lunedì, marzo 19, 2007

Daniele Mastrogiacomo è libero!
E'arrivato all'ospedale di Emergency a Lashkargah, alle 18.35 ora afgana, poco dopo le 15 in Italia. Mastrogiacomo ha abbracciato forte Gino Strada, ha ringraziato tutti. E' in buona salute. Libero anche Adijmal Naskhbandi, l'interprete afgano arrestato con lui lo scorso 5 marzo.

2 commenti:

Ulisse ha detto...

Nell'euforia per la liberazione di Mastrogacomo non vorrei fosse dimenticato il suo autista assassinato dai suoi carcerieri.
Il governo italiano ha trattato con questi assassini ed ora altri della loro stessa risma sono liberi, è stato giusto trattare oppure era più giusto non farsi ricattare in nessuna maniera?
Onestamente non so, per fortuna una simile decisione non è spettata a me anche se io sono per la non legittimazione di questi atti di terrorismo.

El novio ha detto...

L'assassinio di Saied Agha, 25 anni, padre di
quattro figli,autista di Mastrogiacomo, rimane con tutta la sua drammaticità anche in questi momenti di comprensibile euforia. Dopo il Libano e l'Iraq, ora anche l'Afghanistan (e la Nigeria) adotta la tecnica dei rapimenti.Ma la situazione è molto diversa da Paese a Paese: in tutti però c'è la guerra.Alcuni delinquenti comuni, come in Iraq, approfittano della confusione, ma quelli che noi chiamiamo terroristi potrebbero essere, da un altro punto di vista, chiamati combattenti o addirittura resistenti. Troppo complessa la realtà e noi occidentali abbiamo saputo complicarla ulteriormente con interventi motivati solo dall' interesse economico, mascherato da intenzioni umanitarie.
Stiamo a vedere il "prezzo" della liberazione di Mastrogiacomo: Prodi ha promesso di comunicare i dettagli. Quello che è certo è il ruolo meraviglioso di Gino ed Emergency nella vicenda. Come già accaduto in passato, la libertà in cui si muove Emergency sul territorio e la fitta rete di conoscenze sono il frutto di un impegno, riconosciuto dalla popolazione locale, a favore di chiunque abbia bisogno, a qualsiasi etnia, tribù o clan appartenga.Ora è il tempo della festa e credo sia giusto festeggiare.