mercoledì, gennaio 30, 2008
Amori devastanti
martedì, gennaio 29, 2008
L'amore come rischio
lunedì, gennaio 28, 2008
Firmiamo subito per salvare 2 ragazzi iraniani
Fuochi autorizzati
domenica, gennaio 27, 2008
Memoria della Shoah
sabato, gennaio 26, 2008
Si riparte
giovedì, gennaio 24, 2008
Silenzio
domenica, gennaio 20, 2008
Mater natura
In una scena “Desiderio” si descrive ed in una sola parola esprime il suo stato di trans, dice infatti: “non sono ne carne ne pesce…sono un BUGIA”. Nel film vengono toccati ed esasperati, grazie anche ad una lingua che “colora” ,il napoletano, i temi dell’accettazione, dell’emarginazione, ma soprattutto quel latente male di vivere che in animi sensibili ed in continua lotta con se stessi a volte è devastante. Il tutto simpaticamente, con battute e situazioni esilaranti. Ho trovato il trailer, eccolo:
Il male di vivere ecco. Forse è esagerato, ma intendo quella sottile malinconia che a volte prende. Quando si perde il coraggio di andare avanti e non si riesce più a trovare fiducia in se stessi. O quando semplicemente si fa fatica a far tutto. Capita di vivere queste situazioni. Qualcuno ci si ritrova perché condotto dagli eventi . Altri, risparmiati da situazioni negative, ci arrivano perché in continua crescita e miglioramento e quindi non hanno paura di “vedere” gli aspetti più scuri del loro essere. Altri ancora non si accorgono nemmeno e continuano una veloce corsa nel mare della vita, passando sopra a tutti, ma soprattutto a se stessi.
Non è facile, per chi si nasconde o ha paura di scoprire dentro se stesso qualcosa di ignoto, ma è una strada da percorrere. Nella vita e nell’amore. Porta alla lealtà, a quella trasparenza che ti fa stare bene. Moser in un recente post parlava dei tradimenti gay, della continua ricerca, della insoddisfazione. Ci sono passato anch’io, come tanti. Dipende da vari fattori, vero, ma secondo me soprattutto dalla paura di crescere. Quindi di assumersi delle responsabilità, verso se stessi innanzitutto. Per noi gay forse la strada è più difficile, ma proprio per questo è ancora più affascinante e ricca di risorse.
Oggi è domenica. Ho preparato un bel ragù e moser ha cucinato un polpettone, sapete quelli già pronti: ha un aspetto un po’ inquietante anche se cucinato alla perfezione. Chissà che c’è dentro. Non mi sembra vero, la casa è in ordine, non ho quindi impegni “casalinghi”. Lupetto sta studiando, tanto per cambiare. Mira dorme. Aspettiamo Modan che completa e si aggiunge al calore che già qui c’è: basterà per dissolvere la fitta nebbia che fuori ci circonda?.
Buona domenica amici! (En)
sabato, gennaio 19, 2008
Questione di lenti
Il ritorno del sole attenua la pesantezza di quest'inverno che si è già mostrato tosto anche senza neve. Si comincia a sognare il caldo, l'estate, ma è un sogno ancora in biancoenero, perchè siamo soltanto poco oltre la metà di gennaio. Lamentiamo spesso la corsa del tempo, ma non perdiamo il vizio di proiettarci noi stessi più in là, perchè il presente con la fatica quotidiana ed il grigiore della routine non sembra fatto per noi (tutti, non solo la troppia) che coltiviamo ben altre ambizioni. E' una tentazione ricorrente il bisogno di evasione. Ci si accontenta di poco, basta la sola idea che tornerà la bella stagione con la sua vita più vivace e movimentata. Siam fatti così, noi umani: senza speranze, anche le più banali, non sappiamo vivere. Non è un male, non è necessariamente una fuga dalla realtà. Al contrario è stimolo ad affrontare l'oggi non come qualcosa di semplicemente contingente e fine a se stesso, quanto piuttosto parte dell'intera esistenza, frutto di un passato destinato ad evolversi in un futuro che non può essere interamente ipotecato. Ed allora lo sguardo cerca di spingersi oltre, miopia permettendo.
Per la serata che si annuncia divertente ed in compagnia, per fortuna basteranno lenti per correggere eventuali presbiopie. Solo se necessarie naturalmente.
