lunedì, dicembre 31, 2007
31 dicembre 2007
domenica, dicembre 30, 2007
Discesa e risalita
Sono stati giorni duri e di tensione all'interno della troppia.Inevitabilmente o quasi gli scontri, come tutti i sentimenti, si elevano al cubo e poi diventa più difficile risolvere l'equazione, perchè intervengono un'infinità di sottili sfumature che l'emotività finisce col complicare. Era partito tutto da una mia superficialità la notte di Natale che dovrebbe essere la notte magica per eccellenza. Alcune battute, che nella mia intenzione volevano sdrammatizzare un errore, dissacrando contemporaneamente il "rito dell'apertura dei regali" che ormai detesto più di qualsiasi altra tradizione, sono state il via di una tensione crescente non subito esternata, tanto che solo due giorni più tardi mi sono reso conto di quanto stava accadendo. Quando mi sento investito mio malgrado da una situazione di cui non ho il controllo e di cui mi sfuggono le coordinate puntualmente faccio l'unica cosa che mi sembra sensata: mi tuffo in me stesso, cercando di dominare almeno le mie emozioni. Dan dice che fuggo. Io cerco il distacco da loro,i miei compagni, la cui vicinanza mi pare impedirmi l'esercizio della razionalità. Come sempre però non arrivo a nulla, se non a barricarmi ulteriormente in me stesso, nella speranza di "sentire"meno. A complicare la situazione i caratteri individuali, l'ostinazione e l'orgoglio di chi non vuol cedere facendo il primo passo. Ma poi succede e, allora, prima e più delle parole viene l'amore. Ed è come riemergere, tornare in superficie e alla luce dopo il buio dell'assenza. Piano piano, in una sorta di graduale decompressione. Le parole, così importanti e all'origine di tutto, arrivano dopo, con la calma rilassata e pacificante della tensione finalmente allentata e ridimensionata.
sabato, dicembre 29, 2007
Un amore...Totalmente Altro
Questo succede anche quando ti innamori di colui che appare invisibile e si chiama Nostro Signore Gesu' Cristo.
Io sto vivendo con Lui un appassionante storia d'amore, vi potra' sembrare impossibile, ma coinvolge tutti i miei sensi, anche la mia carne.
A tratti ho l'impressione che mi senta, mi "parli" attraverso i mie pensieri ed i salmi, quando con lui mi arrabbio perche' pare non mi ascolti, o perche' la vita mi riserva amarezze.
Ma voglio farvi un esempio concreto per farvi capire.
Dopo anni di ricerca, di confronto attraverso la mediazione dei miei padri spirituali, nella convinzione che Lui sempre mi avrebbe protetto, mi sono ritrovato ad affrontare un grave problema di salute, rischiando la vita. Ho ben presente il momento in cui chiesi ad un frate capuccino di darmi l'unzione degli infermi ed ancora risuonano in me le parole che lui diceva....
Ero furente con Dio, se fosse stato lì davanti a me gli avrei dato con convinzione due sonori ceffoni, ero "inchiodato" in un letto con un intervento al cuore da affrontare, senza la garanzia di sopravvivere. Avevo sulla parete di fronte un crocefisso e dal letto guardavo quella croce e dicevo: " Comodo stare lì a braccia aperte, zitto, silente, con quell'aria disarmante e lasciare me in questo stato". Subito mi sono venute in mente le parolo di Cristo in croce:" Dio mio Dio mio perche' mi ha abbandonato?".... e mi sono reso conto che mi stava parlando.
Chiesi a mia madre di leggermi un salmo, mi lesse il salmo 6:" L'anima mia e' tutta sconvolta, ma tu, Signore, fino a quando...Volgiti Signore e liberami, salvami per la tua misericordia."
Erano proprio i mie sentimenti! Era martedì 25 febbraio 2003, il giorno dopo mi hanno operato: un intervento al cuore iniziato alle 7 del mattino e concluso alle 13,30. Ma per sua misericordia e per l'umano intervento dei cardiochirurghi, sono salvo e "risorto".
Cosi' il cammino di ricerca è ripreso lento, ma in progressione, come lenta e progressiva era la ripresa fisica,
Un continuo confronto, incontro e spesso scontro con Lui, ma alla fine un amore appassionante a tal punto che anche la mia carne esulta quando entro in intimo contatto con lui, quando il corpo di Cristo ed il mio corpo sono una cosa sola, una fusione di corpi, ma ancor prima una fusione di anime.
