malattia, quelli trascorsi col giovane Lorenzo, affiliato alla maggiore età, e con i nipotini nati negli ultimissimi anni . La pienezza dell'essere nonno come tanti è stato il coronamento di una vita spesa interamente a far crescere la società e la stessa comunità glbt attraverso una continua rivoluzione morale.

Il papa degli omosessuali, come lo ha definito l'antropologo francese Alain Daniélou, lascia un ricchissimo patrimonio in eredità: attingendovi forse, noi e gli attuali movimenti glbt, riusciremo a sfondare quelle rassicuranti pareti in cui ci siamo rabbiosamente rinchiusi negli ultimi anni isolandoci dal contesto sociale, maturato più velocemente di noi.

Leggo ora la notizia della cattura dei boss Lo Piccolo in Sicilia. La vedo come un punto positivo della rivoluzione morale indicata nel Manifesto consoliano, perchè tutto ciò che concorre a liberare l'uomo, consentendogli di essere pienamente se stesso, rappresenta la conquista di una tappa importante. Affrancare la società dall'influenza della criminalità organizzata è un imperativo morale, oltre che politico, economico e sociale, condizione della stessa libertà dei singoli.

domenica, novembre 04, 2007

Invasioni e progresso


A proposito di immigrazione: niente di nuovo sotto il sole.L'ultimo episodio che ha scatenato il rigurgito di intolleranza, montato ad arte da media e politici, ripropone una realtà nota da sempre nella storia, quella dei ciclici flussi migratori. Rispetto all'antica società romana abbiamo fatto qualche passo avanti o ancora crediamo di risolvere il problema semplicmente con la legge del più forte (ricco)?


"Non possum ferre, Quirites, Graecam urbem. Quamvis quota portio faecis Achaei? Iam pridem Syrus in Tiberim defluxit Orontes et linguam et mores et cum tibicine chordas obliquas nec non gentilia tympana secum vexit et ad circum iussas prostare puellas. Ite, quibus grata est picta lupa barbara mitra. Rusticus ille tuus sumit trechedipna, Quirine, et ceromatico fert niceteria collo. Hic alta Sicyone, ast hic Amydone relicta, hic Andro, ille Samo, hic Trallibus aut Alabandis, Esquilias dictumque petunt a vimine collem, viscera magnarum domuum dominique futuri. Ingenium velox, audacia perdita, sermo promptus et Isaeo torrentior. Ede quid illum esse putes. Quemvis hominem secum attulit ad nos: grammaticus, rhetor, geometres, pictor, aliptes, augur, schoenobates, medicus, magus, omnia novit Graeculus esuriens: in caelum iusseris ibit. In summa non Maurus erat neque Sarmata nec Thrax qui sumpsit pinnas, mediis sed natus Athenis. Horum ego non fugiam conchylia? Me prior ille signabit fultusque toro meliore recumbet, aduectus Romam quo pruna et cottana vento? Usque adeo nihil est quod nostra infantia caelum hausit Auentini baca nutrita Sabina?"(Satira III di Giovenale).

Traduzione
Una Roma greca non posso soffrirla, Quiriti; quanti sono i veri achei in questa feccia ? Ormai da tempo l'Oronte di Siria sfocia nel Tevere e con sé rovescia idiomi, costumi, flautisti, arpe oblique, tamburelli esotici e le sue ragazze costrette a battere nel circo. Sotto voi! se vi piace una puttana forestiera con la mitra tutta a colori! O Quirino, quel tuo contadino indossa scarpine e porta medagliette al collo impomatato! Lasciano alle spalle Sicione, Samo, Amídone, Andro, Tralli o Alabanda, tutti all'assalto dell'Esquilino o del colle che dal vimine prende nome, per farsi anima delle grandi casate e in futuro padroni. Intelligenza fulminea, audacia sfrontata, parola pronta e piú torrenziale di Iseo, eccoli: chi credi che siano? Dentro di sé ognuno porta un uomo multiforme: grammatico, retore, pittore e geometra, massaggiatore, augure, funambolo, medico e mago, tutto sa fare un greco che ha fame: volerebbe in cielo, se glielo comandassi. In fin dei conti non era mauro, sàrmato o trace quello che s'applicò le penne, ma ateniese d'Atene. Ed io? non dovrei evitare la porpora di questa gente? che prima di me firmi un documento o sul letto migliore alle cene si stenda chi a Roma è giunto con lo stesso vento che porta prugne e fichi secchi? Non conta proprio niente, nutriti d'olive sabine, aver respirato sin dall'infanzia l'aria dell'Aventino?