PS Possiamo finalmente comunicare agli amici che aspettano notizie che Pep è stato operato lo scorso giovedì. Tutto è andato per il meglio.
venerdì, gennaio 18, 2008
Saturday last minute!
Un po' di noi e come noi
Capita che debba interrompere quello che sto facendo perchè la nostra lupetta mi vuole "comunicare" qualcosa: arriva, si siede vicino a me e mi fissa. Tutto in lei "parla",gli occhi, il corpo, la postura. Allenato, di solito capisco. Vuole scendere, uscire sul terrazzo oppure, attirata la mia attenzione, parte decisa per fermarsi a puntare qualcosa che il mio occhio non vede immediatamente. Uno dei suoi giochi preferiti, di quando è proprio contenta, è lanciare in aria uno dei tanti ossetti che conserva nell'"ossario": prima o poi naturalmente finisce sotto un mobile, dietro ad un vaso, dove non può arrivare da sola. Allora tocca a noi recuperarlo. E che sia quello giusto, proprio quello che lei ha in mente in quel momento! Un sostituto recuperato per accontentarla non è la stessa cosa, se lei è fissata testardamente su "quel" preciso ossetto. Un altro dei suoi divertimenti preferiti, specie se c'è qualche nuovo ospite con cui non siamo in confidenza e su cui vuol fare colpo, è ... cavalcare Toby, il suo alterego di pezza, poco più grande di lei. Ovviamente con nostro imbarazzo, perchè questo avviene puntualmente nelle visite più formali, tipo il parroco in visita benedicente. Insomma, la nostra canina ha una sua personalità, coi suoi pregi e anche i suoi difetti che sono poi gli stessi di moEn(sostengo sempre io) . Finiscono per assomigliarci i nostri animali. Condividono parte della nostra vita nel bene e nel male, testimoni muti ma partecipi di tutto ciò che ci capita, gratuitamente fedeli e devoti fino all'estremo, come la cronaca ognitanto riporta. Impossibile, frequentandoli, non acquisire una particolare sensibilità che ci rende perfino migliori come umani. Chi non ha dimestichezza con loro fatica a comprendere e tende a banalizzare, "cosificando" chi per noi è invece davvero un/a compagno/a di vita. Quando ci lasciano, perchè la loro vita è più breve della nostra, è sempre terribile. Si soffre e si sperimenta la tristezza dell'abbandono: con loro se ne va una parte di noi stessi, della nostra vita, quasi come una persona cara. Anche e soprattutto in questo caso è inutile tentare di spiegare a chi non è cresciuto con un cane, un gatto o altro. Nei giorni scorsi moDan ha sperimentato questo brutto momento. La vita è fatta anche di queste realtà apparentemente secondarie che però, rielaborate, ci fanno crescere più di tante altre esperienze. Inutile dire che moEn ed io abbiamo condiviso la sua tristezza . Empaticamente. Anche questa è vita di troppia.
giovedì, gennaio 17, 2008
Il punto della situazione
mercoledì, gennaio 16, 2008
Penitenti e diversi
E adesso cosa gli offriranno per riparare? La moratoria sulla 194 su un piatto d'argento? Non voglio pensarci. Diamoci una ridimensionata: non è successo nulla di grave. Il papa ha rinunciato ad andare a La sapienza perchè non sopporta di essere pubblicamente contestato. Tutto qua. Ora non si venga a far la predica sulle libertà di opinione e di espressione che stiamo parlando del papa, non di un cittadino qualsiasi. Lui le sue idee le esprime come e quando vuole avendo l'intero mondo mediatico a disposizione. Anzi le sue opinioni Ratzinger tenta spesso di imporle ,ignorando il dialogo da monarca vecchio stampo qual è. Se c'è qualcuno che ha sbagliato in tutta questa faccenda è chi lo ha invitato non per una lezione qualsiasi, ma per l'inaugurazione dell'anno accademico. Un po' come se alla lectio magistralis di una delle tante Università ecclesiastiche invitassero un professore notoriamente avverso alla Rivelazione cristiana.Non accadrà mai. Sarebbe bastato un po' di buon senso, ma quando c'è ansia da servilismo "la ragione va a farsi benedire". Lo invitino per una qualsiasi lezione magari stile quaestio quodlibetalis, caro ai teologi medievali, ma certo non a chi non ama il contradditorio. Quasi tutti i politici ora si stracciano le vesti e Fini, battendo sul tempo Ruini, indice una riparazione pubblica in piazza S.Pietro. Che spettacolo questi uomini di potere! La recita dei penitenti sarebbe divertente, se non fosse che va in scena non per convincimento personale, ma per il mantenimento del potere su quest'Italia che sprofonda sempre più in basso, senza più dignità ed amor proprio. Teatranti di terz'ordine, ma ugualmente deleteri.