So che Lui mi ama e spero che presto ponga sul mio cammino di ricerca una persona da amare, perchè cosi' riscopra nell'amato lo stesso amore del Signore.
A nostro Signore mi sono unito in una dimensione che io vivo come sponsale, all'interno dell'Ordine Secolare Carmelitano, potendo cosi' restare nel mondo perche' questa è l'essenza della mia vocazione: stare con Lui nel mondo per il mondo, senza per altro rinunciare alla possibilita' di un amore umano in cui venga trasfigurato l'amore Divino.
giovedì, dicembre 27, 2007
Continua...
Sta di fatto che quest’anno, Ser ed io, non ci siamo nemmeno scambiati gli auguri di Natale e proprio alla vigilia, come scrivevo ieri, la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso. Modan era molto stanco dopo una dura e lunga giornata di lavoro. Si è addormentato e alle due si è svegliato al grido di “E’ Natale…auguri”. Anche Ser ed io ci siamo assopiti però al risveglio di Dan quella mia voglia di vivere il Natale è esplosa. Sembrava la situazione ideale. Dopo il sonno il risveglio per vedere cosa ha portato Babbo Natale. Per un attimo ritornare piccoli e godere dello stupore. Sapevo di aver sbagliato ad acquistare un regalo per Dan, ma già da prima, scherzando avevo preparato il terreno con lui. Comunque si può rimediare. Purtroppo non sono mancate le critiche pesanti di Ser che come sempre non si limitano alla scelta del regalo o del gusto (era un giubbotto ed ho sbagliato la taglia) ma puntano dritto alla persona, nella fattispecie al sottoscritto. Senza preoccuparsi del momento e tanto meno delle mie emozioni. In alcune cose ha anche ragione ma spesso esagera. Dei regali in sé non mi interessa proprio niente. Però sono stanco di essere mortificato tutte le volte perché non sto attento alle persone, perché penso solo a me stesso…..
Vero che sono i problemi di sempre. Quelle diversità di carattere che da vent’anni ci fanno lottare. Dovrei sapere dopo tanti anni com’è.Invece no. Ancora mi aspetto, in certe occasioni, che condivida la mia gioia ed accarezzi le mie debolezze, a lui note, facendo delle piccole cose anche stupide che per me sono importanti. Invece è un macigno. Si chiude a riccio tenendo per se tutti i sentimenti che potrebbero spingerlo verso di me e Modan. Mi attacca come se si dovesse difendere da chissà che cosa o per paura di abbandonarsi in braccia che ormai dovrebbero essere sicure oppure perché stanco di quel “bambino” che ogni tanto fa capolino. Non riconosce la mia “buona fede” che c’è sempre. Questo mi rende insicuro, incapace di tirar fuori quell’amore cresciuto che provo per lui e vanifica qualsiasi mia azione.
Basta amici. Ho scritto solo per rimediare alla mia mancanza di ieri. Forse involontariamente ho aperto un nuovo capitolo su questo blog da etichettare sotto “litigi di troppia”. E’ difficile amare ed essere amati, in due come in tre è uguale. Anche questa è passione...ma da sola non basta.
mercoledì, dicembre 26, 2007
Un calcio alle emozioni.....
Mi sarebbe piaciuto farvi un racconto di un bel Natale ed invece eccomi qui alle prese con le mie malinconie, rabbie e delusioni.
Non scrivo molto nel blog ma nei miei “racconti” credo che emergano un po’ le mie emozioni. Spesso sono legate a ricordi o a fatti recenti. Io le immagazzino, le tengo dentro ed ogni tanto le vado a trovare. Non ne sono geloso, anzi mi piace “contaminare” chi ho vicino. E’ il mio modo d’essere, sicuramente un po’ bambino ma sempre spinto da buone intenzioni. Le emozioni sono il mio pane. Non me ne vergogno. Con gli anni ho imparato a gestirle. Non mi fanno scegliere ma mi fanno stare bene o male. Purtroppo mi illudo ancora che riescano a rendere felici per un attimo chi ho vicino. Non è cosi!
