sabato, gennaio 16, 2010

Minzo-Crociate

Quando inventò la Fattoria degli animali e la sua“metalingua“, George Orwell non poteva immaginare che meno di un secolo dopo l’Italia avrebbe avuto il suo maiale più uguale degli altri e, grazie alla Rai, per la modica cifra di 30 centesimi al giorno, anche laminzolingua: un idioma ben remunerato che ignora il dizionario, la logica e pure il ridicolo.
“C’è chi considera Craxi un mezzo delinquente”. Perché mezzo? Semmai doppio, essendo stato condannato definitivamente per corruzione (Eni-Sai) e finanziamento illecito (Metropolitana).
“Una democrazia costosa permise al paese di restare per 50 anni nel mondo libero”. Già. Ma restarono nel mondo libero anche democrazie meno costose: per esempio quelle di tutto il resto d’Europa. E anche quella italiana negli anni ‘40-‘50, retta da politici come De Gasperi ed Einaudi, che non rubavano.

“Alla caduta del Muro di Berlino, paradosso italiano, i vincitori che erano dalla parte giusta, invece di ricevere una medaglia furono messi alla sbarra”. Purtroppo i magistrati, quando prendono un ladro, non gli domandano da quale parte del Muro di Berlino stava: lo condannano perché rubare è reato.
“Il finanziamento illecito ai partiti era stato oggetto di amnistia due anni prima: un colpo di spugna che preservò alcuni e dannò altri”. L’amnistia del ‘90 cancellò tutti i finanziamenti illeciti commessi fino all’89, compresi quelli di Craxi. Il quale però continuò a rubare anche dopo.
Fra i “preservati” dall’amnistia, un certo S.B., che aveva commesso una falsa testimonianza nell’88.
“La verità è che, a un problema politico, fu data una soluzione giudiziaria”. La verità è che corruzione e finanziamento illecito non sono un problema politico: sono due reati previsti dal Codice penale dai politici, Craxi incluso, che poi lo violavano.
“Craxi, l’unico che ebbe il coraggio di porre in questi termini la questione, fu spedito alla ghigliottina”.
Ghigliottina a parte, Craxi non fu processato perché poneva la questione, ma perché rubava.
“Per questo Craxi non volle mai vestire i panni dell’imputato”. Nessuno vorrebbe mai vestire i panni dell’imputato: purtroppo lo decidono i giudici, non l’interessato. In ogni caso, per evitarlo, si potrebbe cominciare a non commettere reati.
“E’ di quegli anni il vulnus che alterò i rapporti fra politica e magistratura”.
I rapporti fra politica e magistratura sarebbero sereni, se non ci fossero politici che violano la legge. Il vulnus sono i loro reati, non le indagini che ne derivano.
“Un vulnus che per quasi un ventennio ha fatto cadere governi per inchieste che spesso non han portato da nessuna parte”.
Dal ‘92 si sono succeduti i governi Amato, Ciampi, Berlusconi1, Dini, Prodi1, D’Alema, Amato, Berlusconi2, Prodi2, Berlusconi3. A parte Amato(caduto per i troppi ministri inquisiti, poi condannati o prescritti), nessun altro governo è caduto per cause giudiziarie.
“Grazie agli euromissili Craxi contribuì con Reagan e papa Wojtyla a mettere in crisi l’Urss”.
L’Urss non se n’era mai accorta. Ma Craxi avrebbe potuto metterla in crisi senza rubare.
“Kohl riunificò le Germanie e poi finì anche lui sotto processo”.
Vero: per 1 milione di fondi neri alla Cdu, non un centesimo finito nelle sue tasche. Ma Kohl si lasciò indagare, non fuggì, restituì il maltolto e chiese scusa in lacrime al popolo tedesco.
Ora chi viene sorpreso a borseggiare il vicino sull’autobus può tentare di giustificarsi con la minzolingua: “Veda, caro signore, se le sto sfilando il portafogli non è perché io sia un mezzo delinquente, ma per via della Guerra fredda che mi vide sempre dalla parte giusta rispetto al Muro di Berlino. Purtroppo l’amnistia del ‘90 non copriva i borseggi del 2009, che sono un problema politico e non giudiziario, anche tenendo conto del caso Kohl e degli esempi di Reagan e Wojtyla. Troppi governi sono caduti per inchieste finite nel nulla. Non ho alcuna intenzione di vestire i panni dell’imputato e lei, anziché mettermi alla sbarra o spedirmi alla ghigliottina, dovrebbe darmi una medaglia. Non me la dà? Vabbè, ora mi scusi: devo correre al Tg1 a fare il mio editoriale”.
(CRAXI DRIVER di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è un post tostissimo, sicuramente non per un sabato pomeriggio. Baci a voi 3 e buon week end. Dino

Anonimo ha detto...