Come se non bastasse gli arresti domiciliari della moglie del Guardasigilli rilanciano uno spettacolo già visto, ormai obsoleto, che solo nel nostro povero Paese può tornare in cartellone. Protagonisti sempre loro, i soliti cittadini di serie A, i diversi, per i quali le leggi esistenti non valgono.Gli uomini di destra e di sinistra, quando direttamente chiamati in causa, non si distinguono più nel copione : tutti uniti e solidali per restare in sella. Contro il Diritto e la Giustizia. Contro il popolo italiano.
martedì, gennaio 15, 2008
Il muro di Ratzinger
Eravamo convinti che il 1989 avesse segnato definitivamente la fine dei "muri", dell'ideologie totalitarie contrapposte,invece il terzo millennio è iniziato con una ripresa alla grande dell'edilizia muraria. Israele ha pensato bene di rendere visibile la separazione dai Territori palestinesi, ma altri muri svettano ugualmente anche se non fisicamente visibili tra Nord e Sud del mondo, tra Occidente e Medioriente, tra ricchi e poveri, tra credenti e non credenti. Persino all'interno delle singole Nazioni non si resta con le mani in mano e si procede alla costruzione di divisori, muretti e recinzioni per marcare la separazione dagli altri, i diversi, i non uguali. L'opera più ambiziosa e gigantesca. pensata e già avviata, è senza dubbio quella di Ratzinger: un muro altissimo che separi Dio dall'uomo. Mattone dopo mattone, nemmeno tanto lentamente, si comincia a notare una differenza sul terreno: le persone che spingevano lo sguardo lontano, oltre la realtà abitualmente sperimentata, faticano oggi a vedere quei segnali di luce che un tempo erano sufficienti a dare un senso di pienezza al loro fare, alla loro vita. E' come se cominciasse ad essere oscurato il cielo stesso, che appare più difficile da godere a causa delle pietre che già ostacolano l'orizzonte. La protesta di studenti e docenti de "La Sapienza" non è solo rivendicazione dell'autonomia della Scienza: è il grido dell'uomo che vuole essere se stesso, aperto al progresso della conoscenza senza pedaggi da pagare in percorsi obbligati. Che si consideri creatura o no, l'uomo adulto ha il diritto di scegliere la propria strada, con o senza quel Dio veterotestamentario, tremendo e vendicativo, delle nuove crociate cattogerarchiche. Fa specie vedere tra coloro che si accalcano per onorare il nuovo principe uomini del popolo (popolare=laikòs), che si offrono come volontari manovali per accelerare la costruzione che farà sentire inevitabilmente l'uomo più solo e diviso. Che si creda in un Totalmente Altro oppure no.
lunedì, gennaio 14, 2008
Teoria allo sbaraglio
Il terrore della solitudine- ed in prospettiva della vecchiaia e della morte -potrebbe essere la causa dell'irrefrenabile bisogno di soddisfare, a tutti i costi, la libido, perchè "Ogni occasione lasciata è persa" ed occorre addirittura cercare sempre nuove situazioni,anticipando scaramanticamente il veloce passare del tempo, secondo la classica interpretazione freudiana. Solitudine, vecchiaia, morte rappresentano lo spauracchio di ogni essere umano, anche etero. La presenza di figli, la cronaca lo conferma, non è sufficiente ad eliminare la solitudine, che anzi potrebbe essere più sofferta a causa dell'abbandono.
Non so se gli esperti di omopsicologia, Matteo Bianchi o Giovanni Dall'Orto tanto per citare qualche nome, abbiano già trovato una risposta al problema che sicuramente non riguarda l'intero mondo gayo, ma una buona parte, la più visibile certamente. A me viene in mente una teoria, forse un po' troppo banale e semplicistica,ma in attesa di smentite la formulo ugualmente.