Non sono stati giorni sereni. Avevano tutti i presupposti per esserlo. Purtroppo la classica goccia che ha fatto traboccare il mio vaso è caduta proprio la vigilia di Natale. Non sto a raccontarvi i dettagli , delle stupidaggini niente di particolare ma tanto da farmi guardare in faccia la realtà:
Ser ed io ci siamo troppo trascurati. Ci siamo persi di vista. Forse illusi che il nostro amore per Dan bastasse. Non è così. Quantomeno per me che sto scrivendo. Abbiamo imboccato la strada sbagliata. Ho bisogno d’aiuto. Non mi sono mai arreso in vita mia ed ho paura.
Mentre scrivo sto sorseggiando una buona bottiglia di “Morellino di Scansano” e forse ho esagerato un po’, l’ho quasi finita. Mi viene in mente chi ci ha criticato nel blog di troppo romanticismo e di “miele”. Questa pagina delle nostra storia rompe un po’ le consuetudini.
Mi sento scorrere tra le mani la sabbia dello sgretolarsi di una roccia che per anni è resistita a tutte le intemperie.
Scusatemi. (En)
lunedì, dicembre 24, 2007
Natale di tutti
domenica, dicembre 23, 2007
Romantico "dentro"
Il lupo e l'agnello
Essa rappresenta molto bene la prepotenza del più forte esercitata sul debole con un'argomentazione deliberatamente assurda per affermare una prerogativa di potere ammantandola con un inverosimile rapporto causa effetto.
Questa mi pare essere la situazione che si è creata nel nostro paese in merito allo statuto giuridico pubblico delle unioni di fatto e in particolare a quelle fra omosessuali. Una parte delle gerarchie vaticane, devotissimi cattolici, teocon vari, in solido con divorziati e pluridivorziati appartenenti ad entrambe gli schieramenti politici, si oppongono ai «Dico» o a qualsivoglia altra modalità di riconoscimento pubblico delle unioni di fatto. Costoro essendo maggioranza nel paese o ritenendosi tale si comportano come il lupo vaneggiando di azioni di provocazione o di disturbo da parte dell'agnello.
Con argomentazioni assurde, agitano inesistenti «questioni eticamente sensibili», accusano l'agnello di intorbidare le purissime acque della morale cattolica, quando le acque frequentate dall'agnello sgorgano da un'altra fonte, quella del libero pensiero e del diritto delle minoranze e, se si sentono alle corde, inventano capziosamente aggressioni laiciste inesistenti per passare dalla parte delle vittime.
Il risultato di questa propaganda «lupesca» è inesorabilmente la negazione della piena titolarità di cittadinanza a chi non si sottomette al volere del prepotente.
Uno stato democratico non può tollerare questo stato di cose senza perdere il suo carattere di stato di diritto e senza cadere in intollerabili forme di perversione del senso comune e dei più basilari criteri di equità nei confronti di ogni essere umano.
Un esempio? Le nostra legislazione tollera senza problemi né scandali che una coppia eterosessuale si sposi, divorzi e si risposi più volte, tollera che ogni donna o uomo possa costituire un "n-numero" di unioni matrimoniali, ciascuna con figli e dare vita a famiglie allargate con intrecci multipli, ritiene pienamente lecito che ciascun coniuge abbia amanti ad libitum senza che questo sia motivo di colpa nelle cause di divorzio, ritiene pienamente legittimo che figli nati dalle nozze di un coniuge con la prima moglie convolino a giuste nozze con figli di primo letto di una seconda moglie e quindi che tutte queste famiglie formino una tribù aperta o una famiglia super allargata.
Ma, se due gay, o due lesbiche che vivono insieme condividendo amore, affetto, gioie, dolori, cure, progetti chiedono una forma di unione pubblicamente sancita allora ecco che i custodi della morale strillano al vulnus contro la sacra famiglia.
Ci sarebbe da ridere se questo démi-pensée camuffato da morale cristiana non ferisse nell'intimo centinaia di migliaia di persone.
Sulle coppie di fatto, i Dico, Pacs o altre formule di unione pubblicamente riconosciute non c'è nessuna discussione da fare. Il Pd e le altre forze dell'Unione devono uscire da questo pantano che rappresenta un gravissimo vulnus alla democrazia con una legge ferma e seria se non vogliono sprofondare nelle sabbie mobili dell'intolleranza, residuo penoso di un tempo oppressivo e tristo.
