sabato, marzo 31, 2007
Ancora Ancora
venerdì, marzo 30, 2007
La Destra si scatena
Signori Vescovi italiani,
Eppure c'è una domanda che vorremmo rivolgerVi, anche se non risponderete mai:
perchè, mentre tuonate ordini dall'alto, non ricordate contemporaneamente al popolo di Dio ciò che recita la teologia morale cattolica (che voi dovreste insegnare) e cioè che di fronte a qualsiasi scelta morale ognuno deve alla fine rendere conto solo ed esclusivamente alla propria coscienza, unica arbitro del comportamento etico?
Perchè sorvolate puntualmente sul fatto che occorre, dopo aver ascoltato la S.Scrittura e la Vostra parola, seguire esclusivamente ciò che la propria coscienza individuale (che risponde direttamente a Dio) detta ? Va seguita anche se educata erroneamente, sostiene il dottore angelico che stimate tanto!
Non è dottrina recente del Vaticano II che chiaramente mal tollerate, ma frutto della riflessione teologica medievale.
Il Vostro silenzio è colpevole, perchè nel caso della NOTA pastorale sulla famiglia e contro i DICO, sembrerebbe che i politici cattolici davvero siano vincolati nel loro voto a quello che è solo un Vostro parere, autorevole certo, ma solo un parere. Persino il vescovo di Roma, il papa, non gode del dogma dell'infallibilità quando tratta argomenti diversi dalla fede, quando cioè si avventura nel campo morale o sociale o politico.Anche la Sua, in queste questioni, è solo una opinione. Preziosa, ma nulla di più.
giovedì, marzo 29, 2007
CELLULARI ASSASSINI?
Gli scienziati hanno spiegato che questi gliomi non hanno uno sviluppo immediato all'interno del nostro cervello, solo dopo anni di utilizzo aumenta la percentuale di rischio.
Si sono accorti di questa malattia, dalle cause spesso discusse, facendo controlli su 1521 persone affette da gliomi e su 3301 persone sane, tutti utilizzatori di cellulari. Il risultato venuto alla luce dopo svariati test sembra dare precise indicazioni sullo sviluppo del suddetto tumore:
l'affezione da glioma aumenta del 40% nei soggetti che utilizzano il cellulare da più di 10 anni.
Tutta la ricerca verrà pubblicata quest'anno nell’ "International Journal of Cancer".
Noi cosa possiamo dire? Abbiamo un altro nemico in tasca?
Viviamo ormai nel terrore, tutto ciò che ci circonda è dannoso o addiritturea ci uccide. Con questa scoperta rischiamo anche di preoccuparci ad ogni risposta a qualche chiamata. Con tutte le ore che ci staimo attaccati poi... nella nostra vita di troppia il cellulare è cosa indispensabile! Moen praticamente è attaccato tutto il giorno per lavoro, e lui come me, viaggiamo addirittura con due telefoni in tasca. Ogni giorno non so quante volte mi squillerà il telefono, magari per brevi telefonate, ma all' orecchio io l'appoggio sempre. Forse si salverà solo Moser che per via del suo lavoro è costretto a non usare quest' accessorio.
Si esagera certo, tra dieci minuti finito di leggere il blog tutti voi vi dimenticherete di quello che avete appena letto anche perchè coincide, circa ,con il lasso di tempo che separa uno squillo di telefonino e l'altro.
Sarà per menefreghismo o forse per qualche altro motivo ma non ci cureremo mai di questo problema perchè il cellulare è diventato parte fondamentale della nostra società.
Detto questo tornerò a fumare in macchina in pieno centro milano con i finestrini abbassati mentr parlo serenamente al telefono, tutto questo condito da una magnifica degustazione di buonissimi biscottini al burro.
Dan
mercoledì, marzo 28, 2007
Malinconia
Ho seguito passo passo la straordinaria carriera di moEn, godendo dei suoi successi come fossero miei. Poi è arrivato il lupetto, più di 12 anni fa, e la nostra storia ha avuto una svolta quasi radicale: non eravamo più soli, c'era ora una creatura piccola e tenera da amare di un amore nuovo, completamente diverso, che calamitava attenzioni ed esigeva la ricerca continua del meglio da offrire, pensando concretamente al futuro.Non è stato sempre facile. A volte, guardandomi indietro, mi chiedo come abbiamo fatto ad arrivare fin qui e non trovo altra risposta che ... l’amore. Mai, nemmeno nei momenti peggiori, abbiamo gettato la spugna, anche se la tentazione era forte. Poi è arrivata anche miretta, casualmente si può dire, come tutto nella nostra vita. La canina non è stata una presenza accessoriale, ha cambiato un’altra volta la nostra vita, come tu spesso lamenti.