Noi non siamo alieni, siamo figli della nostra cultura che nei secoli, quando più quando meno, ha visto nell'omosessualità una forma di perversione addirittura contronatura. I nostri modelli di riferimento (anche di amore, come già scritto) sono le famiglie tradizionali, le uniche possibili ancora oggi. C'è stata sicuramente una nuova presa di coscienza maturata attraverso i movimenti di liberazione sessuale, tanto che oggi si può vivere apparentemente con serenità il proprio orientamento. Il pride, l'orgoglio, è ormai una parola d'ordine che muove rivendicazioni politiche ad ogni latitudine alla ricerca di un equilibrio sociale necessario. E' però sempre rivolto all'esterno, cominciando dal coming out familiare che è conseguenza sì di una prima accettazione di sè, ma sulla spinta del bisogno di riconoscimento da parte degli altri. Troppo occupati a conquistare l'accettazione altrui, forse non abbiamo interiorizzato a sufficienza la normalità della nostra situazione. Siamo figli del nostro tempo, per cui a fatica e solo con un impegno consapevole possiamo evolverci autonomamente, superando riferimenti valoriali che fanno quasi parte nel nostro stesso dna. Mentre rivendichiamo diritti che teoricamente consideriamo elementari e non più rinviabili, nel profondo di noi stessi resta una zona d'ombra in cui giacciono, latenti, conflitti irrisolti tra quello che siamo ed il frutto di secoli di educazione, affetti,storia. L'omosessualità, gridata anche rabbiosamente agli altri ma non ancora del tutto assimilata come autentico bene personale, potrebbe essere quindi inconsciamente vissuta come una sorta di trasgressione continua. Ciò spiegherebbe, forse, la corsa quasi disperata al piacere ludico nel tentativo di rinviare e soffocare il senso di colpa per una realtà non ancora effettivamente e pienamente accettata.
E' una teoria troppo campata per aria e priva di qualsiasi riferimento reale? Boh, fatemi sapere.Probabilmente sono influenzato dalla tanta rabbia che vedo riversata all'esterno e dall'altrettanto scarsa serenità personale, che invece sarebbe necessaria, a mio parere, per ottenere le giuste richieste sociali nell'attuale critico momento politico.
P.S. Una considerazione conclusiva. La fedeltà, omo o etero vale uguale, intesa prioritariamente come coerenza verso l'amore che si prova e si vive, è quindi lealtà verso se stessi e solo conseguenzialmente verso il/i compagno/i. La fedeltà è perciò atteggiamento tipico dell'adulto, non compromesso da eventuali errori umani, che hanno però sempre il carattere dell'accidente e non sono ovviamente -e tantomeno affannosamente- cercati.
domenica, gennaio 13, 2008
Purchè la dispensa sia piena
sabato, gennaio 12, 2008
Starman
E’ stata una settimana di ripresa dopo le brevi vacanze natalizie. Tutto è ricominciato un po’ a fatica a dire il vero, ma si è ripartiti. C’è già chi pensa alle prossime vacanze estive e chi più fortunato potrà godere di un bel viaggetto in qualche paese caldo già nei prossimi mesi. Noi novios dovremmo necessariamente aspettare le vacanze pasquali per poter “scappare” per qualche giorno. C’è qualche idea per la meta, ma come sempre si deciderà quasi all’ultimo.
Modan ci ha segnalato una canzone ascoltata alla radio di David Bowie credo trasmessa in occasione del compleanno dello stesso Bowie lo scorso 8 gennaio (61 anni, però!). E’ un artista che non conosco molto. Mi ha sempre affascinato, soprattutto guardando le immagini dei suoi inizi alla fine degli anni sessanta. Sono quegli artisti “avanti”, nati artisticamente in un periodo sotto certi aspetti più difficile di oggi. Riuscivano anche attraverso la trasgressione, che allora aveva un senso, a stimolare e smuovere quella fantasia che poi accompagna e contribuisce al cambiamento. Modan ha ascoltato “Starman”, una delle sue canzoni più famose. Al di là della melodia, ha un testo che riesce ancora a stimolare la fantasia. Questo e’ quello che mi è successo. Ovvio la magia di alcune canzoni è proprio questa: sposarsi con lo stato d’animo di chi ascolta e quindi riuscire ad animare la creatività personale o comunque a smuovere qualcosa dentro appunto. “Starman”, l’uomo delle stelle: ognuno immagina ciò che vuole.
