Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
(P.Levi, Se questo è un uomo,1947)
In foto disegno del ghetto-lager di Terezin
1 commento:
Tra le tante vittime della barbarie nazista sono da annoverare circa 500.000 zingari, Rom e Sinti (http://www.lager.it/zingari.html).Purtroppo questi popoli cosi "diversi" dal nostro continuano oggi ad essere oggetto di pregiudizi dovuti alla scarsa conoscenza che abbiamo di loro. Eppure hanno pagato un enorme pegno alla storia, mai ripagato nemmeno moralmente.Spesso la sola presenza di campi nomadi costituisce elemento mal tollerato e sopportato dalla popolazione locale.Il giorno della memoria deve essere motivo di riflessione anche su questa realtà, anche se scomoda e difficile. Il superamento del concetto di razza richiede un impegno di integrazione che non può conoscere soste e nemmeno eccezioni. Vale anche per l'ormai consistente presenza di immigrati tra noi che non devono essere considerati un problema, ma una risorsa ed un arricchimento reale per la nostra società. ser
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