La legge potrebbe essere votata con il concorso dei laici di ogni schieramento. Per superare questa ridicola e avvilente arretratezza civile si devono aggregare tutte le forze laiche e democratiche che siano cattoliche, cristiane, altrimenti credenti, agnostiche o atee.
Qui non si tratta né di religione, ne di fede, né di morale, e tanto meno di conflitto con la Costituzione.
Qui si tratta di sacrosanti diritti e basta.
Ha senso nell'Europa del terzo millennio partire lancia in resta per una crociata persa in partenza solo al fine di raschiare una manciata di anni in cui tenere aperto sopra la società italiana il vetusto ombrello schizzato dal fango della storia che si chiama: «nulla salus extra Ecclesia»?
sabato, dicembre 22, 2007
Nonna Finis
Estate 1988
Eravamo proprio all’inizio della nostra stupenda avventura. In fondo però la certezza che ci saremmo andati l’avevo già. Nonostante le lotte, le diversità, l’inesperienza, Ser ed io abbiamo da subito esercitato una grande volontà (grazie ad una forte attrazione e passione, che però non bastano) di costruire, di metterci in gioco, trovando sempre dei punti di equilibrio che ci proiettassero verso il futuro, uniti ed insieme. Come ha scritto ieri Moser, inconsapevolmente ci siamo preparati ad aprirci all’amore di Dan, pronti ad innamorarci e a ricominciare a scrivere una nuova, stupenda pagina della nostra vita. Mi sono perso un attimo, ancora coinvolto dal magnifico post di Moser di ieri.
L’estate successiva andammo realmente all’Argentario. L’approccio non fu dei migliori in quanto gli alberghi erano tutti pieni. Uscendo dall’Azienda di soggiorno di Porto S. Stefano un po’ sconsolati, decidemmo comunque di fare un giro in macchina lungo la strada panoramica che percorre l'intero Monte, godendo dei magnifici paesaggi. Ad un certo punto, al km 19, notammo una scritta su una tavoletta di legno: "Affittasi". Accostammo, scesi dalla macchina e mi avviai a piedi lungo una discesa in sassi. Arrivai ad una classica “baracca” immersa nel verde, circondata da ulivi e vigneti. Mi accolse un cagnolino e il pigolare delle galline, ma non c’era essere umano. Ad un certo punto sentii: "Chi è?chi è?" . Una voce lontana di donna, un pò tremante e coperta dal volume del televisore altissimo (scoprii poi che il volume era alto non solo perchè l'udito della signora non era più quello di una volta, ma perchè difettoso ed ogni tanto saliva al massimo), ma non vidi nessuno. Dopo qualche minuto finalmente sbucò da dietro la "baracca" questa splendida nonnona con il cappellino da cuoca, trafelata, circondata dai suoi cani. In particolare da un cucciolo meticcio che passandole tra le gambe rischiò di farla cadere. Si prese un pò di insulti in un toscanaccio romanizzato. Non avevo capito da subito l'accaduto e pensai che la signora ce l'avesse con me. Superato l'impatto, chiesi disponibilità per una notte e mi fu data. La signora mi disse di chiamare anche la mia fidanzata per farle vedere il posto e la camera. Naturalmente chiamai Moser, eh eh. Scherzi a parte, quando Ser mi raggiunse non esitò un attimo a dire che andava bene (io mi ero già espresso favorevolmente con la signora). Concordammo il tutto e la sola notte stabilita diventò una settimana, con tanto di lacrime alla partenza. Col tempo ed il susseguirsi delle vacanze (e degli anni) diventammo amici della nonnina, allora settantenne. I suoi racconti di vita, le sue esperienze, la sua forza ci hanno contagiato da subito. Pensate: sul letto di morte promise al marito di non abbandonare mai quella “baracca”, pur avendo la disponibilità di un comodo appartamento in paese. Vi assicuro che d’inverno nel giro di chilometri non c’è un' anima. Nonna Finis ha novant’anni ed è ancora là, nella baracca costruita dal marito che aveva amato (ed ama ancora)perdutamente. Fuori dal mondo, ma dentro nella vita di ricordi e di saggezza. L’ho chiamata proprio ieri per gli auguri di Natale. Mi ha un po’ preoccupato. L’ho sentita stanca. Mi ha salutato dicendomi:”Ciao bello, speriamo di vederci presto, presto.”. Con le nostre voci emozionate ci siamo lasciati così, con un arrivederci.
