mercoledì, gennaio 24, 2007

Let the conversation begin



Magnifico inizio di campagna elettorale per Hillary Clinton, candidata alle primarie americane.Lunedì sera ha dato il via ad una consultazione via internet con gli elettori. In migliaia si sono subito registrati per fare domande, affrontare problemi, offrire suggerimenti, insomma per chattare direttamente con lei. «Allora, cominciamo questa conversazione», ha esordito la senatrice di fronte alla webcam. «Credo sia importante dimostrare che le donne sono perfettamente in grado di occupare tutte le più alte cariche di governo» esordisce ed immediatamente la discussione entra nel vivo dei problemi, come la guerra in Iraq: «Se avessimo saputo quello che sappiamo ora, il presidente non si sarebbe neppure sognato di chiedere i poteri di guerra. Tantomeno il Congresso avrebbe autorizzato l'intervento militare. Di sicuro non con il mio voto». Parla in modo semplice e comprensibile a tutti, ma su ogni argomento rivela una preparazione di ferro. Quando occorre è in grado di snocciolare dati come un atlante enciclopedico su difesa, bilancio, educazione, sanità. Chiara e diretta su quello che intende fare, Hillary Clinton raccoglie giudizi più che positivi sulla strategia adottata nella campagna elettorale che non è solo una novità tecnologica, è un modo per stare davvero in contatto con i cittadini e per invogliare al voto i disillusi, quelli che non ne vogliono più sapere della politica e che da tempo hanno rinunciato al loro diritto.
L'atteggiamento più ostile la senatrice lo ha incontrato da parte dei media che insistono sulla sua presunta «ineleggibilità» perchè "antipatica" a molti americani. «Datemi una possibilità. È tutto quello che chiedo - risponde la Clinton - Queste sono obiezioni che ho sentito mille volte quando mi sono candidata per la prima volta al Senato e i media mi descrivevano come un'ambiziosa arrivista. Agli elettori dico: ascoltate me, non quello che i media dicono di me». (da L'Unità di oggi, R.Rezzo/ New York ).

Impossibile non andare col pensiero ai nostri tristi rappresentanti politici che non rappresentano proprio nessuno degli elettori, ma solo interessi di parte o di partito. C'è solo da sperare che il nuovo modo americano di incontrare gli elettori, sperimentato con successo dalla Clinton, faccia scuola anche da noi. Intanto ci accontentiamo,ma solo per il momento, di ascoltare lei ,in attesa di tempi migliori anche per noi.

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