Ho il dubbio che oggi ci sia poco spazio per quella fantasia. Per quell’immaginario che,in fondo, può solo contribuire a far star bene. Non costa niente, non comporta fatica, perché non accedervi più spesso quindi? Mi piace l’idea di fantasticare. Di andare a rubare in quel mondo dell’impossibile un qualcosa che poi non è detto non possa realizzarsi. La fantasia è quello che può aiutare a vivere meglio la realtà quotidiana, bella o brutta che sia. Non necessariamente si deve poi concretizzare in qualche atto visibile. Chi ti è vicino sente che qualcosa di positivo è successo ed allora anche le difficoltà concrete, che comunque restano, hanno un sapore diverso e si affrontano con più serenità. Bello dai, la fantasia quale rifugio ma non fuga.
Buona fantasia! (En)
venerdì, gennaio 11, 2008
giovedì, gennaio 10, 2008
Che amicizia?
mercoledì, gennaio 09, 2008
Politica per tutti
martedì, gennaio 08, 2008
La rupture di Sarkò
Sarà anche di destra, metterà pure in imbarazzo col suo "stile berluska" i francesi che ora giustificano gli sfottò mai risparmiati nei nostri confronti con un «à chacun son tour», ma nel discorso di inizio d'anno Sarkozy batte sicuramente, e di gran lunga, in molte idee e soprattutto nella dichiarazione di metodo la sinistra italiana.
In estrema sintesi le idee (almeno le condivisibili):
Eliminare gli spot dalla tv di Stato e finanziare le reti pubbliche sostenendo un servizio di qualità aumentando per fare ciò le tasse sugli introiti pubblicitari dei canali privati. Chiamare Simone Veil, a guidare una commissione che avrà l'obiettivo di completare il preambolo della Costituzione di Francia in materia di nuovi diritti e libertà dei cittadini, «in modo da garantire l'uguaglianza fra la donna e l'uomo, assicurare il rispetto della diversità, per rendere possibili delle vere politiche di integrazione e per rispondere alle sfide della bioetica». Maggiore controllo politico del Parlamento da parte dei cittadini e adozione di un nuovo modello di calcolo della ricchezza. Protezione dai fondi sovrani. Piano immigrazione in completa sintonia con Spagna ed Italia.«Politica dell'immigrazione, della difesa, dell'energia e dell'ambiente» le priorità della presidenza francese dell'Unione europea, mentre sul piano internazionale la Francia si batterà perchè Germania, Giappone, Brasile, India e un grande Paese africano diventino membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Per ora sono solo idee quelle di Sarkò, ma la vera novità del suo impegno per una «politica di civilizzazione» sta nella volontà di rompere col passato. Lui ci vuole almeno provare. E ha già cominciato parlando apertamente della propria situazione personale (con la Bruni), anzichè continuare nella tradizione dei sotterfugi, tipica dei politici di qualsiasi Paese. Rompere col passato e con tutto ciò che blocca lo sviluppo civile del Paese inchiodandolo in un permanente stallo negativo su tutti i fronti. Un po' quello che vorremmo anche noi per l'Italia.
lunedì, gennaio 07, 2008
Contraddizioni per crescere
Si fa un gran parlare di SudAfrica in questi giorni per via di due matrimoni , uno omosessuale e l'altro poligamo, che offrono un'immagine controversa di quel Paese, unico nel continente africano ad aver legalizzato le unioni gay, ma a continuare contemporaneamente la tradizione ancestrale della poligamia. Nella maggior parte delle società che la praticano esiste ancora un rapporto impari tra i due sessi, che la rende espressione di una civiltà inaccettabile, là dove la parità tra uomo e donna è da tempo diritto acquisito. Da qui la contraddizione del SudAfrica, più avanzato della stessa "civilissima" Italia nel riconoscimento dei diritti omosessuali, ma ancora troppo arretrato nel giusto riconoscimento del valore della donna.