E finalmente sei arrivato tu, moDan, un anno e mezzo fa, a stravolgere definitivamente non solo i nostri ritmi, ma i nostri cuori. Rileggendo il passato, sono convinto che, senza rendercene conto, ti stessimo aspettando e che tutto fosse la preparazione a quell’incontro meraviglioso con te. Anche se all’inizio avevamo tante paure, tanti dubbi...
Et voilà soufflé!
martedì, marzo 27, 2007
La distruzione dell’Afghanistan
lunedì, marzo 26, 2007
Raffa nazionale
domenica, marzo 25, 2007
I Chierichetti per i DICO
venerdì, marzo 23, 2007
MISTERI D’AMORE (con botto finale!)
Si inizia a parlare del più e del meno, della giornata lavorativa di entrambi, ma poi aiutati dalle sempre più frequenti code e dalla mia sempre più frequente voglia di non fare un tubo, i minuti si allungano e si supera abbondantemente la mezz’ora e forse più, arrivando a toccare argomenti più nostri, più della troppia.
Oggi è andata proprio così.
Si è parlato di sesso, prima in generale, poi in particolare del “nostro” far sesso. Entrambi abbiamo osservato che la nostra storia iniziata un anno e mezzo fa non ha alcun cedimento sotto questo aspetto. Razionalmente parrebbe normale che passati alcuni mesi la frequenza cali un po’. A noi non è ancora successo, abbiamo provato a darci delle risposte giungendo alla conclusione che i motivi rientrano in quei misteri d’amore che violati porterebbero alla distruzione dell’amore stesso. Cerco di spiegarmi. Il nostro far sesso è frutto del nostro stare insieme, delle affinità che si stanno scoprendo, delle diversità che ci stanno stimolando, di una profonda attrazione fisica legata al nostro piacere, al rispetto reciproco. Ogni nostro rapporto è il resoconto della nostra crescita di troppia e nello stesso tempo è la partenza per una nuova tappa di vita insieme. Insomma è la nostra cartina di tornasole. E’ un sesso pulito, a volte estremo, dove riusciamo sempre più a liberarci giocando con la variabilità dei ruoli. Insomma ci reinventiamo tutte le volte. E’ una costante ricerca di un qualcosa di nuovo, di inesplorato ed in parallelo è anche quello che accade nella nostra vita di troppia. Non sempre è bello uguale e allora diventa lo spunto per capire ed affrontare insieme le difficoltà dell’uno, dell’altro o dell’altro ancora.
Non so se questa è una fase, se poi anche a noi novios toccherà la “normalizzazione” che comunque nel caso sarà il frutto di tutto quello che abbiamo vissuto fino a quel momento: per ora senza farci domande continuiamo a vivere il nostro amore unico, senza confronti. Affidandoci alla nostra cartina di tornasole, dove tutto quello che è amore, pur non controllato dalla ragione, si concretizza rilevandosi nella sua esaltante bellezza e linfa per stimolarci e unirci sempre più. Così sarà possibile affrontare insieme gli eventuali cedimenti e le tentazioni che sono umane e quindi anche nostre. Ma questo è futuro, inutile fasciarsi la testa in anticipo. Presi da questi discorsi i minuti sono trascorsi velocemente e Modan è arrivato a destinazione, di ciò mi sono accorto non perché me lo abbia detto, ma dal botto che ho sentito.. ! Parcheggiando in retro ha urtato il furgoncino di un collega .Niente di rotto, tutto a posto,anche il furgone. Modan è salvo! Menomale! (E)
Don Georg, il prete à porter
giovedì, marzo 22, 2007
Rahmatullah Hanefi: il comunicato di Emergency
mercoledì, marzo 21, 2007
E' primavera! (Svegliamoci, bambini/e)
Giornata della memoria e dell'impegno
Leggiamo qui,
martedì, marzo 20, 2007
Padova:la prima troppia riconosciuta
Il costo della memoria
lunedì, marzo 19, 2007
E'arrivato all'ospedale di Emergency a Lashkargah, alle 18.35 ora afgana, poco dopo le 15 in Italia. Mastrogiacomo ha abbracciato forte Gino Strada, ha ringraziato tutti. E' in buona salute. Libero anche Adijmal Naskhbandi, l'interprete afgano arrestato con lui lo scorso 5 marzo.