Ora non ci resta che tornarci al più presto. Dobbiamo portare Modan e realizzare quella magia che spesso ci riesce: il nostro passato torna presente con una nuova luce ed emozioni diverse, avvolgendo anche il nostro "more". E le nostre fondamenta diventano sempre più forti, capaci di sostenere senza fatica gli eventi del nostro futuro insieme.
venerdì, dicembre 21, 2007
Dimmi che è Amore!
giovedì, dicembre 20, 2007
Ricominciare da zero
martedì, dicembre 18, 2007
Contro TUTTE le morti
lunedì, dicembre 17, 2007
Battere il tempo si può?
domenica, dicembre 16, 2007
La porta del Carmelo
sabato, dicembre 15, 2007
Ci vuole un fiore....
In settimana il New York Tmes ha pubblicato un articolo sul nostro Paese (“Un Italia meno dolce”), dove in sostanza veniamo dipinti come un Paese immobile ed allo sbando, con poca fiducia nel guardare avanti. Mi ha fatto “incazzare” non poco. Non per i contenuti che purtroppo, anche se esasperati, corrispondono al vero, ma per il tempismo con cui quell’articolo è stato pubblicato. Guarda caso durante il blocco dei tir e l’ennesima questione giudiziaria del Nano mediatico (ma, ragazzi, vi rendete conto di quanto non siamo liberi e di come vengono ancora perpetrati proprio quei reati che hanno portato allo sfascio il nostro Paese?). La corruzione, la raccomandazione, fondi neri... ma basta! Veramente non se ne può più. Ci lasciano impotenti di fronte a questo scempio e a noi non va proprio giù, ma che fare? Esiste una risposta…non lo so. E’ il caso però di trovare la forza e di continuare a difendere quei valori che sono nostri, che ci hanno fatto grandi nel mondo e ci rendono unici. Dobbiamo necessariamente difendere le nostre menti dai continui attacchi e riuscire a mantenere una condotta onesta, di "buon senso", nel nostro piccolo, dove il rispetto per gli altri sia il comandamento principale. L’insieme di tanti “buoni esempi” alla lunga scalfisce anche i più restii e i più corrotti. I buoni esempi non li troviamo certo sui giornali o in tv, ma siamo noi: ognuno di noi eccelle in qualcosa, può tirar fuori il meglio. Mettere a fattor comune il meglio porta sicuramente ad un cambiamento di rotta. Si innesca un processo automatico, dove tutto poi viene da sè. Sono parole, forse un sogno. Ma ci credo, caspita se ci credo! E ci provo nel lavoro e nella vita privata di tutti i giorni. Se vogliamo anche la nostra magnifica storia d’amore, che è sempre più magnifica, è anche il frutto di un impegno costante ad esprimere il meglio che c’è in noi tre che, condiviso, ci sta unendo in modo indissolubile pur tenendo sempre presenti le variabili, comuni in tutte le storie d’amore.
Sarò un sempliciotto che crede ancora a Babbo Natale, per restare in tema, ma se ognuno di noi riuscisse ad esprimersi nel quotidiano anche solo attraverso semplici gesti, atti d’amore, o insegnamenti più profondi, potremmo finalmente uscire da quel quadro distruttivo che ci dipingono quotidianamente. Solo allora, con una coscienza collettiva equilibrata e pulita, potremmo pensare ai problemi ,quelli seri (terzo mondo, guerre e povertà) ,potremmo scuotere quei pochi che ci tengono in mano, disarmandoli per il troppo amore. Il tutto deve partire dalla base non aspettiamoci niente dall'alto, perchè niente accadrà.
Dette le mie cazzate quotidiane vi lascio con una canzone che mi riporta nel 1974, quando in quarta elementare il mio grande maestro Floris, che aveva già capito tutto o quasi di me, proprio con questa canzone mi faceva cantare da solista nell’ora di musica! Mi voleva tanto bene e sicuramente per questo non sentiva quanto ero stonato!Scherzi a parte, questa canzone ci riporta alla semplicità delle cose, cui val la pena ogni tanto far ritorno.