Anche il nostro Paese conosce una sua contraddizione in materia: riconosce di fatto l'esistenza di nuovi modelli allargati e diversi di famiglia, ma ne nega il riconoscimento giuridico, riservandolo esclusivamente alle coppie che, spezzando i legami precedenti, possono usufruire nuovamente dell' istituto del matrimonio civile come "concessione" , se davvero inevitabile, della benevolenza della vera anima della nostra classe dirigente, la cattogerarchia. I figli nati da precedenti unioni appaiono un po' come elementi spuri, la cui collocazione giuridica rimane spesso ambigua pur tutelata nel limite del possibile.
Non stupiscono le contraddizioni che sono anzi necessarie per lo sviluppo di qualsiasi civiltà.Piuttosto, ciò che meraviglia e che potrà far inorridire chi verrà dopo di noi è l'ottusità che impedisce di raggiungere traguardi scontati, che il tempo e la naturale evoluzione sociale conseguiranno ineluttabilmente. Negli stessi Paesi islamici, che appaiono così statici ed immobili, è possibile notare qua e là, dove più e dove meno,un certo fermento per quanto riguarda la conquista dei diritti della donna. La poligamia, così come concepita e vissuta ora anche presso altre culture, subirà inevitabilmente-già sta avvenendo- degli scossoni, per poi sparire del tutto e probabilmente rinascere, dopo altro tempo ancora, in una veste nuova, finalmente paritaria (magari la troppia?). Fa specie che siano proprio le religioni a rallentare il processo civile, ma è quasi sempre accaduto così nella storia, perchè come Istituzioni umane sono frenate dal bisogno di mantenere visibilmente uno spazio di potere, almeno quello morale, ritenuto indispensabile per la propria conservazione. Anche questa è una palese contraddizione: la promozione dell'uomo integrale predicata dai fondatori si scontra con le umane paure dei seguaci. Il guaio è che la stessa promozione della Pace (e della Giustizia), fortissimamente voluta da tutte con l'eccezione degli integralismi, perde forza e credibilità quando poi, nel concreto, si finiscono col dividere coscientemente, dall'interno, le società ormai adulte che vorrebbero potersi sviluppare "etsi Deus non daretur".Nella foto, Norbert Bisky:Anaconda.
domenica, gennaio 06, 2008
Buon compleanno, moDan!
E' il terzo compleanno insieme!
Abbiamo trascorso una bella serata. Volata. In un attimo è arrivata l'una e mezza e gli amici ci hanno salutato. Tra tutti Gis, una cara amica di vecchia data che non vedevamo da sei anni. Anche se non ci si sente mai, basta poco e si ritrova la medesima sintonia di allora, fatta di ricordi, racconti. Ci siamo promessi di rivederci presto.
Poi siamo rimasti soli. Noi tre. Nonostante l'ora, Modan ha scartato il nostro regalo e noi abbiamo "scartato" lui. Sfiorando, con passione e dolcezza, l'alba che stava per arrivare.
sabato, gennaio 05, 2008
La Cesira
venerdì, gennaio 04, 2008
Parassiti nostrani
giovedì, gennaio 03, 2008
Sempre...in pista! O quasi
Ora vi saluto. Il sereno è decisamente tornato, mi riferisco naturalmente alla nostra vita più intima. Senza troppe parole, ma lasciando parlare solo i nostri corpi, i nostri sguardi e quello che è impalpabile: il profondo amore che ci unisce.
Questa serata sta trascorrendo serena condividendo il profondo desiderio di stare insieme al più presto, neve permettendo...….,ma è possibile sopra le nuvole?Si lo è ed è bello amici: è bellissimo!
Ai miei novios una nuovissima canzone legata al Natale….Il prossimo ovviamente!
(En)
mercoledì, gennaio 02, 2008
2 gennaio
Ha fatto bene il nostro amico Dav a ricordarci che il 1 gennaio è stata la Giornata Mondiale della Pace. 40 anni fa, nel 1968, Paolo VI facendosi interprete "delle aspirazioni dei popoli, dei governanti, delle istituzioni internazionali e dei movimenti politici e sociali…che fanno della pace il loro ideale", pubblicava un Messaggio a"tutti gli uomini di buona volontà" in cui lanciava l'idea della "Giornata della pace" in tutto il mondo il 1° di gennaio, primo giorno dell’anno civile. Sono passati tanti anni da allora e la Pace è ancora troppo lontana.