19 marzo
domenica, marzo 18, 2007
Verso il Congresso Nazionale DS
sabato, marzo 17, 2007
mi ha dato due stelle che quando le apro
perfetti distinguo il nero dal bianco,
e nell'alto cielo il suo sfondo stellato,
e tra le moltitudini l'uomo che amo.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato l'ascolto che in tutta la sua apertura
cattura notte e giorno grilli e canarini,
martelli turbine latrati burraschee
la voce tanto tenera di chi sto amando.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il suono e l'abbecedario
con lui le parole che penso e dico,
madre, amico, fratello luce illuminante,
la strada dell'anima di chi sto amando.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi,
con loro andai per città e pozzanghere,
spiagge e deserti, montagne e pianie
la casa tua, la tua strada, il cortile.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il cuore che agita il suo
confinequando guardo il frutto del cervello umano,
quando guardo il bene così lontano dal male,
quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto,
così distinguo gioia e dolore
i due materiali che formano il mio canto
e il canto degli altri che è lo stesso canto
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto.
[1965] Parole e musica di Violeta Parra.Violeta del Carmen Parra Sandoval (San Carlos Cile, 4 ottobre 1917 – Santiago del Cile 5 febbraio 1967) è stata una cantante, poetessa e pittrice.
Forse il più bell'inno alla vita in forma di canzone che sia mai stato scritto al mondo, quindi una canzone contro la guerra.Fu scritto da Violeta Parra non molto prima di togliersi la vita.
venerdì, marzo 16, 2007
L'appello di Sophie
La Chiesa italiana smetta di comandare
giovedì, marzo 15, 2007
Generazione "2g": a E.
mercoledì, marzo 14, 2007
A Polistena contro la mafia
martedì, marzo 13, 2007
A proposito di coming out
I miei studenti, coloro cioè che tutti i giorni “sono costretti” a relazionarsi con me, devono stimarmi per quello che valgo “professionalmente”, se sono cioè preparato, capace di “trasmettere e fare” cultura, se io stesso so relazionarmi con loro. Che importa se vado a letto con una donna o con un uomo, anzi con due (nel frattempo mi sono innamorato del secondo maschio, Dan)? Al massimo i giovani possono accorgersi ( e succede) se la mia vita sessual-affettiva è appagata o no: certa isteria tra gli adulti rimanda immediatamente all’insoddisfazione della sfera sessuale.
Mi si contesterà che la gelosia della mia intimità non gioca positivamente e politicamente alla causa della “normalizzazione” della realtà omosessuale. Ma perché? Io come persona , cittadino ed educatore devo essere impegnato a difendere e promuovere i diritti umani, a prescindere dal mio personale orientamento sessuale. Non occorre essere senegalese per sostenere i diritti degli immigrati e nemmeno islamico per pretendere che l’amministrazione comasca offra ai musulmani un luogo dignitoso e al coperto per pregare, senza costringerli, come è stato, a patire il freddo e tutti gli altri elementi atmosferici davanti alla piscina di Muggiò.
E’ il rapporto porta a porta, sereno e tranquillo coi vicini di casa, con le persone che si frequentano, a sfatare pregiudizi e costruire una mentalità aperta e rispettosa.
Quando poi ci si ritrova insieme per le pizzate gaye o anche per le manifestazioni impegnate si partecipa tranquillamente, senza maschere per nascondersi, quasi vergognandosi di quello che si è.
Io sono orgoglioso di essere uomo, nel senso di appartenente all’umanità, non di essere etero o gay! E nemmeno italiano a dirla proprio tutta.
