domenica, marzo 11, 2007

A Sud, ultima lettera dall'Ecuador


Oggi si conclude il mio viaggio-soggiorno in Ecuador. Potrei stare a raccontarvi quanto mi abbia fatto crescere questa esperienza, ma non voglio annoiarvi troppo. Questo mio ultimo intervento lo voglio scrivere così, un po' a ruota libera, lasciando vagare i miei pensieri.
In questi mesi si respira un 'aria di cambiamento. La gente è combattuta tra speranza per un futuro migliore e timore che "la vecchia" politica impedisca al nuovo governo di mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale. L'altro ieri sono stati espulsi dal parlamento 57 deputati dell'opposizione. E per le stade della città c'è stata un po' di maretta, è volato qualche cazzotto, ma oggi sembra che tutto sia rientrato nella normalità. I paesi confinanti sperano in una soluzione civile e democratica di questa crisi. Lo spero davvero.Personalmente ho avuto a che fare con la burocrazia di questo pase per soli cinque mesi, ma vi garantisco che è estenuante, corrotta, bugiarda e ipocrita. Come cambia il governo, cambiano i funzionari di "nomina politica" e ti ritrovi con i tuoi progetti ai piedi della scala. La speranza nella gente è che finalmente tutti gli ecuatoriani possano vivere in modo dignitoso, che il governo li rappresenti tutti e non si limiti a fare i propri interessi, come succede da diversi decenni. Ma si sa che i privilegi sono duri da lasciare e la lotta per rimanere in sella sara' lunga, dura e senza esclusione di colpi.Questa esperienza mi ha messo a diretto contatto con la povertà e l'indigenza. Con la speranza di un futuro migliore, ma anche con la disperazione, con la disillusione, con la mancanza di prospettive. I poveri sopravvivono, non progettano, vivono alla giornata. Se non fosse per la visa obbligatoria per entrare in Spagna, metà della popolazione di Catamayo sarebbe già emigrata.Come docente non posso non riflettere sul sistema scolastico di questo paese, che , come per molte altre cose presenta delle disuguaglianze enormi. Ci sono scuole private, che costano un occhio della testa, che forniscono un buon livello di istruzione a chi le frequenta. Scuole private pessime per istruzione, scuole pubbliche che se la cavano e scuole pubbliche che non so come fanno a lavorare. Nelle zone più povere spesso i ragazzzi e le ragazze che finiscono la scuola dell'obbligo sono semi-analfabeti. Ci sono classi di più di quaranta allievi e chi rimane indietro non ce la fa a recuperare. Il tasso di abbandono scolastico è alto. E chi lascia presto la scuola va a rimpinguare le schiere di lavoratori precari, sfruttati e malpagati.Vivere con tutto questo mi ha costretta a guardarmi dentro e a porgermi molte domande. La maggior parte delle quali non ha tuttavia una risposta. La mia parte sindacalista si è arrabbiata ed indignata al vedere l'assenza di assicurazioni sociali, di una rete sociale un minimo organizzata.La mia parte maestra ha dovuto ridefinirsi più e più volte, per riuscire ad adattarsi alle contingenze e per riuscire a fare un discreto lavoro. La mia parte donna a volte è rimasta sconcertata dalle condizioni di subordinazione in cui vivono donne e bambini in questo paese. Cambiare tutto non si può, la politica di piccoli, ma sicuri passi sono convinta che sarà quella che darà i frutti migliori. Una cosa comunque l'ho conquistata. La consapevolezza di aver trovato amici e una casa anche dall'altra parte del mondo. La capacità di osservare senza pregiudizi. La capacità di avere la pazienza necessaria ´per saper raccogliere quanto seminato.Con un misto di felicità e di senso di colpa, per aver ricevuto più di quanto dato, mi accingo a lasciare questo paese. Ma solo per alcuni mesi. Dopo Natale dovrò tornare , anche solo per pochi giorni, per riabbracciare una collega-sorella e quei meravigliosi bambini che mi hanno fatto crescere e diventare migliore.Grazie per avermi dato uno spazio per scrivere. Dall'Ecuador è davvero tutto. A presto, in Ticino o a Como, un abbraccio forte a tutti.
Isa

1 commento:

elfofrank ha detto...

Concordo con te. Benvenuto e grazie per la visita. Interessante tuo blog, lo esplorerò con calma. Un saluto.
*FRANK*