Dino?? questo è un post meraviglioso..che non vuoi commnetare,,,:-)) monello??? Io ser ho capito tutto e seguito ma come commenterei così povera di linguaggio??? dovrei farlo leggere a G. e farlo commentare.. ma voglio essere me stessa.. sìdicendo nella mi aignoranza che anche craxi ci ha babbato.. ma mi sembra e mi dirai che sbaglio che berlusconi lo ha anche usato e poi lasciato la da solo . Certamente avrebbe dovuto venire in italia e affrontare il processo.. certamente è difficle e fa comodo però i zozzumi li hanno fatti..
Avro' commentato in modo errato ma non me la sono defilata come Dino!! Tesoro dovevi commentare guarda che io guardo se lo commenterai non mollo.. Bacio Ser sei meraviglioso.. quanto vorrei stare un giorno a parlare con te..
Ragazzi non avete bisogno di una donna che vi abbini i colori?? e vi aiuti a vestirvi?? Io ci tento chissà mai che mi adottate??? Ser tvb, Barbara

Barone ha detto...

Questo post non necessita di particolari commenti, ma di particolari riflessioni sì.
Riconoscere i meriti ad un politico di razza, non può voler dire passare sopra ai demeriti del medesimo politico: una cosa non può e non deve escludere l'altra.
Craxi è stato uno dei politici più importanti e, se vogliamo, più lungimiranti del nostro paese? Sì, lo è stato.
Craxi è stato un delinquente che ha approfittato della sua capacità, intelligenza e lungimiranza per ottenere - a discapito della collettività e della legalità - il massimo profitto ed il massimo potere personale? Sì, lo è stato.
E' stato entrambe le cose, al punto che il sistema politico che abbiamo oggi, nonché S.B. stesso, sono la massima rappresentazione ed il prodotto più genuino della politica che Craxi aveva impostato venti e più anni or sono.
Craxi non volle mai vestire i panni dell'imputato: verissimo, ma come mai sono sempre quelli che, per così dire, hanno la coda di paglia che hanno paura dei tribunali, della giustizia e di finire in carcere, mentre le persone oneste e prive di ombre non solo non si danno alla latitanza ma, anche per orgoglio personale, sono i primi a voler vedere dimostrata la propria innocenza in un'aula di tribunale?
Craxi è stato un capro espiatorio? In parte certamente sì, ma solo ed esclusivamente per volontà sua e, ancora una volta, per opportunismo: una latitanza dorata e protetta da re esiliato in Tunisia, in cambio del silenzio su un sistema che coinvolgeva tanti altri politici e partiti che lui, con il suo deliberato silenzio, ha contribuito a non fare venire alla luce, a non scardinare ed a non fare punire.
Craxi ha molte colpe, da quelle accertate con sentenze passate in giudicato, a quelle non accertate per la sua condotta omertosa che molto odora di mafia o poco di politica (nel senso più nobile e letterale del termine).
Non celebrare Craxi è semplicemente la cosa più opportuna, e la meno opportunistica, che abbiamo il dovere di fare.
Barone

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con il contenuto del post di Ser e con il commento di Barone.
Aggiungo solo che Craxi è stato perduto, secondo me, non tanto dalla sua illecita avidità e nemmeno dalla latitanza, ma dal suo atteggiamento sfrontatamente borioso, che gli italiani non gli hanno perdonato. SB è ben consapevole di questo, e si è adeguato, blandendo il popolo al suono del suo piffero.
Saluti,
Dinodoc

Anonimo ha detto...

Sono in accordo con Barone. I vari commentatori e politici possono far di Craxi un martire e uno statista grazie alla assoluta assenza di memoria degli Italiani.