Buon fine settimana amici! Sarà anche freddo fuori ma dentro manteniamo quel calore che ci rende sereni! (En)
venerdì, dicembre 14, 2007
Diritti per tutti
giovedì, dicembre 13, 2007
Di corsa
"È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali.".
martedì, dicembre 11, 2007
lunedì, dicembre 10, 2007
Quale via d'uscita?
Continua lo stato di malessere dei novi, stoicamente al lavoro nonostante il forte raffreddamento. In questi due giorni di pausa non abbiamo approfittato per riposare e stare tranquilli, presi dalla frenesia di godere fino all'ultimo secondo lo stare insieme senza limiti di tempo. Così comincia una settimana da malandati, coincidente con l'arrivo del grande freddo che ha prodotto nella notte una gelata come da tempo non si vedeva. Consola l'imminenza delle feste, anche se fino ad allora sarà dura per tutti.
domenica, dicembre 09, 2007
Al via telefono per disabili
Ierisera i nostri amici, capeggiati da zioMario, sono andati al circo di Moira Orfei: chissà se sono riusciti ad incontrare la grande circense come speravano. Aspettiamo notizie. Noi abbiamo dovuto rinunciare perchè già impegnati, En sicuramente con forte dispiacere, pur trattenendosi dal mostrarlo, perchè da sempre grande appassionato del circo di cui conosce tutto: la storia, le grandi famiglie italiane e non, etc. Per anni, fino all'arrivo di Lupetto, ho dovuto accompagnarlo agli spettacoli di tutti i circhi che piazzavano i tendoni nel raggio di centinaia di chilometri da dove ci trovavamo. Cosa non si fa per amore! Io regolarmente rischiavo di intristirmi se non fosse stato per la curiosità che mi rianimava e l'emozione sempre forte che leggevo nei suoi occhi. Spesso la distrazione mi procurava attimi di imbarazzo divenuti poi aneddoti, come quando ho scambiato un bimbo per lo scimpazè della classica foto sotto gli occhi inorriditi della madre (indossavano entrambi un'identica tutina fucsia!), o quando ho dato un'energica grattata di testa ad una pantera nera, erroneamente confusa con un grosso cane. Probabilmente neppure lei, la pantera, si aspettava un gesto così ardito ed è rimasta inebetita. Per mia fortuna.
Intanto, dopo l'incontro di martedi' 27 novembre a Lecco col gruppo di Renzo & Lucio per la presentazione della rete Abili di Cuore e dopo la trasmissione di domenica 2 dicembre, su Rai3 "Racconti di vita", ci sono segnali che qualcosa si sta muovendo nella nostra provincia sul tema dell'omodisabilità. Davide ci informa che a partire da giovedi'13 dicembre dalla ore 20,00 alle ore 22,00, tutti i giovedì, è possibile contattare il n. 3935764020 per un servizio di prima informazione concernente disabilità, omodisabilità e terza età. E' solo un inizio, ci pare comunque già un' ottima opportunità da far conoscere non solo nel comasco.
Potrebbe usufruire del servizio anche Bossi, ma il discorso di ieri a Bergamo conferma che è tornato quello di sempre, almeno di testa: furbo nel cavalcare la protesta del popolo che non ne può più di questo spettacolo vergognoso che è la politica italiana e aspetta un condottiero che dica ad alta voce la rabbia di tutti. Ovviamente il senatur tira abilmente l'acqua al proprio mulino, incanalando a proprio vantaggio l'esasperazione dei peggiori di noi, i più ottusi naturalmente. Evita, il Bossi, di rispondere alla più banale e semplice domanda che ciascuno di noi vorrebbe porre ai leaders della ex CdL: "Come mai solo ora tutti, Fini e Casini compresi, ammettono pubblicamente di aver sempre saputo che il cavaliere mascherato, persino da Presidente del Consiglio, ha perseguito solo interessi personali e non quelli dello Stato? ".«Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà». Ci sei dentro anche tu, Bossi, in questo imbecille sistema di potere : non siamo tutti idioti!
sabato, dicembre 08, 2007
E' festa
venerdì, dicembre 07, 2007
L'uomo del cuore
giovedì, dicembre 06, 2007
Goodbye Makwan
La via dell'armonia
mercoledì, dicembre 05, 2007
Salviamo Makwan!
Bellezza mutilata?
martedì, dicembre 04, 2007
lunedì, dicembre 03, 2007
Here is your paradise, here is your book of life!
Il testo qui.