Com'eravamo 2




sabato, novembre 03, 2007

Alibi


Non aspettavano altro per entrare in azione. La morte della signora Giovanna Reggiani ed ancora di più le parole irresponsabili dei leaders della destra hanno fornito loro, ai criminali, la motivazione e l'obiettivo preciso da colpire: i romeni. E' partita così la spedizione punitiva a Tor Bella Monaca. A Bucarest invece si prega per la vittima e si prendono, giustamente, le distanze dal carnefice: "Non siamo come lui".

Alla stazione Termini aggrediti tre ragazzi gay due notti fa: un altro raid ispirato dall'omofobia incalzante di politici e cattogerarchi.

Cofferati, rispondendo all'apocalittico quadro che il vescovo Caffarra disegna di Bologna che a suo dire è città disperata dalla"tolleranza malintesa", offre una riflessione che potrebbe essere utile a livello nazionale:«In una comunità composta da etnie diverse, con articolazioni sociali molto più fluide di quelle di un tempo, il tema dei diritti di cittadinanza, del rispetto dei valori fondanti e della Costituzione, sono importanti anche nella vita quotidiana. Sono la base dalla quale si parte per garantire a tutti libertà, giustizia ed equità». Tutto ciò: «Nel rispetto delle leggi e del vivere comune. Ma vedo che purtroppo c'è intolleranza anche verso chi rispetta davvero le leggi e ha l'unico torto di essere diverso da noi, di essere straniero».

Ma le sacche di ignoranza che esprimono la violenza repressa appena possono, non si alimentano certo di buon senso e valori, quanto piuttosto delle rabbiose accuse del neocardinale bolognese. Invocare valori e Costituzione serve a nulla. Almeno non offriamo alibi e spinte. E' ugualmente criminale.

venerdì, novembre 02, 2007

Com'eravamo 1




'A livella

Ogn'anno,il due novembre,c'é l'usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn'anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch'io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo 'e zi' Vicenza.
(...)
Perciò,stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
suppuorteme vicino-che te 'mporta?
Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
nuje simmo serie...appartenimmo à morte!"(Totò)

Uguali finamente nella morte.
Il ragazzino suicida a Ischia, perchè preso in giro dai compagni per il troppo studio, la donna seviziata a Roma, don Benzi, fondatore di comunità.
Dovremmo pensare più spesso alla morte per evitare, fin dove è possibile, sti ppagliacciate che riusciamo a fare solo noi vivi:
"Tu qua' Natale...Pasca e Ppifania!!!
T''o vvuo' mettere 'ncapo...'int'a cervella
che staje malato ancora e' fantasia?...
'A morte 'o ssaje ched''e?...è una livella.

giovedì, novembre 01, 2007

Pigrizia o provvisorietà?

Siamo pigri, maledettamente pigri.
Viviamo in una mansarda, a me piace molto, niente di speciale ma accogliente e calda. Potrebbe essere ancora più bella e sicuramente più funzionale alle nostre mutate necessità. Invece ci abbandoniamo a quel senso di provvisorietà che tanto mi fa arrabbiare mascherandolo con la convinzione che fondamentalmente siamo pigri. Ma io non lo sono. Ho sempre vissuto con degli obiettivi precisi. Ricordo che quando trovai lavoro, dopo aver affrontato la spesa per la macchina, iniziai ad accantonare mese per mese una parte anche significativa dello stipendio finalizzandolo all'acquisto della casa rinunciando agli svaghi e costringendo anche Ser a dei sacrifici. Ma il mio obiettivo era quello di avere una casa nostra. Così mi è stato inculcato in particolare da mia madre. L'obiettivo era quello di avere al più presto una casa nostra, di Ser e mia. Poi le cose hanno preso una piega diversa. La nostra coppia era troppo instabile, io troppo debole e con ancora troppe cose personali da risolvere. Era presto. Sergio di fatto mi obbligo' ad andare in affitto in una bellissimo appartamento a Vertemate. Credo che li abbiamo trascorso i momenti più belli della nostra vita di coppia. Però sempre quel senso di provvisorietà. Saranno i quarantadue anni suonati ma sono stanco. Ho voglia anche di qualche certezza. Siamo fortunati, un buon lavoro, una casa, l'amore.....ma allora cos'è che ci manca? Ora avremmo tanto da fare qui in casa, dovremmo riorganizzare degli spazi, mettere ordine. Cercare di sfruttare al meglio il frutto di sacrifici fatti negli anni. Ma niente non ci si muove. tutto rimane com'è. Io da solo non ne ho voglia....quindi una bella canzone ci sta......


Sempre con tanto amore per i miei Novios e affetto per chi ci legge. (En)

PS: sulla questione blog non abbiamo ancora aperto le discussioni vi faremo sapere.