4 chiacchiere con Paolo
lunedì, marzo 12, 2007
Appello al Sindaco Moratti
Sapienza del passato
"Io, perché mio figlio non è tornato, quali cose penso e da quali ansie sono tormentato! Che abbia preso freddo o che sia caduto da qualche parte o che si sia rotto qualcosa! Ma vedi tu! Possibile che un uomo si metta nel cuore o si vada a cercare qualcosa che gli sia più caro di se stesso! Eppure Eschino non è mio figlio, ma di mio fratello".
domenica, marzo 11, 2007
A Sud, ultima lettera dall'Ecuador
In questi mesi si respira un 'aria di cambiamento. La gente è combattuta tra speranza per un futuro migliore e timore che "la vecchia" politica impedisca al nuovo governo di mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale. L'altro ieri sono stati espulsi dal parlamento 57 deputati dell'opposizione. E per le stade della città c'è stata un po' di maretta, è volato qualche cazzotto, ma oggi sembra che tutto sia rientrato nella normalità. I paesi confinanti sperano in una soluzione civile e democratica di questa crisi. Lo spero davvero.Personalmente ho avuto a che fare con la burocrazia di questo pase per soli cinque mesi, ma vi garantisco che è estenuante, corrotta, bugiarda e ipocrita. Come cambia il governo, cambiano i funzionari di "nomina politica" e ti ritrovi con i tuoi progetti ai piedi della scala. La speranza nella gente è che finalmente tutti gli ecuatoriani possano vivere in modo dignitoso, che il governo li rappresenti tutti e non si limiti a fare i propri interessi, come succede da diversi decenni. Ma si sa che i privilegi sono duri da lasciare e la lotta per rimanere in sella sara' lunga, dura e senza esclusione di colpi.Questa esperienza mi ha messo a diretto contatto con la povertà e l'indigenza. Con la speranza di un futuro migliore, ma anche con la disperazione, con la disillusione, con la mancanza di prospettive. I poveri sopravvivono, non progettano, vivono alla giornata. Se non fosse per la visa obbligatoria per entrare in Spagna, metà della popolazione di Catamayo sarebbe già emigrata.Come docente non posso non riflettere sul sistema scolastico di questo paese, che , come per molte altre cose presenta delle disuguaglianze enormi. Ci sono scuole private, che costano un occhio della testa, che forniscono un buon livello di istruzione a chi le frequenta. Scuole private pessime per istruzione, scuole pubbliche che se la cavano e scuole pubbliche che non so come fanno a lavorare. Nelle zone più povere spesso i ragazzzi e le ragazze che finiscono la scuola dell'obbligo sono semi-analfabeti. Ci sono classi di più di quaranta allievi e chi rimane indietro non ce la fa a recuperare. Il tasso di abbandono scolastico è alto. E chi lascia presto la scuola va a rimpinguare le schiere di lavoratori precari, sfruttati e malpagati.Vivere con tutto questo mi ha costretta a guardarmi dentro e a porgermi molte domande. La maggior parte delle quali non ha tuttavia una risposta. La mia parte sindacalista si è arrabbiata ed indignata al vedere l'assenza di assicurazioni sociali, di una rete sociale un minimo organizzata.La mia parte maestra ha dovuto ridefinirsi più e più volte, per riuscire ad adattarsi alle contingenze e per riuscire a fare un discreto lavoro. La mia parte donna a volte è rimasta sconcertata dalle condizioni di subordinazione in cui vivono donne e bambini in questo paese. Cambiare tutto non si può, la politica di piccoli, ma sicuri passi sono convinta che sarà quella che darà i frutti migliori. Una cosa comunque l'ho conquistata. La consapevolezza di aver trovato amici e una casa anche dall'altra parte del mondo. La capacità di osservare senza pregiudizi. La capacità di avere la pazienza necessaria ´per saper raccogliere quanto seminato.Con un misto di felicità e di senso di colpa, per aver ricevuto più di quanto dato, mi accingo a lasciare questo paese. Ma solo per alcuni mesi. Dopo Natale dovrò tornare , anche solo per pochi giorni, per riabbracciare una collega-sorella e quei meravigliosi bambini che mi hanno fatto crescere e diventare migliore.Grazie per avermi dato uno spazio per scrivere. Dall'Ecuador è davvero tutto. A presto, in Ticino o a Como, un abbraccio forte a tutti.
Isa
sabato, marzo 10, 2007
Ore 18, suona la sveglia
In diretta da Roma
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