Spesso durante i fine settimana vengono organizzate delle tombole benefiche con lo scopo di raccogliere fondi da destinare a un malato che deve essere operato, per acquistare medicine per un malato cronico,ecc... . Il sistema sanitario non prevede un'assicurazione malattia ( solo chi ha un lavoro fisso puo' permettersene una), e la guarigione da una malattia spesso dipende dalla generosita' delle persone del quartiere, o da qualche associazione benefica. Piu' raramente da un 'organizzazione non governativa. Ieri sera hanno organizzato un "bingo bailabile" nella scuola elementare del quartiere dove abito. Destinataria del ricavato e' un'anziana signora malata di reni, che deve pagarsi le tre dialisi settimanali. Quasi tutti nel quartiere si sono impegnati a partecipare all'organizzazione. La mia collega, che ha il computer, ha preparato la lettera da stampare per la questua dei premi, altri si sono occupati delle vivande e altri del bere. Un bell'esempio di solidarietà e altruismo. Di solito queste feste sono ben frequentate perchè rappresentano uno dei rari momenti di sfogo e divertimento della settimana. Vi partecipano i bambini con i loro genitori, giovani e vecchi. La musica e' sempre altissima e la festa dura almeno fino alle tre del mattino. Si alternano giri di tombola con balli più o meno sfrenati. Sembrerebbe tutto fantastico, quasi idilliaco, ma musica e balli sono spesso accompagnati dall'abuso di alcol. Di solito i più facinorosi si limitano a qualche scaramuccia, che gli agenti di polizia ( sempre presenti) vedono di sedare sul nascere. Ieri sera qualcosa è però andato storto. Il primo litigio e' iniziato verso le tre del mattino, e fortunatamente non ha portato a gravi conseguenze. Il secondo litigio, verso le sei e mezza, ha ridotto in fin di vita un giovane. La polizia sta ancora cercando il responsabile.Catamayo è una città che, sebbene sia a una sola ora di bus da Loja, sembra così lontana da ciò che la circonda. Qui tutto arriva con anni di ritardo ( la telefonia mobile, le lavatrici, gli elettrodomestici,...).A volte sembra di vivere nella città di Macondo, quella descritta da Marquez in Cent'anni di solitudine. E' una città a forte migrazione perchè c'è penuria di lavoro, e il poco lavoro che c'è spesso e' mal retribuito. E' una città dove si respira una costante aria di precarietà. Poche sono le case terminate. La maggior parte non hanno intonaco e dai tetti spuntano i ferri delle armature, che attendono l'arrivo di soldi da Stati Uniti e Spagna. Tutto sembra in attesa di qualcosa che, si sa, molto probabilmente non arriverà mai.I poveri sono molti e sono dappertutto. Come spesso capita anche negli altri paesi ( Europa compresa), alla disoccupazione si aggiunge la piaga dell'alcolismo. Chi non ha più speranze e sogni, cerca rifugio in paradisi a basso costo. Quasi tutti i giorni, ma soprattutto durante i fine settimana, si incontrano ubriachi che dormono per terra o che pontificano agli angoli delle strade. Poi il lunedì tutto ricomincia come prima. La ricerca di un lavoro giornaliero, la speranza di partire, la triste realtà della vita, la mancanza di un futuro. Fino al venerdì, quando, un po' di trago e molta birra, farà sembrare tutto meno nero .Io lavoro con i figli di questa gente. Stupendi bambini che molto probabilmente hanno già un cammino segnato, che vivono un presente di violenza e di abuso, ma che hanno sempre negli occhi la voglia di ridere e di giocare. Mi sento felice e fortunata di poter condividere questo breve percorso della mia vita con loro. A presto. Isa
lunedì, gennaio 15, 2007
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1 commento:
Ciao Isa!
Più leggo i tuoi racconti e più mi convinco di quanto questa tua esperienza sia grande. Per te ma soprattutto per i "tuoi" bambini, sono sicuro che già li senti così.
Regalar loro un sorriso vuol dire essere capaci di comunicare la possibilità di un qualcosa di diverso. In un contesto che sembra impossibile da modificare che fa comodo a molti lasciare così ci sono,per fortuna, persone come te!
Grazie Isa! (En)
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